Dalla valutazione effettuata sui 72 corpi idrici sotterranei della Sicilia monitorati da Arpa, nel sessennio 2011-2016, emerge che il 47% dei corpi idrici monitorati risulta in stato chimico scarso, mentre il restante 53% è in stato chimico buono.
Dal 2011 al 2016 Arpa Sicilia, in osservanza della direttiva 2000/60/CE (Direttiva Quadro sulle Acque), ha effettuato il monitoraggio dei corpi idrici sotterranei individuati dal Piano di gestione del distretto idrografico della Sicilia. La Comunità europea pone infatti tra gli obiettivi ambientali che gli Stati membri devono raggiungere l’ottenimento del buono stato chimico dei corpi idrici sotterranei ricadenti nel territorio dell’Unione europea.
Complessivamente il monitoraggio 2011-2016 ha consentito di classificare lo stato chimico di 72 su 82 corpi idrici sotterranei del Distretto Idrografico della Sicilia, di cui 5 corpi idrici monitorati per la prima volta nel 2016, rappresentati da “Monte Castellaccio” (Bacino idrogeologico dei Monti di Palermo), “Monte Magaggiaro” (Bacino idrogeologico dei Monti Sicani), “Capo Grosso-Torre Colonna” (Bacino idrogeologico dei Monti di Trabia-Termini Imerese), “Monte Soro” (Bacino idrogeologico dei Monti Nebrodi), “Mezzojuso”(Bacino idrogeologico di Rocca Busambra).
Il monitoraggio 2016 ha fatto altresì emergere la presenza di una stazione in stato chimico scarso (pozzo “San Cataldo” in comune di Trappeto) che, sulla base del processo di revisione della rete, è risultata essere rappresentativa di un nuovo corpo idrico sotterraneo, la Piana di Partinico, che, sebbene non incluso nel PdG, appare possedere, sulla base dei dati disponibili, i requisiti di corpo idrico sotterraneo ai sensi del D. Lgs. 30/2009.
Dalla valutazione effettuata sui 72 corpi idrici sotterranei monitorati nel sessennio 2011-2016 emerge che il 47% dei corpi idrici monitorati (pari a 34 CIS) risulta in stato chimico scarso, mentre il restante 53% (pari a 38 CIS) è in stato chimico buono.
I corpi 17 idrici sotterranei classificati in stato scarso con un alto livello di confidenza sono i seguenti: Piana di Catania, Siracusano nord-orientale, Ragusano, Piana di Augusta-Priolo, Piana di Vittoria, Piana di Marsala-Mazara del Vallo, Montevago, Piana e Monti di Bagheria, Brolo, Monte Erice, Monte Bonifato, Monte Sparagio-Monte Monaco, Monte Castellaccio, Monte Ramalloro-Monte Inici, Piana di Castelvetrano-Campobello di Mazara, Piana di Licata, Piana di Palermo.
I 5 corpi idrici sotterranei classificati in stato buono con un alto livello di confidenza sono i seguenti: Capo Grosso-Torre Colonna, Monte Mirto, Monte Rosamarina-Monte Pileri, Saccense Meridionale, Tusa.
Le stazioni monitorate nel quinquennio 2011-2016, consistenti complessivamente in 559 siti (pozzi, piezometri, sorgenti, gallerie drenanti), appartengono in buona parte alla rete dei 493 siti di monitoraggio delle acque sotterranee individuata dal precedente Piano di Gestione (2009-2015), con l’inserimento, in diversi corpi idrici sotterranei, di stazioni che – pur non essendo originariamente inserite nella rete di monitoraggio del PdG – sono state monitorate in quanto coincidenti con siti di estrazione di acque sotterranee destinate al consumo umano o in quanto ricadenti in corpi idrici caratterizzati da potenziali impatti delle pressioni antropiche ivi presenti, o in quanto ricadenti in corpi idrici sotterranei caratterizzati dalla presenza di corpi idrici superficiali connessi.
I 10 corpi idrici sui quali non è stato effettuato il monitoraggio nel sessennio 2011- 2016 (“Capizzi-Portella Cerasa”, “Caronia”, “Cesarò-M.teScalonazzo”, “Cozzo dell’Aquila-Cozzo della Croce”, “Floresta”, “Fondachelli-Pizzo Monaco”, “Monte Ambola”, “Monte Gallo”, “Peloritani nord-occidentali”, “Pizzo Michele-Monte Castelli”, la cui ubicazione è riportata nella Figura 5) sono stati inseriti nella programmazione ARPA delle attività di monitoraggio qualitativo delle acque sotterranee per l’anno 2017 da effettuarsi in attuazione della Convenzione con il Dipartimento Acque e Rifiuti per il completamento del quadro conoscitivo sullo stato di qualità dei corpi idrici del Distretto Idrografico della Sicilia.
I risultati della valutazione di stato chimico condotta sulla base dei dati di monitoraggio del 2016 evidenziano quanto segue. Per i corpi idrici sotterranei “Siracusano Nord-Orientale”, “Etna ovest”, “Lentinese”, “Piana di Castelvetrano-Campobello di Mazara”, “Piana di Augusta-Priolo”, “Sicani centrali”, “Piazza Armerina”, già classificati in stato scarso nel quinquennio precedente, è stata rilevata la persistenza temporale dello stato scarso, e dei relativi parametri critici che lo determinano, in alcune stazioni rappresentative monitorate anche nel 2016.
Nei CIS “Bacino di Caltanissetta”, “Piana di Castelvetrano-Campobello di Mazara”, “Etna ovest” ed “Etna est”, “Lentinese”, “Pizzo Carbonara-Pizzo Dipilo”, “Piana di Marsala-Mazara del Vallo”, “Belmonte-P.Mirabella”, “Pizzo di Cane-Monte San Calogero”, “Reitano-Monte Castellaci”, “Piana di Licata”, “Piana di Palermo”, “Piazza Armerina” e “Piana e Monti di Bagheria” il monitoraggio delle nuove stazioni inserite nella rete nel 2016 ha fatto emergere la presenza di situazioni di contaminazione del corpo idrico precedentemente non rilevate. I superamenti del Valore Soglia per il valore medio annuo hanno riguardato diversi parametri, fra cui: cadmio, mercurio, cloruri, arsenico, solfati, antimonio, esaclorobutadiene, metalaxil, dibromoclorometano e diclorobromometano.
Per quanto concerne lo stato chimico puntuale buono, i principali scostamenti della valutazione 2016 rispetto a quella del quinquennio precedente riguardano i corpi idrici sotterranei “Piana di Augusta-Priolo”, “Peloritani occidentali”, “Peloritani sud-orientali”, “Monte Bonifato”, nei quali alcune stazioni rappresentative, classificate in stato chimico scarso sulla base dei monitoraggi 2011-2015, sono risultate in stato chimico buono nel 2016.
Nei CIS “Monte Castellaccio”, “Monte Magaggiaro”, “Capo Grosso-Torre Colonna”, “Monte Soro”, “Mezzojuso”, il monitoraggio delle nuove stazioni inserite nella rete nel 2016, ha permesso di classificarne lo stato chimico, il quale risulta buono per tutti i corpi idrici tranne che per “Monte Castellaccio”, risultato in stato scarso.
A cura della UOC ST2 Monitoraggi ambientali
Anna Abita, direttore