Arpa Sicilia istituisce un tavolo tecnico per far fronte alla rapida diffusione dell’alga Rugulopteryx okamurae. L’obiettivo è quello di redigere un Piano di intervento relativo all’applicazione delle misure di eradicazione rapida e di gestione degli accumuli spiaggiati della macroalga bruna, originaria del Pacifico nord-occidentale, considerata una minaccia per gli ecosistemi negli habitat costieri del Mar Mediterraneo.
A comporre il tavolo tecnico sono allo stato attuale Arpa Sicilia – Uoc Area Mare per il coordinamento del tavolo, il Dipartimento regionale dell’Ambiente della Regione Siciliana; Ispra – Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale – Dipartimento per il Monitoraggio e la tutela dell’ambiente e per la Conservazione della biodiversità (BIO), la Direzione marittima di Palermo e il Dipartimento di Scienze della terra e del mare (DiSTeM) di UniPa.
L’Agenzia e gli enti coinvolti nell’attuazione del piano d’intervento hanno già effettuato un sopralluogo nel Golfo di Palermo per acquisire immagini e video dei fondali colonizzati dall’alga invasiva con il drone subacqueo di Arpa Sicilia. Le osservazioni sono state condotte nello stesso tratto costiero anche via terra per verificare la presenza di accumuli dell’alga spiaggiati che, apparentemente, potrebbero confondersi con le foglie di Posidonia oceanica, fondamentale per gli ecosistemi marini.
L’identificazione dell’ Alga Rugulopteryx okamurae e l’istituzione del tavolo tecnico
La Direzione generale Patrimonio naturalistico e mare del Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica aveva reso noto alla Regione Siciliana dell’avvenuto ritrovamento, nell’ambito di attività di ricerca condotte dall’Università degli Studi di Palermo lungo la costa nord-occidentale della Sicilia (Aspra, Porto di Palermo e Bandita), della specie algale invasiva di interesse unionale Rugulopteryx okamurae. L’Assessorato Territorio e ambiente della Regione Siciliana ha incaricato Arpa Sicilia di definire, insieme ad Ispra, un piano di interventi relativo all’applicazione delle misure di eradicazione rapida in ottemperanza a quanto disposto dalle norme in materia di prevenzione e diffusione delle specie esotiche invasive.
Perché l’alga Rugulopteryx okamurae deve essere eradicata?
Si tratta della prima e unica specie di macroalga a essere inclusa nell’elenco delle specie esotiche invasive di notevole rilevanza dell’Unione Europea, i cui effetti negativi sull’ambiente e biodiversità in ambito europeo sono così gravi da richiedere un intervento concertato degli Stati membri dell’Unione. Rappresenta una delle principali minacce alla biodiversità e al funzionamento degli ecosistemi negli habitat costieri, con possibili ripercussioni sulle attività balneari e sulla pesca con perdite finanziarie stimate in diversi milioni di euro.
L’alga bruna Rugulopteryx okamurae è un specie nativa del Pacifico nord-occidentale che è stata segnalata la prima volta nel Mediterraneo nel 2002, nelle coste francesi. Dal 2016 è stata ritrovata lungo le coste del sud della Spagna e poi si è diffusa in Marocco. In Italia nel 2023 è stata segnalata in Puglia (Porto di Bari) e in Sicilia (Golfo di Palermo).