Sono stati presentati a Catania ed a Pozzallo i risultati finali del Miarem, un progetto volto alla tutela dell’ambiente marino realizzato nell’ambito del Programma ENI di Cooperazione Transfrontaliera Italia-Tunisia 2014-2020.
Il progetto è nato con l’obiettivo di realizzare e trasferire know-how tecnologico finalizzato al ripristino di fondali marini degradati, attraverso attività di reimpianto di Posidonia oceanica, nonché la progettazione, realizzazione ed installazione di strutture di protezione/attrazione del sito che possono determinare un arricchimento della fauna ittica.
La regressione delle praterie di Posidonia oceanica ha provocato evidenti squilibri nella dinamica costiere con un graduale declino degli stock ittici di specie pregiate, a danno soprattutto della piccola pesca. Le attività del progetto hanno avuto come obiettivo il trasferimento di know how con lo scopo di iniziare una graduale all’inversione dei processi di impoverimento che attualmente interessano fortemente le coste tunisine.
Il risultato fondamentale del progetto è stato, quindi, il ripristino di una superficie pari a 1650 m2 di fondale degradato mediante il reimpianto di 1000 m2di Posidonia oceanica e la relativa posa di opere di protezione/attrazione a coronamento dell’impianto stesso. Tale operazione ha quindi permesso di ricucire e ripristinare una porzione di prateria frammentata a causa delle pressioni subite in passato. Tale azione completa le attività di protezione e controllo della fascia di Monastir sviluppate negli anni passati.
Queste azioni, inoltre, sono state effettuate attraverso una attenta formazione del personale tunisino attraverso il trasferimento di competenze sulle tecniche e sulle tecnologie specifiche sulle attività condotte. Nell’ambito del progetto è stato anche ideato e realizzato un nuovo supporto biodegradabile creato con materiale vegetale e maestranze locali.
“Miarem inoltre – evidenzia il responsabile del progetto di Arpa Sicilia, Salvatore Campanella – lascia in eredità anche le relazioni umane che si sono intessute fra persone che lavorano nello stesso campo e che sono vicine sul piano culturale nella condivisione dei valori. È stata un’esperienza che porta i suoi frutti e che rimarrà nel tempo”.