Pesticidi, i risultati delle attività 2017-2020 condotte da Arpa Sicilia 

La contaminazione da pesticidi delle acque interne siciliane  interessa oltre l’80 % dei campioni di acque superficiali ed il 50 % dei campioni di acque sotterranee.

In particolare nelle aree della Regione dove è più consistente l’impiego di fitofarmaci, i livelli di contaminazione sono causa principale del declassamento dello stato di qualità ambientale della risorsa idrica. Dal quadro delle valutazioni  svolte nel quadriennio 2017-2020 emerge l’estrema coerenza tra l’andamento delle caratteristiche delle vendite di fitofarmaci in termini di pressione potenziale sull’ambiente ed il livello degli impatti evidenziati dal monitoraggio dell’ambiente idrico a livello regionale e nazionale. Inoltre, gli indicatori applicati ai dati di vendita e di monitoraggio mostrano per il comparto salute andamenti dei livelli di rischio e di impatto consistenti, senza alcuna importante variazione nel tempo.

Emerge quindi un quadro che conferma la rilevanza della tematica pesticidi per gli aspetti sanitari di salvaguardia della salute umana e per gli aspetti ambientali di tutela degli ecosistemi e della risorsa idrica, che si conferma di centrale importanza nel panorama degli inquinanti prioritari e per le strategie di riduzione dei livelli di contaminazione che le odierne politiche di sostenibilità sono chiamate ad affrontare.

Superamenti degli Standard di Qualità Ambientale, Glisofate, AMPA  e fungicidi in testa

Nelle acque superficiali, le sostanze che maggiormente determinano i superamenti sono il Glifosate nel 41% dei casi e l’AMPA nel 39%. L’Imidacloprid ed il Diuron, che rientrano rispettivamente tra le sostanze della lista di controllo (Watch list) e le sostanze prioritarie della Direttiva Acque (come modificata e integrata dalle Dir. 2008/105/CE e Dir. 2013/39/UE) sono rinvenute in tutti gli anni di monitoraggio con frequenze che vanno dal 10% al 2% per l’insetticida e dal 1% al 3% per il diserbante.

Nelle acque sotterranee il numero più elevato di casi di superamenti è riconducibile ai fungicidi Carbendazim e Metalaxyl, con frequenze di superamento del SQA rispettivamente dal 10% al 3% e dal 10% al 4 %. Si riscontrano, inoltre, livelli di Glifosate superiori all’SQA con frequenze dal 4% all’1%. Da segnalare la presenza dell’Oxadixyl, principio attivo revocato dal 2003, con frequenze che vanno dal 4% al 2%, evidenza che potrebbe essere riconducibile ad una contaminazione storica.

Per saperne di più è possibile consultare la Relazione “MONITORAGGIO DEI PESTICIDI NELLE ACQUE INTERNE SICILIANE (ex art. 93, D.lgs. 152/2006 – Allegato 7/B alla Parte III – e DM 22/01/2014) – Rapporto dati 2017-2020 ARPA Sicilia

Costituzione di un tavolo Istituzionale inter-assessoriale ed individuazione di Zone vulnerabili da prodotti fitosanitari, interventi prioritari per l’attuazione di  misure di difesa delle risorse idriche e l’ottimale gestione della tematica

“Nella prospettiva degli obiettivi fissati dalla strategia UE “Farm to Fork” nell’ambito del “Green Deal” sul clima, la costituzione in ambito regionale di un “tavolo” inter-assessoriale tra Autorità di Distretto Idrografico, Agricoltura, Sanità e Ambiente, contribuirebbe ad un percorso volto all’individuazione di strategie sull’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari confacenti alla complessa realtà dell’agricoltura siciliana” – suggerisce la Direttrice Lucia Antoci – UOC Laboratori Ragusa di ARPA Sicilia, che aggiunge nelle conclusioni della relazione “rimane di prioritaria importanza in ambito regionale il tema dell’individuazione delle Zone vulnerabili da prodotti fitosanitari previste dal D. Lgs. 152/06 per l’attuazione di misure appropriate alla difesa delle risorse idriche, la tutela sanitaria e di rilevanti comparti ambientali, inclusa l’entomofauna e gli altri organismi utili alle colture. A tal riguardo gli esiti delle attività e degli approfondimenti svolti da ARPA Sicilia negli anni rappresentano un importante patrimonio conoscitivo a cui fare riferimento per le scelte strategiche che dovranno essere adottate, a conferma di come la tematica pesticidi, nonostante la popolarità di nuovi inquinanti emergenti, rimanga di cruciale importanza per le sfide di sostenibilità ambientale, protezione delle colture e competitività nei mercati che il mondo agricolo è chiamato ad affrontare”.

Politiche comunitarie, misure attuative poco incisive. Cosa dice la Corte dei Conti Europea

In Europa permane una sostanziale dipendenza della moderna agricoltura dai prodotti organici di sintesi compresi quelli a più alto rischio per l’uomo e per l’ambiente. Nella Relazione speciale della Corte dei Conti Europea n.5/2020 “Uso sostenibile dei prodotti fitosanitari: limitati progressi nella misurazione e nella riduzione dei rischi“, si evidenzia come le azioni intraprese della Commissione e dagli Stati membri per promuovere l’uso sostenibile dei pesticidi siano caratterizzate da progressi limitati, alternative all’impiego di prodotti organici di sintesi esigue, eccessivo ricorso alle autorizzazioni di emergenza dei prodotti fitosanitari ritirati dal mercato, sistemi di verifica dell’effettiva adozione della difesa integrata da parte degli agricoltori, a fronte dei contributi di sostegno garantiti dalla UE (PAC), estremamente deboli, statistiche sulle vendite dei prodotti fitosanitari poco trasparenti ed indicatori di rischio abbastanza carenti.  In discussione a livello europeo la proposta di un regolamento che disciplini tra gli stati membri l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari e modifichi il Regolamento UE 2021/2115, riguardante il sostegno ai piani strategici della PAC.  L’obiettivo è quello di superare le carenze del precedente approccio che ha lasciato al recepimento nazionale le norme di dettaglio, rendendo viceversa giuridicamente vincolante in ambito UE la riduzione, entro il 2030, del 50 % sia dell’uso di pesticidi sia dei rischi legati al loro impiego.

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