Anche Arpa Toscana, come tutte le altre agenzie regionali per la protezione dell’ambiente che fanno parte del Snpa che si affacciano sul mare, dal 2015 contribuisce attivamente a realizzare le attività previste dalla Marine Strategy (Strategia Marina) della Commissione Europea.
la Direttiva quadro sulla strategia per l’ambiente marino (la cosiddetta Marine Strategy) (2008/56/CE), successivamente recepita in Italia con il D.lgs.190/2010, è stata emanata il 17 giugno 2008.
La Direttiva si basa su un approccio integrato e si propone di diventare il pilastro ambientale della politica marittima dell’Unione Europea, avendo come obiettivo di raggiungere entro il 2020 il buono stato ambientale (GES, “Good Environmental Status”) per tutte le acque marine.
Le acque marine italiane, tutte appartenenti alla regione del Mar Mediterraneo (la Direttiva ne prevede altre 3, Mar Baltico, Oceano Atlantico nordorientale e Mar Nero) sono state suddivise in 3 sottoregioni:
- a) il Mediterraneo occidentale (dalla Liguria alla Sicilia e la Sardegna),
- b) il Mar Adriatico (dal Friuli alla Puglia)
- c) il Mar Ionio e Mediterraneo centrale (dalla Puglia alla Calabria e Sicilia).
Per gli aspetti più attinenti alle attività delle agenzie ambientali e ai compiti derivanti dai programmi di monitoraggio della strategia marina, le principali novità sono state:
- l’introduzione di settori di indagine mai affrontati prima (rifiuti marini, inquinamento acustico, integrità del fondo marino, ecc.) attraverso una serie di Descrittori Qualitativi, che, a loro volta, prevedono parametri e metodi in gran parte nuovi;
- l’ampliamento della zona di indagine rispetto alle acque costiere (entro 3 km dalla costa) monitorate secondo quanto previsto dalla Direttiva Quadro sulle acque (2000/60/CE) e dal D.lgs 152/06: adesso il limite è quello delle acque territoriali (12 miglia nautiche = 22 km) e anche oltre.
In questi anni Arpa Toscana ha documentato le attività svolte attraverso vari interventi relativi ai singoli campi di attività, fra questi segnaliamo quelli su:
- i rifiuti spiaggiati lungo le coste toscane,
- il monitoraggio dei fondali marini impattati dalle attività di pesca,
- il monitoraggio delle microplastiche nell’ambiente marino,
- campionamento e analisi delle microplastiche,
- il monitoraggio delle specie non indigene,
- l’habitat coralligeno,
- il monitoraggio sui parametri chimico-fisici della colonna d’acqua,
- gli habitat pelagici ed i contaminanti presenti in acqua,
- risultati della campagna di rilevamento di Tursiope in Toscana
Vedi anche: