I fuochi d’artificio, tradizionalmente usati per celebrare l’inizio del nuovo anno, determinano pressioni sull’ambiente, sia per la dispersione in atmosfera di metalli, sia per il rumore che producono. Durante l’esplosione, le sostanze coinvolte nella combustione vengono rapidamente vaporizzate e, in seguito, tornano a condensare formando quantitativi rilevanti di particolato atmosferico, soprattutto di piccola taglia (inferiore al PM2.5).
Incremento delle concentrazioni di polveri sottili durante le festività in Sicilia
Nei giorni tra la fine e l’inizio dell’anno (24 Dicembre 2024 – 8 Gennaio 2025), alcune stazioni della rete di monitoraggio di ARPA Sicilia hanno registrato un aumento delle concentrazioni di PM10. Inoltre, in quasi tutte le stazioni in cui viene monitorato il PM2.5, è stato osservato un incremento dei livelli di concentrazione. Questo fenomeno è stato particolarmente pronunciato negli agglomerati urbani di Palermo e Catania, nella stazione di Niscemi (Caltanissetta) e a SR-Verga (Siracusa), dove si sono verificati superamenti dei limiti normativi.
Gli aumenti delle concentrazioni di polveri sottili sono stati attribuiti ai fuochi d’artificio di Capodanno, poiché durante le esplosioni si formano notevoli quantità di particolato atmosferico, soprattutto di piccole dimensioni (PM2.5). Tale correlazione è stata particolarmente evidente nella stazione PA- Castelnuovo (Palermo), situata vicino a piazza Ruggero Settimo, dove si è svolto il concerto di Capodanno.
La rete regionale di monitoraggio della qualità dell’aria, gestita da Arpa Sicilia e distribuita su tutto il territorio, è composta da 60 stazioni fisse, di cui 57 rilevano il PM10 e 33 il PM2.5.
Consulta il report completo sul sito web di ARPA Sicilia.