Attività di ARPA Puglia nell’ambito della Blue Growth: il progetto Acquacoltura Pugliese 4.0

La Blue Growth (Crescita Blu) è la strategia a lungo termine per promuovere una crescita sostenibile nei settori marino e marittimo, al fine di potenziare la cosiddetta Blue Economy, cioè l’insieme delle attività umane che utilizzano il mare, le coste e i fondali come risorse per attività produttive e lo sviluppo di servizi. 

Una delle attività specifiche promosse dalla Blue Growth è l’acquacoltura, che già rappresenta per l’economia italiana un settore rilevante dal momento che annualmente produce circa 141.000 tonnellate di prodotti ittici in acque dolci e marine, per un valore che si assesta sui 390 milioni di euro con quasi 7.000 addetti direttamente coinvolti (dati MiPAAF – PSA, 2014). Pur tuttavia nell’ultimo decennio l’acquacoltura italiana non ha espresso le attese potenzialità di crescita e innovazione, e ad oggi non svolge quella funzione vicariante alla pesca per la fornitura dei prodotti ittici, che nel nostro paese provengono ancora per il 76% dall’importazione.

In particolare la Puglia, seppure conti attualmente più di un centinaio di impianti di acquacoltura, non si discosta dalla situazione nazionale, non avendo evidenziato negli ultimi anni l’auspicato sviluppo. L’individuazione, nel territorio costiero regionale pugliese, di nuove aree vocate e destinate alle attività di acquacoltura, potrebbe dunque contribuire a rilanciare la competitività e la redditività del settore, creando nuove opportunità di investimento in tutte le attività economiche direttamente ed indirettamente collegate ad esso.

Sono queste alcune delle considerazioni alla base del progetto ‘Acquacoltura pugliese 4.0’, voluto dalla Regione Puglia e collocato nell’ambito degli interventi previsti dalla Misura 2.51 del Programma Operativo FEAMP 2014-2020, e il cui partenariato di progetto è composto, oltre che da ARPA Puglia, dall’Università degli Studi di Bari, dall’Università del Salento, dall’Università degli Studi di Foggia, dal Politecnico di Bari, dal CNR IRBIM (Sezioni pugliesi), dal CNR IRSA (Sezioni pugliesi) e dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Puglia e Basilicata (IZSPB).

L’obiettivo generale dell’intervento progettuale consiste nella definizione e nella mappatura delle zone più adatte allo sviluppo dell’acquacoltura (AZA) in Puglia, anche al fine di incentivare il miglioramento delle strutture produttive esistenti, accrescendone il potenziale. Questo obiettivo sarà conseguito attraverso azioni strategicamente progettate, orientate alla riduzione degli impatti ambientali così come alla necessaria revisione del quadro amministrativo e concessorio di riferimento, fornendo alle imprese e alla pubblica amministrazione strumenti utili per ottimizzare tempistiche e processi. 

Il progetto prevede, tra le principali attività, l’identificazione e la mappatura delle zone più idonee all’acquacoltura, il miglioramento e lo sviluppo delle infrastrutture di sostegno per accrescere il potenziale dei siti dell’acquacoltura e ridurre l’impatto ambientale, oltre alla realizzazione di un piano d’azione del settore della molluschicoltura; in particolare, il ruolo di ARPA Puglia, con il coordinamento del “Centro Regionale Mare” dell’Agenzia, è quello di predisporre il “quadro regionale ambientale nel contesto di transizione e marino costiero, ai fini della individuazione da un punto di vista delle caratteristiche ambientali delle aree più idonee per l’acquacoltura”.

Uno dei tool per questa attività sarà il modello DPSIR (Driving forces, Pressure, State, Impact, Response), anche tenendo conto di documenti SNPA sullo specifico argomento, come ad esempio le LINEE GUIDA PER L’ANALISI DELLE PRESSIONI AI SENSI DELLA DIRETTIVA 2000/60/CE (SNPA – Manuali e Linee Guida 177/2018). Per il dettaglio operativo, ARPA Puglia – CRM metterà a disposizione i dati dei monitoraggi che l’Agenzia ha realizzato o realizza nei corpi idrici di transizione e marino-costieri sull’intero territorio regionale pugliese, con particolare riferimento alle attività svolte in ottemperanza alla Water Framework Directive (2000/60/CE) recepita in Italia dal D.Lgs. 152/2006 e ss.mm.ii. Tali dati, che riguardano sia le caratteristiche chimico-fisiche delle acque che dei sedimenti, nonché quelle biologiche, saranno elaborati allo scopo di descrivere lo stato di qualità ambientale per i diversi tratti costieri in relazione al loro potenziale utilizzo per attività di acquacoltura/maricoltura, tenendo conto anche della capacità dei sistemi acquatici di assorbire gli eventuali impatti derivanti dalle pressioni antropiche individuate. Nel caso in cui i dati sopra menzionati evidenziassero, in particolari aree, la necessità di approfondire il livello di dettaglio, ARPA Puglia potrà anche realizzare monitoraggi ad hoc con densità e frequenze supplementari rispetto a quelle definite dalle norme di settore.

I risultati attesi dell’attività di ARPA Puglia-CRM consisteranno pertanto in un database, che andrà ad alimentare un sistema informativo GIS, relativo alla caratterizzazione ambientale dell’intera fascia costiera e lagunare della regione Puglia, che permetterà di valutare, con un approccio integrato, le zone più compatibili per le attività di acquacoltura sostenibile. 

Infine, le implicazioni a lungo termine del progetto avranno una valenza strategica, in quanto la valutazione sulla maggiore o minore idoneità di un’area ad ospitare un’attività di acquacoltura sarà di supporto agli Enti Competenti, compresa la Regione Puglia, nelle fasi decisionali per la concessione di autorizzazioni, licenze e permessi.

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