Il Centro regionale per la qualità dell’aria ha prodotto una “Analisi per zona degli andamenti dei principali inquinanti (NO2, PM10 e PM2,5) nel periodo marzo-aprile dei provvedimenti di restrizione per COVID-19”.
Le misure restrittive adottate per l’emergenza COVID-19 nei mesi di marzo e aprile 2020 hanno modificato radicalmente, se pure per un tempo limitato su una scala di dinamiche atmosferiche, gli stili di vita nelle città determinando variazioni eccezionali nelle pressioni normalmente presenti in ambito urbano. In tale contesto la valutazione dei livelli di inquinamento registrati in questi mesi da tutte le stazioni di rete regionale per il monitoraggio della qualità dell’aria, distribuite nelle diverse zone omogenee, costituisce un elemento di chiaro interesse per mettere in evidenza eventuali discontinuità sullo stato della matrice aria.
L’analisi effettuata mette in evidenza alcune caratteristiche comuni alle varie zone, anche se per ogni zona si possono trarre conclusioni diverse e in alcuni casi (ad esempio la zona del valdarno pisano e piana lucchese e la zona costiera) anche all’interno di una stessa zona si evidenziano aree di disomogeneità.
In generale si osserva che gli effetti relativi alle disposizioni per l’emergenza COVID-19 si diversificano per inquinante e tipo di sito. Gli ossidi di azoto sono quelli per i quali è maggiormente apprezzabile una riduzione che può essere attribuita a fattori diversi da quelli stagionali; per il PM10 si osservano variazioni in generale meno rilevanti e non sempre chiaramente riconducibili alla contingente situazione del 2020. Il PM2,5 non mostra variazioni per nessuna delle zone esaminate, mentre per tutte le zone le variazioni di PM10 e NO2 più rilevanti si riscontrano nei siti di traffico. Nelle stazioni in cui viene rilevato sia PM10 che PM2,5 le variazioni più significative di PM10 sono imputabili principalmente alla frazione grossolana del PM10.
Questa analisi riportata in dettaglio per le varie zone costituisce la descrizione di uno stato che potrà essere utilizzato come base per ricercare eventuali relazioni di causa-effetto; infatti i risultati dell’analisi potranno essere elaborati sulla base degli indicatori statistici relativi ai determinanti delle attività antropiche ed alle conseguenti pressioni sulla matrice aria relative alle diverse zone nel periodo.
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