Tra il 2017 e il 2018, nell’ambito delle attività per l’aggiornamento del quadro conoscitivo dello stato di qualità delle acque interne e delle acque marino-costiere, Arpa Sicilia ha effettuato – nel territorio della provincia di Trapani – il monitoraggio di sorveglianza di otto corpi idrici superficiali ai sensi del D.M. 260/2010 e s.m.i. al fine di definirne lo stato di qualità ecologico e chimico.
Per ogni corpo idrico, sono stati monitorati gli elementi biologici (macroinvertebrati, macrofite, diatomee), gli elementi chimico-fisici, gli elementi chimici a sostegno e le sostanze dell’elenco di priorità.
I biologi e i tecnici impegnati nelle attività di monitoraggio hanno raccolto le informazioni relative a tutte le famiglie dei macroinvertebrati ritrovati nei diversi corpi idrici all’interno di un Atlante, insieme ad una breve introduzione sul ruolo delle acque dolci, degli indicatori di qualità ecologica e delle caratteristiche dei corpi idrici monitorati.
Ma quali informazioni ci forniscono i macroinvertebrati sui corpi idrici?
La stretta relazione esistente tra macroinvertebrati e ambiente fa di questi organismi degli importanti indicatori delle condizioni ambientali presenti o passate.
I macroinvertebrati sono piccoli organismi visibili ad occhio nudo, di taglia superiore al millimetro che vivono nei sedimenti o nell’interfaccia acqua-sedimento e sono considerati degli ottimi bioindicatori data la scarsa mobilità, lunghi cicli vitali, la presenza di gruppi con differente sensibilità alle cause di alterazione, i molteplici ruoli nella rete trofica (interazione alimentare all’interno di un ecosistema), l’ampia diffusione e la relativa facilità di campionamento ed identificazione. È quindi molto probabile che, rispetto a una condizione ottimale, qualsiasi perturbazione naturale o antropica provochi in un corso d’acqua un cambiamento della struttura e della composizione della comunità dei macroinvertebrati. Ad esempio, i Tricotteri sono molto sensibili all’inquinamento, i Ditteri sono considerati indicatori di scarsa qualità ambientale (alcune specie prosperano in condizione di forte inquinamento e carenza di ossigeno).
L’esame delle comunità di macroinvertebrati e degli altri elementi biologici permette, a differenza delle sole analisi chimiche, di mettere in evidenza eventuali alterazioni dell’ecosistema verificatesi in periodi e luoghi diversi da quelli del campionamento poiché i bioindicatori hanno il vantaggio di riassumere la situazione del corpo idrico per un tempo più lungo, in quanto le variazioni di popolamenti biologici, in seguito a stress di origine alloctona, permangono per periodi maggiori e sono quindi rilevabili anche una volta eliminata la causa di stress.
I macroinvertebrati sono stati monitorati in sei degli otto corpi idrici individuati: Fiume Belice Sinistro, Fiume Belice Destro, Fiume Judeo, Fiume Modione, Fiume Bordino e Fiume Birgi, mentre non è stato possibile effettuare il monitoraggio nel Fiume Belice Foce, perché non guadabile, e nel canale di Xitta, perché il letto e gli argini del corpo idrico sono interamente cementificati.
In allegato è disponibile l’Atlante.
Atlante-dei-macroinvertebrati