Grazie all’acquisizione di strumenti di ultima generazione, Arpa Sicilia ha condotto un’indagine sulla presenza del pesticida e del suo metabolita (Ampa) nelle acque interne della regione utilizzando un nuovo metodo di analisi.
Il glifosate è il diserbante più venduto su scala mondiale e l’ampia diffusione è correlata al massiccio utilizzo di semi geneticamente modificati in grado di resistere all’azione del pesticida. Per la tossicità sugli ecosistemi ed i possibili effetti sulla salute umana è da tempo al centro di una complessa controversia concernente l’autorizzazione all’impiego che coinvolge organismi internazionali di valutazione, ditte produttrici, agricoltori, consumatori ed associazioni ambientaliste.
Nel Rapporto Nazionale sui residui di pesticidi nelle acque, pubblicato da Ispra nel 2016, l’Istituto ha evidenziato l’importanza dell’inclusione del Glifosate e del suo principale metabolita, l’AMPA, nei protocolli di monitoraggio dell’ambiente idrico delle Agenzie Regionali per l’Ambiente. Tuttavia, ad oggi, la ricerca sistematica di tali sostanze non risulta diffusa su tutto il territorio nazionale, anche per via delle difficoltà di tipo analitico.
La Struttura Territoriale di Ragusa di ARPA Sicilia, centro di riferimento regionale per la tematica pesticidi, grazie all’acquisizione di strumentazione di ultima generazione (UPLC_MS/MS) ha proceduto all’applicazione e alla validazione di un nuovo metodo per la determinazione del Glifosate e dell’AMPA, proposto dalla Ditta Waters.
I primi risultati, relativi a 100 campioni prelevati nel corso del 2016 nell’ambito del monitoraggio della acque interne del territorio della Provincia di Ragusa, mostrano la presenza diffusa del Glifosate e del suo metabolita AMPA.
Per ulteriori approfondimenti:
A cura di : Marcella Barbera, Francesco Morreale e M.Lucia Antoci Direttrice Struttura Territoriale ARPA Sicilia di Ragusa
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