Una delegazione di Arpa Toscana ha effettuato un sopralluogo conoscitivo presso il cantiere già predisposto dalla società Rete Ferroviaria Italiana all’interno dell’area ex mineraria ENEL di Santa Barbara, nel territorio del Comune di Cavriglia, con l’obiettivo da parte della Direzione dell’Agenzia di prendere visione del contesto territoriale su cui varie articolazioni dell’Agenzia, coordinate dal Settore VIA VAS, sono impegnate da tempo sinergicamente.
“Quando ho assunto l’incarico di direttore generale nel maggio 2021, uno degli impegni prioritari è stato quello di garantire la massima attenzione da parte di ARPAT a questo cantiere ed agli altri siti correlati ai lavori dell’Alta Velocità. Questo cantiere, di grande importanza per la nostra regione, è finalizzato al corretto andamento dei lavori, con specifico riferimento al rispetto delle norme e delle prescrizioni finalizzate alla tutela dell’ambiente”.
Al sopralluogo hanno partecipato, infatti, Pietro Rubellini e Marcello Mossa Verre rispettivamente Direttore generale e tecnico di Arpa Toscana, Antongiulio Barbaro, responsabile del Settore VIA-VAS, insieme ai responsabili e loro collaboratori delle altre articolazioni interessate dell’Agenzia, ed hanno incontrato in loco i rappresentanti di Rete Ferroviaria Italiana, Italferr, Infrarail e Consorzio Florentia.
Pur essendo il cantiere previsto da tempo, solo nelle prossime settimane si avvierà lo scavo con una fresa tecnicamente denominata Tunnel Boring Machine (di seguito TBM), che produrrà terre da trasportare a questo sito. Sono state infatti necessarie le autorizzazioni da parte delle Autorità competenti (Ministero dell’Ambiente e Regione Toscana), funzionali al progetto che ha l’obiettivo di conferire le terre di scavo derivanti dai lavori, analizzarle e valutarne la loro compatibilità agli standard ambientali di legge ed alle prescrizioni imposte nel 2018 con l’approvazione del Piano di Utilizzo delle Terre.
Tra il giugno 2021 e il giugno 2022 sono state già conferite a S. Barbara circa 250 mila metri cubi scavati con tecnica tradizionale dall’area della nuova stazione AV: le terre sono risultate tutte conformi agli standard di legge.
Lo scavo in tradizionale (escavatrici e benne) è ripreso solo da alcuni giorni, mentre quello con TBM avrà progressivamente inizio nelle prossime settimane.
Infatti, le terre di cui è previsto da tempo il conferimento a S. Barbara assommano a circa 1,5 milioni di metri cubi. Una parte di queste sono scavate con tecnica tradizionale presso il cantiere per la nuova stazione dedicata ai treni Alta Velocità, in corso di realizzazione nell’area degli ex Macelli di Firenze. Un’altra parte delle terre è previsto siano scavate con TBM per la realizzazione delle gallerie del passante sotterraneo che collegherà l’area ferroviaria di Campo di Marte con la nuova stazione AV e con l’area ferroviaria di Castello.
L’uso della TBM permette lo scavo dell’intera sezione del tunnel e la simultanea posa del rivestimento interno. È una tecnica ormai utilizzata in diversi casi, per ultimo in Toscana nell’ambito della realizzazione della Galleria S. Lucia che fa parte del potenziamento dell’autostrada A1 tra Barberino di Mugello e Calenzano, inaugurata nel marzo 2022.
Il trasporto dei materiali scavati avviene, come previsto dal progetto fin dall’inizio, da Firenze a San Giovanni Valdarno e da qui al terminal Bricchette di S. Barbara esclusivamente via treno, con convogli dedicati.
I materiali arrivati a S. Barbara vengono collocati in apposite piazzole e baie dove stazionano alcuni giorni, per essere poi opportunamente campionati e analizzati a cura del Consorzio Florentia (costituito in associazione tra le società SAIPEM e Pizzarotti) che si è aggiudicato alla fine del 2022 i lavori di realizzazione delle opere.
Nel caso in cui le terre scavate, una volta analizzate, evidenziassero livelli delle varie sostanze conformi ai limiti fissati dalla normativa ambientale e dal Piano di Utilizzo delle Terre, saranno collocati in via definitiva in un’area attigua alle piazzole di caratterizzazione.
Il progetto proposto da ENEL, già sottoposto a VIA nel 2009 e finalizzato al ripristino dell’area ex mineraria di S. Barbara prevede la realizzazione di una collina destinata alla fruizione pubblica, situata tra la Centrale ENEL e l’invaso di Castelnuovo, che dovrebbe ripristinare il paesaggio nell’area del vecchio scavo del giacimento di lignite.
Nel caso in cui venissero meno i requisiti ambientali, le terre dovranno essere gestite, in relazione agli esiti degli accertamenti, nel rispetto del Piano di Utilizzo delle Terre, ma non saranno utilizzate per i lavori di rispristino ambientale.
I lavori di realizzazione delle opere per la riorganizzazione del Nodo ferroviario di Firenze sono sorvegliati ad un apposito Osservatorio ambientale, mentre il ripristino dell’area ex mineraria è a sua volta sorvegliato da un altro Osservatorio ambientale. Entrambi sono stati nominati dal Ministro dell’Ambiente; la loro composizione è stata innovata all’inizio del 2022, d’intesa con la Regione Toscana. Ne fanno parte rappresentanti dei Comuni coinvolti dai due progetti, della Regione Toscana, del Ministero dell’Ambiente, del Ministero della Cultura, del Ministero delle Infrastrutture.
In tale contesto, Arpa Toscana svolge il ruolo di supporto tecnico ai due Osservatori, per l’analisi della documentazione che i proponenti le opere sono tenuti a depositare per rispettare le prescrizioni impartite al termine della Valutazione di Impatto Ambientale e per l’esame dei monitoraggi ambientali condotti dai proponenti (atmosfera, rumore, acque superficiali e sotterranee). In questo ambito Arpa Toscana ha già effettuato anche numerose misure ed analisi per verificare i dati di monitoraggio.
Inoltre, l’Agenzia ha compiti di controllo sia per la verifica degli accertamenti sulle terre di scavo conferite a S. Barbara sia sulle prescrizioni impartite dalle Autorità competenti (Comune e Regione, in particolare) che hanno autorizzato i diversi cantieri preordinati alla realizzazione delle opere. In tale ruolo, Arpa Toscana lo scorso anno ha già effettuato una serie di campionamento ed analisi delle terre scavate in tradizionale e recapitate a S. Barbara (circa il 10% del totale).
I tecnici dell’Agenzia, fin dall’esame dei due progetti, hanno partecipato alle valutazioni ambientali di competenza, in particolare a supporto della Regione Toscana. In seguito all’istituzione degli Osservatori ambientali, l’Agenzia ha seguito costantemente l’affinamento dei progetti, con l’obiettivo in primis di garantire il rispetto di tutti i comparti ambientali e delle norme vigenti, per una realizzazione delle opere ambientalmente compatibile.
Per approfondimenti:
- Osservatorio Nodo AV di Firenze
- Osservatorio Recupero ambientale area di S. Barbara
- ARPAT e le “grandi opere”
Guarda altre foto nella galleria Flickr
Un pensiero su “Grandi opere in Toscana: passante ferroviario Alta Velocità di Firenze”