“Mesozooplancton dei mari di Puglia – parte 1” è il titolo dell’ultima pubblicazione dell’Agenzia regionale per la prevenzione e protezione dell’ambiente della Puglia, presente sul sito ufficiale dell’Agenzia al link https://www.arpa.puglia.it/pagina3450_pubblicazioni.html . E’ possibile scaricarla gratuitamente.
Il volume, di poco più di 50 pagine, è stato curato da Giuseppe Alfonso del Centro Regionale Mare – Uoc Ambienti Naturali – Direzione scientifica di Arpa Puglia, con il coordinamento di Annamaria Pastorelli e con la supervisione di Nicola Ungaro, direttore della suddetta Uoc.
Nell’introduzione al testo si legge: “La categoria del mesozooplancton dal punto di vista tassonomico (classificazione gerarchica di elementi viventi o inanimati, ndr) è un insieme di organismi animali piuttosto eterogeneo e di taglia compresa convenzionalmente tra 200 μm e 2 cm. Nonostante i crostacei (soprattutto la classe dei copepodi) rappresentino una componente significativa e spesso dominante del mesozooplancton, sono presenti anche altri gruppi animali come cnidari, chetognati, ctenofori, appendicularie, taliacei e molluschi pteropodi che conducono una vita oloplanctonica, ovvero interamente trascorsa nella colonna d’acqua. Tuttavia nel mesozooplancton sono presenti anche alcuni gruppi tassonomici i cui cicli vitali comprendono solo una parte che si svolge nella colonna d’acqua (organismi meroplanctonici); questi comprendono: cefalocordati, vertebrati, ascidiacei, anellidi, echinodermi, foronoidei, briozoi, molluschi bivalvi e gasteropodi. Sono soprattutto gli stadi giovanili di questi gruppi ad essere presenti nel plancton, comparto dove trascorrono le primissime fasi dei loro cicli vitali. Successivamente gli individui adulti in molti casi diventano bentonici e si insediano sul fondo dopo una serie di mute e metamorfosi che li farà cambiare completamente aspetto, oltre che dimensioni, per adattarsi alla vita sul fondale marino.
Si presentano di seguito le prime cinquanta schede illustrative contenenti ciascuna una specie o più taxa. Le prime 29 schede sono dedicate ad altrettante specie di copepodi, prevalentemente calanoidi ma sono rappresentati anche ciclopoidi e arpatticoidi. Seguono 4 specie di crostacei cladoceri, un gruppo prevalentemente dulciacquicolo, che in acque marine è paucispecifico. La scheda 34 è dedicata ad un crostaceo anfipode parassita di plancton gelatinoso. Dalla scheda 35 alla 41 sono illustrati soggetti adulti di organismi pelagici non appartenenti al gruppo dei crostacei. Le schede dalla 42 alla 49 illustrano fasi larvali planctoniche di diversi phyla che spesso sono bentonici da adulti. Infine la scheda 50 illustra due immagini di soggetti che al momento della conservazione in etanolo, subito dopo la raccolta, erano in fase di predazione ed hanno mantenuto la preda ancora incastrata fra le appendici buccali.
Laddove la scheda illustra una specie, viene presentata anche la sua distribuzione nei mari dell’Italia evidenziata dal colore azzurro per ciascun settore di occorrenza in una mappa posta in alto a destra della scheda. Viene riportato anche l’intervallo dimensionale degli adulti differenziando (laddove possibile) tra le taglie degli individui di sesso maschile e femminile. Di ogni specie viene presentata inoltre una breve descrizione morfologica accentuando l’attenzione sui principali caratteri diagnostici utili al riconoscimento. Un secondo paragrafo descrive invece la distribuzione a livello globale e delle brevi note ecologiche. Di ogni specie viene fatto cenno anche alla sua occorrenza e abbondanza nei mari pugliesi almeno nei punti del monitoraggio che Arpa Puglia esegue nella colonna d’acqua in adempimento al decreto legislativo n. 190 del 13 Ottobre 2010 (di recepimento della Direttiva ‘’StrategiaMarina’’)”.