In Italia il Green Public Procurement, meglio conosciuti a livello nazionale come appalti pubblici “verdi”, è uno strumento obbligatorio dal 2016, introdotto, nel nostro ordinamento, con la Legge 221/2015.
Di recente ARPAT ha adottato le “Linee guida in materia di Green Public Procurement- GPP” elaborate dal Sistema Nazionale di Protezione Ambientale (di seguito SNPA), che fornisconoagli enti un modello di organizzazione interna finalizzata all’introduzione degli aspetti ambientali nei processi d’acquisto.
Il modello predisposto con le linee guida rappresenta un riferimento sia per le Agenzie che non hanno ancora intrapreso un percorso strutturato per il GPP che per quelle che intendono migliorarlo, offrendo anche esempi di documenti già adottati da alcune Agenzie ambientali.
Le linee guida rispondono a quanto richiesto, a livello nazionale, con il piano d’azione sul GPP, approvato con Decreto del Ministero dell’Ambiente, della tutela del territorio e del mare del 10 aprile 2013, che invita tutti gli enti pubblici a
- integrare il GPP a livello strategico;
- adottare misure conseguenti, come l’effettuazione dell’analisi dei fabbisogni di beni e servizi, la definizione di obiettivi specifici di GPP, l’individuazione delle funzioni coinvolte nel processo d’acquisto e il monitoraggio degli obiettivi prefissati.
Per questo, prevedono che ciascuna Agenzia ambientale, adottandole, provveda anche a:
- l’elaborazione di una “politica di consumo sostenibile e appalti verdi”;
- l’implementazione di Programmi d’Azione del GPP e la realizzazione di un sistema di monitoraggio attraverso l’adozione del Registro del GPP come proposto dalle stesse linee guida;
- l’individuazione del Referente tecnico GPP e del Referente Amministrativo GPP;
- l’istituzione di un Gruppo di lavoro a presidio della tematica GPP.
ARPAT, con decreto del Direttore Generale, ha infatti provveduto a
– recepire le linee guida,
– nominare il “Referente GPP” che il Gruppo di lavoro a presidio della tematica GPP, cheavranno, tra i principali compiti, quello di definire il Programma d’azione del GPP di Agenzia,
– approvare la Politica di consumo sostenibile e appalti verdi elaborata sulla base delle indicazioni fornite dalle Linee Guida GPP del SNPA.
Con l’adozione della Politica di consumo sostenibile e appalti verdi, i vertici di ARPAT hanno aggiornato la Politica degli appalti sostenibili del 2004 e recepito le indicazioni del Piano d’Azione Nazionale, sancendo il proprio impegno strategico in materia di GPP e, più in generale, di consumo sostenibile, che ricordiamo essere uno degli impegni assunti dal 2015 a livello internazionale, dalle Nazioni Unite, con l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile.
Ecco alcuni degli obiettivi della Politica di consumo sostenibile e degli appalti verdi di ARPAT:
- integrare considerazioni ambientali e sociali nelle varie fasi delle procedure di affidamento di lavori, servizi e forniture per le categorie di appalti che non rientrano nel campo di applicazione delle disposizioni normative (“appalti sostenibili”);
- adottare Programmi d’Azione del GPP che contengano ambiti tematici, obiettivi, azioni, tempi, risorse necessarie, responsabilità e indicatori di realizzazione, la cui approvazione sarà di competenza della Direzione generale;
- integrare nel Piano degli investimenti e nel Programma biennale degli acquisti di beni e servizi le indicazioni contenuti nei Programmi d’Azione del GPP;
- supportare i responsabili unici dei procedimenti di affidamento di lavori, servizi e forniture (RUP), e le strutture amministrative che collaborano con i RUP, nell’integrazione di considerazioni ambientali e sociali negli interventi di acquisto attraverso le indicazioni del Gruppo di lavoro GPP e del Referente GPP.
Uno degli atti fondamentali per dare concreta attuazione al GPP, a livello di Agenzia, è la predisposizione del Programma d’azione del GPP, a cui lavorerà il Gruppo recentemente costituito.
Tutti i componenti del Gruppo costituiscono una rete stabile di riferimento per l’attuazione della politica agenziale GPP e la proposta di programma, di durata pluriennale, principale compito loro assegnato, una volta approvata dai vertici aziendali, darà attuazione agli obiettivi definiti nella richiamata politica di consumo sostenibile e appalti verdi, prevedendo azioni, tempi, costi, risorse necessarie, risparmi e vantaggi attesi, ma anche responsabilità e indicatori di realizzazione.
Tra i compiti anche quello di contribuire all’elaborazione di una relazione periodica sullo stato di attuazione del GPP nell’ente, avvalendosi dei dati derivanti dal monitoraggio e di tutti gli altri dati ed informazioni forniti dall’ente.
Il rapporto di monitoraggio sarà un documento dal quale si potranno ricavare, su base annuale, alcuni importanti dati, sia sugli “appalti verdi” che sugli “appalti ambientalmente sostenibili”, determinando lo stato effettivo di attuazione della politica GPP.