Si è svolta il 23 novembre scorso, nelle acque antistanti la città di Gela, un’esercitazione antinquinamento denominata «Pollex 2017». Lo scopo dell’esercitazione, a cui ha partecipato la Struttura territoriale Arpa Sicilia di Caltanissetta, è stato quello di testare la macchina organizzativa e, soprattutto, operativa da mettere in campo per il contrasto a eventuali inquinamenti causati dalla fuoriuscita in mare di idrocarburi.
L’esercitazione è stata preceduta da un briefing operativo svolto presso la sede della Capitaneria di Porto di Gela il giorno 10/10/2017.
Lo scenario simulato è stato uno sversamento accidentale in mare di idrocarburi, a seguito del trafilamento della linea 12” a largo della costa del comune di Gela (CL) che collega le piattaforme Prezioso e Perla con il Centro Raccolta Olio Perla e Prezioso (CROPP).
Per la Struttura Territoriale ARPA Sicilia di Caltanissetta si tratta della seconda esercitazione dopo quella dell’agosto 2016, anche se in scenari diversi. Infatti, la prima aveva comportato l’imbarco del personale ARPA su una motovedetta della Capitaneria di Porto e la simulazione del prelievo di idrocarburi da chiazze oleose sulla superficie del mare, mentre l’ultima esercitazione ha riguardato un intervento a terra lungo la costa per il campionamento di prodotto spiaggiato.
Nell’ambito dell’esercitazione sono stati coinvolti, come osservatori, gli alunni della Scuola Media di primo grado – Ettore Romagnoli di Gela, accompagnati dalla Prof.ssa Rinzirillo – Coordinatrice del Progetto “Salviamo l’Ambiente”.
Con tale esercitazione si è voluta testare l’efficienza del “Piano Operativo di pronto intervento Locale contro gli inquinamenti marini da idrocarburi ed altre sostanze nocive” approvato dalla Capitaneria di Porto di Gela, la prontezza operativa dei mezzi che concorrono alla salvaguardia ambientale in caso di emergenze, il tempo di risposta dell’organizzazione di pronto intervento e, soprattutto, l’efficacia del flusso di comunicazioni via radio e via telefono.
La strategia di lotta all’inquinamento in seguito allo sversamento di idrocarburi è stata quella di procedere al contenimento tramite la stesa di panne galleggianti e alla successiva rimozione dell’inquinante dall’ambiente marino con l’ausilio di pompe e skimmer.
Le motovedette che seguivano le operazioni a mare dettagliavano riguardo al luogo, all’intensità e alla natura dell’incidente avvenuto fornendo anche le indicazioni sulle condizioni meteo marine e in particolare velocità e direzione della corrente e del vento.
In virtù dei dati in ingresso, provenienti dalle osservazioni dirette in mare dal personale imbarcato sulle unità navali e dei dati meteo – marini, è stato possibile valutare il destino.
E’ stata, inoltre, simulata la possibilità che i mezzi navali e le panne galleggianti non fossero stati in grado di contenere e recuperare tutto il prodotto sversato e che il modello matematico prevedesse uno spiaggiamento sulla costa prospiciente la Torre Manfria (S.I.C. – Z.P.S), in un tratto di spiaggia di lunghezza di circa 100 m.
Nell’area costiera veniva attivata la movimentazione dei mezzi e delle attrezzature necessarie al varo delle panne costiere e al recupero del prodotto idrocarburico prima che si depositasse sulla spiaggia. Nel contempo si provvedeva alla delimitazione dell’area d’impatto della costa con una recinzione di cantiere.
L’esercitazione ha consentito di:
– testare la prontezza operativa e la capacità di coordinamento della Capitaneria di Porto con la società ENIMED, con i servizi tecnico-nautici del porto e con gli altri Enti e in particolare: Comune, Libero Consorzio e ARPA
– prendere confidenza con la gestione delle emergenze, quale importante strumento di prevenzione e verifica dei relativi piani e modalità di intervento.
Successivamente, il personale di ARPA ha partecipato ad un debriefing nel quale i diversi soggetti coinvolti hanno evidenziato le criticità evidenziate proponendo le azioni correttive.
A cura di: Gaetano Sabatino e Cataldo Mazza – Struttura Territoriale ARPA di Caltanissetta