Pubblicato il report dei controlli effettuati nel 2016 da parte di Arpa Sicilia sugli impianti di recupero e/o smaltimento rifiuti dotati di Autorizzazione integrata ambientale (AIA).
Nell’ambito delle proprie competenze nel settore dei rifiuti, Arpa Sicilia effettua controlli sugli impianti di recupero e/o smaltimento rifiuti IPPC (Integrated Pollution Prevention and Control) dotati di Autorizzazione integrata ambientale (AIA), sulla base del Piano di monitoraggio e controllo (di seguito PMC) su cui esiste l’obbligo di legge ai sensi dell’art. 29 decies del Dlgs 152/06.
Inoltre, effettua controlli su altri impianti di gestione rifiuti e/o nel cui ciclo produttivo si generano rifiuti su richiesta, in genere, dell’Autorità giudiziaria e in casi di particolare rilevanza a seguito di esposti, segnalazioni, ecc.
Il controllo documentale, gestionale, tecnico e analitico riguarda la verifica del rispetto delle norme vigenti e delle prescrizioni contenute nelle autorizzazioni nonché della funzionalità degli impianti.
La frequenza dei controlli è stabilita di concerto con l’Autorità competente, in relazione all’impegno temporale richiesto e alle risorse disponibili; durante l’ispezione è valutata la necessità di controlli analitici, anche immediati, sulle matrici ambientali e/o sui rifiuti.
Con riferimento alle discariche, assume rilevanza particolare il Piano di sorveglianza e controllo (di seguito PSC), introdotto dal Dlgs 36/2003, di recepimento in Italia della Direttiva 1999/31/CE relativa alle discariche di rifiuti.
Il PSC (integrato nel PMC nel caso di impianti IPPC) in particolare deve contenere “tutte le misure necessarie per prevenire rischi d’incidenti causati dal funzionamento della discarica e per limitarne le conseguenze, sia in fase operativa che post-operativa, con particolare riferimento alle precauzioni adottate a tutela delle acque dall’inquinamento provocato da infiltrazioni di percolato nel terreno e alle altre misure di prevenzione e protezione contro qualsiasi danno all’ambiente; i parametri da monitorare, la frequenza dei monitoraggi e la verifica delle attività di studio del sito da parte del richiedente sono indicati nella tabella 2, dell’allegato 2”. (dell’art. 8, comma 1, lettera i del su indicato Dlgs 36/03).
La finalità del PSC è, pertanto, la prevenzione dei rischi e degli incidenti in discarica e la mitigazione degli effetti sull’ambiente circostante, mediante:
- la verifica dell’efficienza di tutte le sezioni impiantistiche in tutte le condizioni operative previste, secondo progetto;
- la verifica dell’efficacia delle misure adottate per ridurre i rischi per l’ambiente e i disagi per la popolazione;
- il tempestivo intervento in caso di imprevisti;
- la definizione dei parametri da monitorare, con la relativa frequenza delle misure;
- l’addestramento e la formazione costante del personale impiegato nella gestione;
- l’accesso ai dati di funzionamento nonché ai risultati delle campagne di monitoraggio.ln particolare, i parametri oggetto del Piano di Sorveglianza e Controllo sono i seguenti:
- acque sotterranee;
- acque di drenaggio superficiale;
- percolato;
- gas di discarica;
- qualità dell’aria;
- parametri meteoclimatici;
- stato del corpo della discarica.
Per potere effettuare un’analisi delle risultanze delle attività di controllo, annualmente le Strutture Territoriali Arpa provinciali compilano alcune schede di sintesi suddivise in tre macrocategorie:
- Controlli effettuati presso gli impianti di recupero e/o smaltimento soggetti ad autorizzazione AIA (IPPC);
- Controlli effettuati presso gli impianti di gestione rifiuti non IPPC (Art. 208 e 210 del Dlgs 152/06 etc.) ovvero presso discariche non autorizzate o per altre forme di gestione illecita di rifiuti (es. abbandonati);
- Controlli effettuati in materia di rifiuti, su richiesta delle AA.GG. e altri enti, presso attività produttive.
I controlli sono a loro volta classificati in documentali/tecnici e analitici sulle varie matrici ambientali (acqua, suolo, aria ecc.).
Di seguito, è riportato un grafico di sintesi in cui sono evidenziati, per ciascuna provincia, i controlli nei quali sono state riscontrate non conformità che, mediamente, si presentano nel 50% circa dei controlli.
I dati sono stati aggregati anche per tipologia di matrice/controllo su base regionale come riportato nel grafico seguente.
Analogamente è stato effettuato un confronto aggregando i dati per tipologia di intervento.
E’ utile evidenziare che, ad eccezione dei controlli ordinari AIA (pari al 36%) previsti nei PMC, non è preventivamente stimabile, se non sulla scorta delle esperienza pregressa, l’impegno richiesto nel corso dell’anno dai vari soggetti (AG, Province ecc.).
A cura di Salvatore Caldara e Alberto Mandanici
Direzione generale UOC ST1 Controlli ambientali
Arpa Sicilia