A seguito del vasto incendio che ha interessato la ex discarica comunale, è stato attivato dai VV.F. l’intervento in SPD (servizio di pronta disponibilità) dei tecnici di Arpa Sicilia, per valutare gli eventuali conseguenti danni ambientali.
Sul posto, durante lo svolgimento delle attività di spegnimento, da parte della squadra dei VV.F., si è potuto verificare che l’incendio, di dimensioni significative, interessava anche i terreni confinanti sul lato sud / sud-est.
Considerato che il fenomeno era ancora in corso e che il personale di ARPA Sicilia può operare solo nella Zona sicura (Zona bianca), non essendo possibile entrare all’interno della discarica, mantenendosi per le proprie attività in zona sicura, si è ritenuto necessario eseguire un’ispezione percorrendo la strada che cinge la discarica ad ovest e a nord.
E’ stato, di conseguenza, appurato che l’incendio aveva interessato il sistema di ricoprimento (capping) e in particolare la geomembrana impermeabilizzante e che il vento dominante spingeva i fumi prodotti dall’incendio in direzione N.
Al fine di determinare gli effetti sull’aria ambiente, è stato posizionato un canister sottovento alla minima distanza possibile, rispetto alla zona interessata dall’incendio, accoppiato ad una valvola di chiusura (restrictor) che consente il campionamento nell’arco di 60 minuti, per prelevare un campione di aria.
Su detto campione è stata eseguita la determinazione di COV, potenzialmente sviluppatisi a seguito della combustione, i cui risultati, confrontati con i valori di riferimento riportati nelle AEGL1 (Acute Exposure Guideline Levels for airborne chemicals) dell’ EPA (Environmental Protection Agency, USA), relativa al danno di livello 1 e per un’esposizione di 8 ore, non hanno evidenziato nessun superamento per i composti ricercati.
Il “danno di livello 1” viene definito come malessere generalizzato e irritazione e gli effetti non sono disabilitanti e permanenti, ma reversibili al cessare dell’esposizione.
Il giorno successivo, considerate le dimensioni dell’incendio, allo scopo di verificare gli effetti sul territorio confinante, si è ritenuto opportuno eseguire un ulteriore sopralluogo. Tenuto conto, che al momento dell’incendio, i venti prevalenti provenivano dai quadranti meridionali (vento di scirocco) e spingevano i fumi in direzione nord, al fine di valutare eventuali ricadute di microinquinanti provenienti dalla combustione, il personale ARPA ha prelevato campioni della matrice suolo (TOP-SOIL) che, sottoposti ad analisi per la ricerca di microinquinanti corpuscolari di ricaduta, ed in particolare i parametri diossine e furani, hanno permesso di accertare che le concentrazioni sono risultate conformi ai limiti di cui alla tabella 1, colonna A, Allegato 5 al Titolo V, parte IV, del D.Lgs. 152/06.
A cura di Gaetano Sabatino – Struttura territoriale ARPA di Caltanissetta