Proseguiamo il percorso di conoscenza della Rete con la presidente del Cug Arpa Sardegna, che è stata docente molto apprezzata nell’ambito del corso “Per un’ecologia della comunicazione pubblica: genere e linguaggio negli atti amministrativi” promosso da Arpat ma aperto alla partecipazione delle persone della Rete Cug Ambiente. Il tema dell’attenzione al linguaggio di genere, è stato infatti uno dei temi su cui il Cug di Arpa Sardegna ha molto investito fin dal 2018, grazie alla pubblicazione e divulgazione di una brochure dal titolo “In che genere parli?“
1.Ivana Dettori, puoi presentarci il Cug di Arpa Sardegna, evidenziando le peculiarità e quelle che sono state le proposte a tuo parere più significative e innovative dell’ultimo anno?
Il Cug Arpas è stato costituito per la prima volta il 29 maggio 2015 rinnovato a gennaio 2020, è composto, in rappresentanza dell’Agenzia, da Alessia Rattu, Corrado Corrias, Luigi Rocchigiani, Paola Madau, Giovanni Me, Luisella Rosa e Maurizio Pia, per le Organizzazioni sindacali, da Rosina Anedda, Elsa Fanari, Massimo Porceddu, Gianluca Sanna, Cristina Copez, Lucia Mura. Il Cug ha attuato e intende attuare progetti e azioni positive atte a garantire un ambiente di lavoro improntato al benessere organizzativo, a promuovere le pari opportunità, a rilevare e a contrastare ogni forma di discriminazione, a diffondere la cultura e il rispetto delle differenze. Tra le finalità mi piace sottolineare quella di favorire l’ottimizzazione della produttività del lavoro, migliorando l’efficienza delle prestazioni attraverso la realizzazione di un ambiente di lavoro caratterizzato dal rispetto dei principi di parità e pari opportunità, di benessere organizzativo e di contrasto di qualsiasi forma di violenza morale e/o psicologica nei confronti dei lavoratori e delle lavoratrici e garantendo l’assenza di qualunque forma di discriminazione, diretta e indiretta, relativa al genere, all’età, all’orientamento sessuale, alla razza, all’origine etnica, alla disabilità, alla religione e alla lingua. Tra le varie iniziative che il Cug ha portato avanti, certamente, è stata la realizzazione di un corso di formazione rivolto a tutto il personale per sviluppare maggiori competenze tecniche e relazionali dei/delle dipendenti al fine di favorire la costituzione di un clima organizzativo cooperativo, non conflittuale e capace di valorizzare i/le dipendenti. Inoltre, il corso ha indicato ai/alle dirigenti strumenti e metodologie finalizzati al miglioramento del benessere organizzativo, che tengano conto delle differenze di genere. Tali finalità possono essere sviluppate agendo su differenti dimensioni: il miglioramento dell’organizzazione del lavoro e del clima organizzativo può essere ottenuto attraverso la riscrittura dei processi organizzativi, secondo una prospettiva gender sensitive; tali strumenti possono essere usati per la prevenzione e la correzione di comportamenti discriminatori e l’introduzione di azioni di promozione delle parità. Sono, personalmente, convinta che la dimensione privilegiata da attuare sia quella della prevenzione, infatti in tale ambito il Cug può svolgere un’azione di tutela nei confronto dei/delle dipendenti che segnalino comportamenti molesti affinché non venga consentita o tollerata alcuna azione discriminatoria diretta o indiretta. In tale ottica su proposta del Cug è stata nominata dall’Amministrazione la Consigliera di fiducia.
2. È compito di ogni Cug proporre il Piano triennale delle azioni positive (Ptap), che raccoglie le iniziative programmate per favorire l’attuazione dei principi di parità e pari opportunità nell’ambiente di lavoro, realizzare politiche di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, prevenire situazioni di malessere tra il personale in attuazione alla direttiva Dpcm, Funzione pubblica n. 2/2019. Quali sono le azioni più significative del Piano triennale delle azioni positive previste per il 2021 di Arpa Sardegna?
