ARPAT ha pubblicato otto video in cui spiega come la tecnologia, dai sensori, ai droni, ai laser scanner e alle immagini satellitari fino ai modelli matematici possono essere usati per migliorare il monitoraggio delle matrici ambientali come l’aria, l’acqua e il suolo
ARPA Toscana ha realizzato 8 video per spiegare in modo semplice come la diversa tecnologia utilizzata dagli operatori della nostra Agenzia possa contribuire alla protezione delle diverse matrici ambientali.
I video sono stati realizzati in occasione dell’Earth Technology Expo, evento tenutosi a Firenze, presso la Fortezza da Basso, dal 13 al 16 ottobre 2021.
Questo l’elenco dei video:
Cave di Carrara: tecnologie innovative per mitigare gli impatti ambientali, i protagonisti sono droni, laser scanner, immagini aeree e satellitari e sensori, che rappresentano un valido ausilio tecnologico ed innovativo per il personale ARPAT tenuto a verificare i quantitativi di marmo estratto dalle cave di Carrara e la corretta gestione degli scarti di lavorazione, come la marmettola, in modo da ridurre gli impatti sui corsi d’acqua che scorrono nelle Apuane.
Recupero delle terre di scavo: tecnologie innovative per il controllo, le tecnologie innovative, in particolare i droni e il laser scanner, possono essere utilizzate dal personale ARPAT per svolgere con più celerità e maggiore precisione l’attività di controllo dei quantitativi di terra scavati per realizzare la nuova stazione Alta Velocità di Firenze. Queste terre, verificate idonee, iniziano il loro viaggio verso Santa Barbara ad Arezzo, dove sono reimpiegate per il recupero dell’ex miniera, destinata a un parco pubblico.
Posidonia oceanica: gli strumenti per monitorarla, le estese praterie formate dalla pianta marina Posidonia oceanica, tipica del Mediterraneo, costituiscono un sistema di biodiversità da preservare e ripristinare quando vengono compromesse da fattori di pressione e inquinamento.
ARPA Toscana effettua il monitoraggio con una strumentazione di ultima generazione, in grado di supportare le indagini effettuate da un nucleo di subacquei specializzati. La strumentazione permette di mappare e quindi calcolare l’estensione della superficie della prateria e localizzarla per poi effettuare i campionamenti puntuali eseguiti per valutarne la qualità.
La tecnologia per il monitoraggio dei fondali marini toscani, Side Scan Sonar ed ecoscandaglio multifascio, MultiBeam consentono di ottenere mappe dettagliate del fondo del mare e dati sulla tipologia del substrato marino. Le indagini si completano con l’utilizzo di un ROV, veicolo sottomarino filoguidato, che cattura immagini georeferenziate ad alta risoluzione. In questo modo è possibile conoscere la distribuzione geografica del coralligeno e dei rodoliti, noduli di alghe calcaree e valutare l’impatto della pesca a traino sui fondali e sugli organismi marini.
Nuove sfide analitiche nel campo delle scienze ambientali, al centro dell’attenzione i laboratori di analisi ambientale, che affrontano ogni giorno nuove sfide. Nuovi inquinanti da ricercare, con sensibilità sempre più spinte, richiedono un continuo affinamento delle capacità di indagine con l’aggiornamento della strumentazione e delle tecniche e con l’impegno di personale di elevata professionalità.
Dati di qualità dell’aria in tempo reale a servizio della smart city, per garantire un flusso costante ed aggiornato di informazioni sulla qualità dell’aria di una città, ARPA Toscana utilizza diverse e specifiche tecnologie.
Oltre al monitoraggio effettuato tramite le centraline delle rete regionale, grazie alle quali raccoglie e fornisce dati con diversa cadenza, anche oraria, l’Agenzia possiede strumentazioni di ultima generazione che permettono approfondimenti e misure in tempo reale. Si tratta in particolare del contatore ottico di particelle, detto OPC, e del nanoscan, entrambi dedicati allo studio delle dimensioni e delle concentrazioni numeriche delle polveri.
Microscopio elettronico: usi innovativi per il controllo ambientale, il microscopio elettronico in dotazione al laboratorio regionale amianto di Firenze – opportunamente dotato di software avanzati di microanalisi – è stato più volte impiegato in modo alternativo, in quei casi in cui era necessario caratterizzare un campione di natura incerta, dal punto di vista morfologico ed elementale per comprenderne il comportamento nell’ambiente.
Geotermia: un’economia circolare possibile, la ricerca tecnologica ha mostrato la possibilità di integrare il ciclo di produzione tradizionale delle centrali geotermoelettriche con impianti alimentati da altre energie proveniente da fonti rinnovabili, migliorandone così il rendimento.
Massimizzare le forme di riciclo anche per gli scarti produttivi rendono le centrali geotermoelettriche capaci di applicare i criteri di economia circolare, permettendo la salvaguardia delle risorse naturali ed operando, allo stesso tempo, come volano per una nuova modalità di sviluppo.
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