Regione Toscana e ARPA Toscana hanno unito le forze per chiedere ai cittadini di aiutarle nell’individuazione dei nidi di tartaruga marina. Per farlo hanno integrato nella APP di ARPA Toscana “Ambiente in Toscana” un nuovo servizio che consente di segnalare la presenza di nidi o delle tracce lasciate sulla sabbia dalla mamma durante la ricerca del luogo più adatto alla deposizione delle uova.
“La tutela di questi splendidi animali è interesse di tutti e tutti possiamo collaborare per la salvaguardia dei loro nidi, per contribuire a garantire il futuro di questa splendida specie – ha detto l’assessora regionale all’ambiente Monia Monni – Nasce così l’idea di un monitoraggio collaborativo, grazie al quale i cittadini potranno inviare le loro segnalazioni, anche in modo anonimo”.
Caretta caretta ha nidificato per la prima volta in Toscana nel 2013, da allora il fenomeno è diventato una costante, crescendo per numero di eventi – sinora i nidi censiti questa estate sono 16, il numero più alto mai registrato per la nostra regione – ed estendendosi progressivamente verso la costa settentrionale.
La necessità di censire i nidi nel modo più completo possibile è legata anche alla partecipazione di ARPA Toscana al progetto Life Turtlenest che, avviato nel gennaio 2023, intende tra l’altro indagare la modifica dell’areale della specie come effetto del cambiamento climatico e del riscaldamento delle acque del Mediterraneo.
Il servizio – realizzato in collaborazione con l’Osservatorio Toscano Biodiversità della Regione Toscana – offre una prima ma significativa apertura alla Citizen science, ovvero alla partecipazione della popolazione alle attività di raccolta di dati e informazioni, con l’obiettivo di accrescere contemporaneamente conoscenza e consapevolezza.
Nel caso delle tartarughe marine l’elemento su cui si fa leva per stimolare la partecipazione è il fascino che la nidificazione delle tartarughe esercita sulle persone e la magia che l’osservazione di un fenomeno naturale che per quanto in crescita rimane raro, riesce ad evocare.
Del tutto diversa invece la ratio che è sottintesa al monitoraggio collaborativo delle maleodoranze, uno degli argomenti che negli ultimi anni è sempre stato nella “top ten” delle segnalazioni pervenute all’Ufficio relazioni con il pubblico. In questo caso, infatti, a muovere la partecipazione sarà l’interesse della popolazione esposta alla soluzione del problema.
Con lo sviluppo della app, ARPA Toscana si è voluta dotare – anche guardando alle esperienze già realizzate in ambito SNPA da alcune Agenzie – di uno strumento che rendesse snello il coinvolgimento della cittadinanza: l’annotazione dettagliata dei momenti di maggior fastidio, opportunamente combinata alle variabili meteo e in particolare alla direzione del vento, in molti casi si è rivelata una carta vincente sia per individuare la fonte di emissione sia per individuare le misure di contenimento e impartire le prescrizioni più idonee a mitigare il problema.
Al di là delle motivazioni che spingeranno i cittadini a collaborazione, è certo che la loro partecipazione renderà possibile un più capillare presidio del territorio e una conoscenza più approfondita delle sue peculiarità, positive e negative.
Per scaricare la App Ambiente in Toscana:
Android, Google play store:
https://play.google.com/store/apps/details?id=it.toscana.arpat.app1
iOS, Apple store: https://apps.apple.com/it/app/ambiente-in-toscana/id6450901126
Un pensiero su “La nuova app di Arpa Toscana “Ambiente in Toscana” si apre alla citizen science”