A Torino la movida fa meno rumore

I dati di Arpa Piemonte relativi al quartiere di San Salvario di Torino rilevano che il rumore prodotto dalla movida è calato in media di 2 decibel nelle quattro centraline di rilevamento, un calo da considerare importante ma non decisivo.

L’area di indagine, in cui risiedono circa 8000 persone, è una porzione di territorio fortemente antropizzata e caratterizzata dalla presenza di numerosi locali frequentati da giovani che stazionano all’esterno, provocando schiamazzi e rumori nelle ore serali fino a tarda notte causando disagio alla popolazione residente.

Il monitoraggio del 2016
Per comprendere l’entità e la distribuzione dell’inquinamento acustico indotto nel 2016 Arpa Piemonte ha condotto uno studio di area mirato a valutare sia la diffusione spaziale sia la variazione temporale dei livelli sonori, unitamente alla determinazione dell’esposizione della popolazione residente.

Il lavoro è stato condotto a partire da un’analisi dei dati di monitoraggio acquisiti in continuo nel periodo estivo da 6 postazioni fonometriche a basso costo, oltre che dalla osservazione diretta del territorio, da cui è stato possibile effettuare una caratterizzazione di tipo parametrico dei livelli sonori in tutta l’area di interesse e un calcolo della popolazione esposta.

I risultati dello studio hanno evidenziato che nelle zone interessate dalla movida la rumorosità presente è determinata prevalentemente dal vociare e dagli schiamazzi delle persone.
Nel periodo notturno il 46% dei residenti nell’area di indagine risultava esposta a livelli medi sul lungo termine superiori a 60 dB(A), con punte oltre i 70 dB(A).

Il monitoraggio del 2017

Nel 2017 la Città di Torino ha richiesto ad Arpa di verificare gli eventuali benefici rispetto all’inquinamento acustico apportati da due ordinanze che hanno imposto ai locali e alle attività commerciali e artigianali del quartiere una regolamentazione degli orari di apertura, anticipando la chiusura notturna, e della vendita di alcolici e superalcolici.

Nel periodo di validità della prima ordinanza, tra il 9 giugno e il 30 settembre 2017, il rumore prodotto dalla movida è calato in media di 2 decibel nelle quattro centraline di rilevamento collocate in altrettanti punti dell’area presa in esame.

Considerando solo il periodo tra l’8 e il 30 luglio, periodo in cui si è aggiunta una seconda ordinanza, la media sale a -2,5 dB(A), con punte di -3,5 dB(A). Nei mesi successivi, terminata l’efficacia dei provvedimenti comunali, i valori sono tornati sulla media del 2016.  La riduzione dei livelli sonori notturni, in orario 22-06, corrisponde ad una diminuzione dell’emissione acustica legata alla movida compresa tra il 20% e il 55%. Variazioni analoghe sono state riscontrate anche di sera, tra le 20 e le 22.

Il calo di inquinamento acustico è quindi da considerare importante ma non decisivo in quanto permangono ampi superamenti dei limiti assoluti di immissione riferiti al periodo notturno per tutti i punti di misura. Tali superamenti si attestano su valori medi a lungo termine dell’ordine di 10 dB(A) per tutte le postazioni ad esclusione di una in cui si verificano eccedenze più rilevanti.

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