Come ogni anno, l’Agenzia ha prodotto il consueto report con i risultati delle attività di monitoraggio della qualità delle acque marino-costiere della Toscana.
Il monitoraggio è finalizzato alla classificazione della qualità delle acque (D.M 260/10, D.Lgs 172/2015 e alla DGRT 264/2018) e prevede due tipi di classificazione, relativamente allo “stato ecologico” ed allo “stato chimico”.
La rete di monitoraggio
La rete di monitoraggio è stata pianificata in accordo con la Regione Toscana (DGRT 608/15) e comprende, per ciascun corpo idrico, uno o più siti di campionamento, per un totale di 19 stazioni e 16 corpi idrici.
I campionamenti sono effettuati tramite il battello Poseidon, utilizzato per raccogliere campioni di acqua e sedimento per le successive analisi, oltre che come imbarcazione di appoggio per rilievi subacquei su popolamenti a macroalghe e praterie di Posidonia oceanica.
In ciascuna stazione viene monitorato, secondo i parametri definiti dalla norma e descritti nei paragrafi successivi, lo stato di qualità ambientale.
Lo stato ecologico
Lo Stato ecologico delle acque è definito combinando i diversi elementi biologici, quali fitoplancton, macroalghe, Posidonia oceanica, macrozoobenthos, il livello trofico delle acque (indice TRIX) e la presenza di sostanze chimiche non prioritarie nelle acque (tabella 1/B “Stato delle acque superficiali” del D.Lgs 172/2015).
La classificazione delle acque avviene sulla base dei risultati di un intero triennio di monitoraggio. Nel 2018 si è concluso il triennio precedente, quindi il 2019 è il primo anno del triennio 2019-2021. L’elaborazione definitiva dello stato ecologico si avrà alla fine del 2021 con la media dei risultati del triennio (2019-2021) per l’EQB biomassa fitoplanctonica e TRIX, e la completa effettuazione degli altri EQB (macrozoobenthos, macrofite e Posidonia oceanica) che hanno cadenza triennale.
I possibili livelli di classificazione
I possibili livelli di classificazione sono 5, in ordine decrescente di qualità ambientale: “Elevato”, “Buono”, “Sufficiente”, “Scarso”, “Cattivo”.
Il giudizio sulla qualità ecologica da ritenersi pertanto provvisorio e relativo al solo 2019 risulta Elevato/Buono per tutti i corpi idrici indagati, fatta eccezione per Costa pisana che risulta in Classe Sufficiente, per l’elevata presenza di di biomassa fitoplanctonica.
Lo stato chimico
Lo Stato chimico descrive la qualità dei corpi idrici in base alla presenza di sostanze chimiche prioritarie nelle acque e nel biota (tabelle 1/A del D.Lgs. 172/2014). I possibili livelli di classificazione sono 2: “Buono” o “Non buono”.
I dati indicano una riduzione dei livelli di TBT (tributistagno) nella matrice acqua rispetto al triennio
precedente: non vengono mai rilevati superamenti dello Standard di qualità ambientale – concentrazione massima ammissibile (SQA – CMA), mentre il superamento dello standard di qualità ambientale – concentrazione media annuale ( SQA-MA) si ha solo per i corpi idrici di Costa del Serchio e Costa pisana.
Per quanto riguarda il mercurio, due corpi idrici non rispondono ai requisiti richiesti dal D.Lgs. 172/2015 e dal DGRT 264/2018: pertanto Costa pisana e Costa del Cecina non sono conformi per il mercurio. Il benzo[a]pirene supera l’SQA- MA in Costa Versilia.
Tutte le altre sostanze dell’elenco di priorità risultano inferiori allo standard ambientale e per lo più le loro concentrazioni sono al di sotto del limite di quantificazione.
Classificando in base alla sola matrice acqua, il 75% dei corpi idrici della Toscana risulta essere in uno stato chimico BUONO.
Biota
Le analisi condotte sugli organismi di Mytilus galloprovincialis indicano che le concentrazioni rilevate per il fluorantene e il benzo[a]pirene sono, in tutte le stazioni monitorate, minori del limite di quantificazione. Risultano inoltre inferiori allo standard di qualità ambientale anche le concentrazioni di Diossina e composti diossina simili.
Le analisi per determinare la presenza del mercurio nei pesci hanno indicato una situazione di bioaccumulo di questo metallo lungo tutta la costa, con superamenti dello standard ambientale in tutte le stazioni campionate.
In base alla normalizzazione in peso secco e al livello trofico del pesce analizzato nel 2019, per l’acido perfluorottansolfonico (PFOS) risultano non conformi 8 corpi idrici su 16 (Costa Pisana, Costa livornese, costa del Cecina, Costa Punt’Ala, Costa dell’Ombrone, Costa Uccellina , Costa Albegna e Costa Argentario).
Il dicofol e l’esaclorobutadiene risultano conformi in tutti i corpi idrici indagati, l’esaclorobenzene, invece, presenta superamenti dello standard ambientale nei corpi idrici di Costa livornese e Costa dell’Uccellina. Per il DDT non sono stati riscontrati superamenti dello standard di qualità ambientale, mentre per PCDF+PCDD+PCB-DL solo un corpo idrico, Costa Livornese, presenta una concentrazione maggiore del SQA nel biota.
Pur non essendo stata considerata ai fini della classificazione dei corpi idrici, l’analisi dei
sedimenti ha rivelato diverse anomalie nella concentrazione di mercurio e esaclorobenzene
nei corpi idrici di Costa livornese e Costa di Rosignano, e di arsenico in Arcipelago Isola
d’Elba.
Le analisi sul biota forniscono un risultato che permette di valutare il grado di contaminazione dell’area costiera in oggetto secondo una misura integrata nel tempo in relazione alla capacità degli organismi di bioaccumulare le sostanze tossiche all’interno dell’organismo in concentrazioni superiori rispetto a quelle rilevate nell’ambiente, nel caso specifico come evidenziato nella matrice d’acqua.
Classificando in base alle matrici acqua e biota tutti i corpi idrici monitorati della Toscana risultano essere in uno stato chimico NON BUONO.
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