Incendio alla Raffineria Eni di Stagno a Collesalvetti – Livorno

Martedì 30 novembre 2021, all’interno della raffineria Eni di Stagno nel Comune di Collesalvetti, è scoppiato un incendio accompagnato da un forte boato.

Al momento dell’evento, l’intera raffineria era in manutenzione programmata, come comunicato in data 16/11/2021, l’unico impianto attivo era quello denominato “Hot Oil”, in esercizio per garantire il solo riscaldamento degli stoccaggi e la movimentazione dei prodotti petroliferi pesanti.

L’esplosione si è verificata intorno alle 14,00 all’interno della camera di combustione del forno F2 dell’impianto Hot Oil, determinando la fuoriuscita di olio caldo (Hot Oil) che ha immediatamente preso fuoco.

L’effetto delle onde d’urto derivante dall’esplosione ha determinato un collasso strutturale della parte metallica del forno F2, che è stato completamente distrutto così come tutte le tubazioni ad esso connesse.

La raffineria ha attivato il piano di emergenza interno per fronteggiare con le proprie squadre quanto stava accadendo e al contempo sono intervenuti i Vigili del Fuoco, con le proprie squadre, che hanno spento l’incendio alle 14:45, dichiarando l’emergenza conclusa alle ore 16:30. Il personale di raffineria, compreso il personale delle ditte esterne, è stato fatto evacuare con verifica della presenza nei punti di raccolta.

Attività di ARPAT per la valutazione degli impatti ambientali

Il personale ARPAT di Livorno ha potuto accedere all’impianto intorno alle 15,20 quando l’incendio era già domato e sotto controllo ed una volta sul posto si è mantenuto in contatto con il personale degli altri Enti presente in raffineria e con i rappresentanti della Società per le prime valutazioni sui possibili impatti ambientali legati all’evento, nonché sulla corretta attuazione delle operazioni di gestione dell’emergenza, di ripristino e messa in sicurezza dei luoghi.

Per quanto riguarda l’impatto ambientale sulla matrice aria, il Centro Regionale per la Tutela della Qualità dell’Aria dell’Agenzia ha monitorato lo stato della qualità dell’aria rilevabile dalle centraline della rete regionale più vicine alla raffineria, dall’inizio dell’evento, intorno alle ore 14.00, fino al termine dell’emergenza.

Le centraline prese come riferimento sono Li-ENI-Stagno e Li-La Pira che per l’andamento degli inquinanti gassosi, misurati come valori orari, non hanno evidenziato alcuna variazione rispetto ai dati medi registrati in questo periodo dell’anno.

I dati delle polveri PM10 e PM2.5, essendo dati mediati sulle 24 ore, sono stati disponibili nella tarda mattina di mercoledì 1 dicembre ed anche in questo caso non si sono registrate alterazioni misurabili dei parametri in esame.

Di seguito gli indicatori giornalieri di martedì 30 novembre (espressi in µg/m3) pubblicati alle 13 sul bollettino della qualità dell’aria.

Data osservazione
30/11/2021
PM10
media giornaliera
PM2,5
media giornaliera
NO2
max orario
(VL 200)
SO2
max orario
(VL 350)
H2S
max orario
Benzene
media giornaliera
Li-ENI-Stagno1510553,610,6
Li-La Pira18526,91,3

Per osservare meglio il dato orario nel momento in cui si è verificato l’incendio, intorno alle 14 del 30 novembre, è possibile visualizzare i grafici dei dati orari dei parametri gassosi disponibili sul nostro sito.

Il Settore specialistico regionale Modellistica previsionale di ARPAT ha invece verificato i dati anemologici rilevati dalle due stazioni meteorologiche locali, una ubicata presso il Porto Mediceo di Livorno, facente parte della Rete Mareografica Nazionale (gestita da ISPRA) e l’altra collocata presso l’Istituto Nautico di Livorno, gestita dal Consorzio LaMMA. La direzione di provenienza è risultata da Ovest Sud Ovest con una l’intensità tra 2 e 3 m/s presso la stazione ISPRA e tra 3 e 5 m/s presso la stazione LaMMA (differenza attribuibile alla diversa quota di monitoraggio delle due stazioni).

Fermo restando che la breve durata dell’evento, le condizioni meteo locali e le alte temperature dei fumi che hanno favorito l’innalzamento degli stessi e la loro dispersione induce a ritenere che gli effetti della deposizione al suolo delle sostanze inquinanti siano piuttosto modesti, sono attualmente in corso da parte di questa Agenzia ulteriori approfondimenti tecnici necessari per stimare i flussi di inquinanti emessi in atmosfera nelle varie fasi dell’evento incidentale quali esplosione del forno, incendio di prodotti sversati e contestuale emissione dalla ciminiera del forno. A tal fine il personale dell’Agenzia ha effettuato un ulteriore sopralluogo in raffineria per l’acquisizione di dati utili allo scopo.

Per quanto riguarda le acque, non ci sono stati impatti sull’ambiente esterno in quanto le acque di spegnimento dell’incendio sono regolarmente confluite all’interno del sistema fognario della raffineria e sono state avviate all’impianto di trattamento delle acque reflue.

La Società ha provveduto ad inviare agli Enti preposti un’informativa relativamente all’accaduto come previsto dall’Autorizzazione Integrata Ambientale, fornendo informazioni ed impegnandosi ad inviare ulteriori aggiornamenti per quanto rigurda l’ attività di ripristino dei luoghi e di identificazione delle cause dell’evento.

Considerato inoltre che la raffineria di Livorno è classificata come stabilimento a rischio di incidente rilevante ai sensi del D.lgs.105/2015 (normativa “Seveso”), anche il Comitato Tecnico Regionale dei Vigili del Fuoco effettuerà i necessari approfondimenti con la collaborazione degli Enti che ne fanno parte, tra cui ARPAT.

Durante il sopralluogo del 2 dicembre 2021 sono state inoltre richieste informazioni in merito alla gestione dei rifiuti prodotti a seguito dell’incendio nonché sulle azioni poste in essere dalla Società per sopperire al fuori esercizio dell’impianto Hot Oil, necessario per il riscaldamento dei serbatoi e delle tubazioni dei prodotti petroliferi pesanti.

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