In un recente convegno, presentati casi studio tratti dall’esperienza operativa di Arpa Sicilia, riguardo il controllo e la gestione dell’invecchiamento degli impianti introdotto dalla direttiva Seveso III recepita in Italia con il Dlgs 105/2015.
La nuova direttiva Seveso III recepita in Italia con il DLgs 105/2015, ha introdotto fra le novità più importanti, il tema riguardante il controllo e la gestione dell’invecchiamento degli impianti.
Gli impianti industriali sono soggetti a fenomeni di degrado dei propri componenti, sia a causa delle sollecitazioni subite durante il loro funzionamento, sia per effetto della compatibilità dei materiali con le sostanze utilizzate, sia per le condizioni di esercizio adottate. Conoscere le modalità di decadimento delle prestazioni di un impianto o di una attrezzatura è fondamentale per programmare corretti interventi di manutenzione. A tal fine l’esperienza operativa degli esperti gestori dell’impianto e dei verificatori ispettivi, può fornire importanti elementi di indagine e suggerimenti per una corretta gestione degli impianti e delle attrezzature.
Il documento, presentato in occasione del Convegno “Invecchiamento in sicurezza. Soluzioni e metodi innovativi per la gestione e il monitoraggio di impianti e attrezzature” tenutosi a Messina il 13 luglio 2018, intende mettere in luce l’importanza del tema riguardante il controllo e la gestione dell’invecchiamento degli impianti e delle attrezzature industriali, con la presentazione e l’analisi critica di alcuni casi di studio tratti dall’esperienza operativi di alcuni gruppi di lavoro impegnati nel controllo degli impianti industriali e nella verifica dell’applicazione delle procedure che sostanziano il sistema di gestione della sicurezza delle aziende a rischio di incidente rilevante (RIR).
In particolare si riportano due casi, l’invecchiamento della rete antincendio di un grande sito petrolchimico e il degrado dei fondi di serbatoi di stoccaggio di idrocarburi.
Nel primo caso sono stati analizzati gli effetti dell’invecchiamento, le deficienze riscontrate nel funzionamento del sistema antincendio, e le verifiche straordinarie di integrità cui è stata sottoposta l’intera rete antincendio. Nel secondo caso la valutazione di alcuni eventi riguardanti il degrado dei fondi di serbatoi di stoccaggio di idrocarburi che hanno provocato la perdita di prodotto e il conseguente inquinamento delle diverse matrici ambientali.
Le esperienze hanno confermato l’importanza della conoscenza circa le modalità di decadimento delle prestazioni degli impianti industriali per l’individuazione e l’adozione dei corretti interventi di manutenzione. Sono state evidenziate inoltre alcune criticità nelle modalità di controllo delle apparecchiature e delle attrezzature critiche da parte delle aziende.
A tal fine l’esperienza operativa degli esperti gestori dell’impianto e dei verificatori ispettivi, ha fornito non irrilevanti elementi di indagine e ulteriori suggerimenti per la corretta gestione degli impianti e delle attrezzature e per integrare l’attività di identificazione e valutazione dei rischi nell’ambito dell’analisi di sicurezza, sia per le condizioni normali di esercizio sia per le condizioni anomale e per ogni fase di vita dell’impianto.
E’ necessario quindi prevedere nell’immediato futuro lo sviluppo di metodologie di controllo e strumenti operativi adeguati (la Linea Guida “Valutazione sintetica dell’adeguatezza del programma di gestione dell’invecchiamento delle attrezzature negli stabilimenti Seveso” recentemente proposta, rientra in questo ambito), che consentano di gestire correttamente il mantenimento delle condizioni operative delle apparecchiature critiche e favorire nel prossimo futuro l’impegno congiunto delle parti, pubblica e privata, per lo sviluppo e l’utile applicazione di questi strumenti.
A cura di Vincenzo Bartolozzi – ST1 Controlli Ambientali – ARPA Sicilia vbartolozzi@arpa.sicilia.it