In continuità con il triennio precedente, il Piano triennale delle azioni positive 2021/2023 si propone di stimolare, in particolare nell’attuale momento storico di rinnovo e rilancio della pubblica amministrazione, la ridefinizione degli obiettivi generali e specifici dell’Agenzia, la riscrittura dei processi organizzativi incentrati sulle diversità dei lavoratori e delle lavoratrici che partono da presupposti diversi rispetto al loro ruolo che rispondono alle caratteristiche individuali (tra gli altri età, titolo di studio, anzianità di servizio), oltre a quanto definito dalla loro posizione professionale. Tutto ciò per ottenere un maggior grado di consapevolezza, che ciascun/a dipendente possiede del proprio ruolo, dei diritti e dei doveri lo/la accompagnano, finalizzato a favorire l’adozione di pratiche organizzative formali e informali a carattere antidiscriminatorio e inclusive. L’azione si colloca nell’analisi in continuo del benessere organizzativo percepito nell’Agenzia finalizzata alla predisposizione e attuazione di un piano di miglioramento del benessere organizzativo. Un’altra azione che mi piace sottolineare sarà la redazione di linee guida per l’utilizzo di un linguaggio rispettoso del genere, la cui adozione completerà un percorso iniziato nel 2018 con la pubblicazione e divulgazione di una brochure dal titolo “In che genere parli?” che intendeva sensibilizzare il personale dell’Agenzia all’uso di un linguaggio non discriminatorio e attento alle differenze di genere nella comunicazione istituzionale, nei documenti e negli atti amministrativi. È in atto un processo di revisione di tutti i documenti in uso al fine di eliminare l’uso del neutro maschile.
3. Il 9 febbraio 2021 il Consiglio nazionale delle Agenzie ha preso atto del programma 2021 delle attività della Rete Cug Ambiente. La Rete promuove all’interno del Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente la costituzione dei Cug, nonché iniziative e azioni in tema di pari opportunità, benessere organizzativo e contrasto alle discriminazioni attraverso la collaborazione, lo scambio di informazioni e il confronto sui programmi e gli interventi realizzati nei diversi soggetti aderenti. Quale valore aggiunto può apportare la Rete Cug Ambiente rispetto al mandato dei singoli Cug?
La Rete Cug Ambiente nata come azione positiva per uno scambio di competenze, saperi e buone pratiche tra i diversi Cug del Sistema sempre più va assumendo un ruolo di omogeneizzazione delle proposte e attività dei singoli Cug. Nel programma 2021 della Rete alcune parole d’ordine quali costruire, integrare e consolidare rappresentano una progettualità in movimento, tendente alla condivisione degli obiettivi della Rete nell’ottica di un rafforzamento, visibilità e autorevolezza dei Cug delle singole Agenzie. Certamente è uno strumento formidabile per rafforzare relazioni sinergiche al fine di potenziare l’efficacia e l’autorevolezza dei Comitati. Un Cug competente, autorevole, propositivo, percepito come uno strumento a disposizione dell’Agenzia e del personale non può che rafforzare le politiche di cambiamento dell’Amministrazione e concorrere a costruire il Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente in cui i lavoratori e lavoratrici si riconoscano e concorrano a sviluppare un senso di appartenenza che permetta di svolgere un ruolo strategico di supporto ai decisori politici. La Rete ha un compito importantissimo ossia quello di far crescere la capacità di intercettare i bisogni del personale per aumentare l’efficienza e l’efficacia del sistema, concorrere a consolidare il Snpa, per renderlo più incisivo, lavorando in sinergia per contribuire a elaborare una strategia della parità condivisa. Personalmente ritengo che la Rete, che in questi anni sta crescendo in consapevolezza e preparazione, dovrà rappresentare al meglio delle sue potenzialità uno strumento di riferimento per i singoli Cug concorrendo ad accrescerne l’autorevolezza.
a cura di Simona Cerrai, presidente Cug Arpat, vice presidente Rete Cug Ambiente