Un luogo aperto e innovativo, uno spazio “open science“ con cui ARPA ed UniPa intendono implementare le attività reciproche svolte in attuazione di importanti progettualità di ricerca ed innovazione incentrate proprio sullo sviluppo dei temi Biodiversità, Salute, Ambiente e Clima e già cofinanziate a valere di diversi fondi che hanno consentito di avviare un percorso di collaborazione che mira all’ottimizzazione delle rispettive infrastrutture ed all’attivazione di nuovi percorsi funzionali alla ricerca e all’innovazione, anche per il tramite di nuove progettualità a valere delle risorse del PNRR, del PNC e della nuova programmazione finanziaria 2021/2027.
“Con la nascita di questo Centro UniPa mette a frutto la propria esperienza e le strutture di trasferimento tecnologico per supportare la nascita di nuove imprese e spin-off in ambito di sostenibilità ambientale, mobilità sostenibile, economia circolare, indirizzati all’innovazione delle aziende del tessuto produttivo siciliano, nonché agli investimenti di PMI e grandi aziende del territorio – sottolinea il Rettore dell’Università di Palermo, Massimo Midiri – Si tratta di accompagnare i processi di transizione industriale e tecnologica delle imprese e delle filiere regionali del settore salute/ambiente mediante progetti di innovazione, ricerca industriale e sviluppo sperimentale, anche dimostrativi, in un contesto a forte carattere innovativo, aperto a significative connessioni con il comparto della ricerca fondamentale ed applicata”.
“L’Healthy Planet Center rappresenterà, ed in parte lo è già, un luogo nel quale implementare strumenti, tecnologie, competenze, infrastrutture e professionalità, che contribuiranno a rendere la nostra Agenzia, entro il 2026, una struttura regionale più forte, autorevole, credibile, rinnovata, digitalizzata e collegata in rete – evidenzia Vincenzo Infantino, Direttore ARPA Sicilia – In tal senso la Regione Siciliana ha assegnato alla nostra Agenzia il bene demaniale dell’ex complesso “Roosevelt” con l’intento di coniugare il recupero e la valorizzazione di un bene demaniale in stato di degrado e di abbandono con il germe di una progettualità complessa che rappresenti una opportunità per i giovani, per la società civile, per il mondo delle imprese”.