I dati sulla qualità dell’aria 2022, riferiti ai tre principali inquinanti in Toscana, confermano alcune criticità come quella che caratterizza l’agglomerato fiorentino gravato, in particolare, dall’inquinamento da biossido di azoto. Infatti, sulla qualità dell’aria nei Comuni di Bagno a Ripoli, Campi Bisenzio, Scandicci, Sesto Fiorentino, Calenzano, Lastra a Signa, Signa e Firenze (cd agglomerato fiorentino) incidono principalmente le emissioni derivanti dalla mobilità pubblica e privata, in particolare le emissioni dei veicoli diesel euro 3-4-5 ed in misura minore quelle prodotte dalla climatizzazione degli edifici mentre sono assenti contributi industriali di particolare rilevanza. Anche a livello regionale il settore che contribuisce maggiormente alle emissioni regionali di ossidi di azoto è quello dei trasporti stradali che incide per il 59% mentre la combustione in ambito domestico, settore terziario e agricolo si attesta all’8%.
Per capire meglio la situazione dell’agglomerato di Firenze, abbiamo rivolto alcune domande alla responsabile del Centro regionale toscano qualità aria (di seguito CRTQA) di ARPAT, dott.ssa Bianca Patrizia Andreini, che ha confermato come, anche nel 2022, permanga la criticità per il biossido di azoto, che supera il limite relativo alla media annuale di 40 µg/m3 nella stazione di traffico di Firenze – Viale Gramsci, oggetto di procedura di infrazione da parte dell’Unione Europea. Questa centralina – continua la responsabile del CRQTA – mostra comunque, negli ultimi anni, un trend in miglioramento. I dati sono confermati anche dalle informazioni ambientali emerse a seguito della campagna temporanea realizzata da ARPAT con un auto-laboratorio posto in Viale Lavagnini da agosto a novembre 2022.
Se questa è la “fotografia” emersa dal monitoraggio della qualità dell’aria nel 2022, vediamo cosa si sta facendo per fronteggiare questa situazione. Andreini ha risposto, precisando che è compito primario dell’Agenzia monitorare la qualità dell’aria in Toscana per fornire informazioni essenziali a supporto delle politiche. In qualità di esperta, condivide che per ridurre l’inquinamento da biossido di azoto, le azioni determinanti per l’agglomerato fiorentino mirino alla riduzione del numero di veicoli in circolazione e al miglioramento della tipologia di parco auto circolante ed anche sui sistemi di efficientamento energetico degli edifici sia pubblici che privati.
Il Piano regionale per la qualità dell’aria ambiente (PRQA), approvato nel 2018 e lo “schema di accordo di programma con il Ministero dell’Ambiente per l’adozione di misure di miglioramento della qualità dell’aria in Toscana”, stipulato nel 2020, contengono tutte le misure per fronteggiare non solo le criticità presenti in precise zone ma per migliorare complessivamente la qualità dell’aria in Toscana, preservandola anche per le generazioni future.
Nel PRQA sono presenti obiettivi generali e specifici, interventi di risanamento e miglioramento nonché specifiche prescrizioni. In particolare le azioni di risanamento e miglioramento si suddividono in base all’ambito d’intervento: mobilità, urbanistica, energia, rifiuti, industria e agricoltura e sono di varia natura mentre l’informazione e l’educazione ambientale risultano misure trasversali.
Il quadro di interventi definito a livello regionale con il PRQA viene poi declinato a livello locale dai Piani di azione comunali (PAC), come il piano di azione del Comune di Firenze per la qualità dell’aria 2021- 2024, approvato dal Consiglio comunale nel 2021, dove troviamo tutte le azioni da intraprendere per abbattere le emissioni di biossido di azoto a livello cittadino, intervenendo, in particolare, su due macro- aree: mobilità e uso efficiente e risparmio dell’energia.
Guardando alla mobilità, che è tra i punti cardine del contrasto al biossido di azoto, le misure previste promuovono dal PAC di Firenze prevedono di incrementare la mobilità con mezzi a basso impatto ambientale, quella ciclo-pedonale e la micromobilità. Si punta, in sostanza, a rendere la mobilità sostenibile, attuando anche quanto contenuto nel Piano Urbano Mobilità Sostenibile della Città metropolitana di Firenze.
La responsabile del CRTQA ricorda come la realizzazione della prima linea tranviaria, attivata nel 2010, ed il suo conseguente ampliamento negli anni successivi rappresenti una delle principali azioni di contrasto all’inquinamento atmosferico in area urbana. Per la linea tranviaria Libertà – Bagno a Ripoli, attualmente in fase di realizzazione a Firenze, ad esempio, lo studio presentato in fase progettuale stima una riduzione d’auto in circolazione intorno al 10% con una diminuzione dei flussi lungo i viali di circonvallazione interessati dal passaggio della tranvia, legata anche alla riduzione di capacità dei viali per le modifiche alla sezione stradale.
Non meno importanti i progetti “operazione aria pulita” e “scudo verde”, entrambi tesi a fronteggiare l’inquinamento atmosferico legato al traffico veicolare cittadino.
Operazione Aria pulita dispone, dal 31 marzo 2021, il divieto di accesso per i veicoli diesel fino a Euro 4 nella zona traffico limitato (ztl) e nell’area dei viali fiorentini, dal lunedì al venerdì dalle ore 8,30 alle 18,30. Il progetto incentiva anche il rinnovamento del parco auto, mettendo a disposizione di cittadini e imprese contributi per l’acquisto di nuovi veicoli a basso impatto ambientale in sostituzione di quelli fuori norma. Il bando è attualmente aperto e le domande potranno essere presentate entro il 30 giugno 2023.
Il secondo progetto, Scudo verde, prevede invece la realizzazione di un’infrastruttura green, costituita da una rete di varchi telematici per limitare gli spostamenti dei veicoli, soprattutto quelli più inquinanti, con riduzione del traffico, chilometri percorsi e tempo trascorso in auto, garantendo così un calo delle emissioni sia a Firenze che nella Città Metropolitana.
Aumentare il verde urbano con la messa a dimora di alberi, particolarmente adatti ad assorbire il biossido di azoto, oltre ad altri inquinanti ed a contrastare il cambiamento del clima, risulta un’altra delle misure messe in campo dalle Amministrazioni nell’agglomerato fiorentino.
Infine, non possiamo dimenticare le azioni che ciascuno può mettere in atto quando è alla guida del proprio veicolo. La guida ecologica dell’auto: fluida senza continue fermate e ripartenze – “stop and go”- accompagnata ad una costante manutenzione del mezzo contribuiscono alla protezione dell’ambiente e alla riduzione dell’inquinamento atmosferico. Di particolare importanza, anche perché coinvolgono le future generazioni, sono tutte le azioni che favoriscono la mobilità dolce negli spostamenti casa-scuola: pedibus e ciclobus, le zone 30 e il divieto di sostare davanti alle scuole nel momento dell’entrata e dell’uscita degli alunni.
Un pensiero su “Contrastare il biossido di azoto in ambito cittadino: l’esperienza dell’agglomerato di Firenze”