Il Consiglio Regionale della Toscana ha varato, nella seduta del 5 novembre 2019, la riforma dell’Agenzia regionale per la protezione ambientale. La legge, approvata a maggioranza, adegua anche la norma esistente a quanto previsto dalla Legge 132/2016, che ha istituito il Sistema nazionale a rete per la protezione dell’ambiente.
“Per ARPAT si apre ora un periodo di sfide su più fronti – ha commentato il Direttore generale dell’Agenzia Marcello Mossa Verre – siamo, da un lato, chiamati a rinnovare la nostra organizzazione, anche per assicurare i livelli essenziali delle prestazioni tecniche ambientali (Lepta), che verranno stabiliti con legge nazionale; d’altro canto, per far fronte a queste nuove esigenze, sarà necessario arricchire e rinnovare la dotazione di risorse umane.”
Riproponiamo di seguito una sintesi del comunicato del Consiglio regionale che riassume la discussione in aula, oltre alle fasi preparatorie di consultazione.
“Il disegno di legge approvato a maggioranza (astenute le opposizioni), disegna un’Agenzia per la protezione ambientale funzionale alla Regione, ma con più autonomia organizzativa e gestionale e potrà contare anche su un’implementazione della pianta organica nel triennio 2019-2021. Il testo votato non è quello originario proposto dalla Giunta, nel suo iter legislativo, infatti, subisce cambiamenti soprattutto sotto il profilo delle funzioni, delle finalità e della natura. In particolare si applicano modifiche presentate dal presidente della commissione Ambiente, Stefano Baccelli (Pd), per trovare quel “giusto equilibrio chiesto in fase di consultazione da sindacati, personale e dirigenti della stessa Agenzia”.
In particolare sono stati riformulati gli articoli che definiscono “finalità e funzioni”di Arpat (articolo 2), “natura”dell’Agenzia (articolo 3), “attività di controllo ambientale”(articolo 7), “attività di supporto scientifico”(articolo 9), “articolazione organizzativa”(articolo 20), “disposizioni sul personale addetto alle attività di ispezione e vigilanza”(articolo 27), “informazione e comunicazione”(articolo 29). La nuova Arpat non sarà un ente “meramente strumentale della Regione”, spiega Baccelli. “Avrà personalità giuridica di diritto pubblico, avrà autonomia tecnico-scientifica, amministrativa”.
Il combinato disposto tra questa legge e le innovazioni normative di livello nazionale, in particolare per quanto riguarda i livelli essenziali delle prestazioni tecniche ambientali (Lepta), permetterà lo sblocco del turnover e quindi l’assunzione di “circa 65 persone a tempo indeterminato nel prossimo triennio”, dichiara Baccelli in sede di illustrazione.
Il testo votato dall’Aula riassume in gran parte anche la filosofia del disegno di legge presentato dal gruppo guidato da Tommaso Fattori (SI-Toscana), decaduto vista l’approvazione del testo della maggioranza (entrambi gli atti sono stati trattati in commissione Ambiente a partire dallo scorso marzo) al quale era collegato anche un ordine del giorno firmato dal capogruppo Pd, Leonardo Marras e dalla consigliera Elisabetta Meucci oggi passata alla nuova formazione politica Italia Viva (anche l’ordine del giorno è stato approvato a maggioranza). L’atto impegna la Giunta ad “attivarsi presso il Governo perché sia data piena attuazione alla legge 132/2016” in particolare per “l’istituzione del sistema nazionale a rete e la disciplina dell’istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale”.
In sede di discussione, il capogruppo di Sì-Toscana riconosce il “passo avanti fatto in commissione”rispetto al testo originariamente proposto dalla Giunta. Fattori chiede “maggiore apertura”agli emendamenti presentati sul testo della maggioranza: “Si cerca di apportare ulteriori migliorie in termini di trasparenza, pubblicità dei dati e coinvolgimento di cittadini e imprese”, spiega. Le modifiche saranno tutte respinte, anche perché “si intendono già ricomprese nel testo in votazione”, spiega il presidente Baccelli ma un’apertura arriva dall’assessore regionale all’Ambiente, Federica Fratoni che nella sua replica si rende disponibile, al di fuori del percorso legislativo magari in sede di redazione di regolamenti, a “sviluppare strumenti innovativi”.”
Le leggi che regolano le Arpa/Appa di tutte le regioni e province autonome