Le agenzie ambientali che compongono il SNPA svolgono quotidianamente attività di monitoraggio delle matrici ambientali e di controllo delle fonti di pressione sull’ambiente, con particolare riferimento alle varie tipologie di attività produttive.
Queste attività di controllo sul territorio sono d’iniziativa, sulla base dei programmi di attività e per alcune tipologie (ad esempio le aziende con autorizzazione integrata ambientale) in base a quanto previsto dalle stesse autorizzazioni rilasciate dagli enti competenti, ovvero su richiesta degli enti locali, su delega della Magistratura, ma anche in seguito alle segnalazioni da parte dei cittadini.
I cittadini possono svolgere un importante ruolo di “sentinelle ambientali”, segnalando alle agenzie, come ad altre forze che operano sul territorio (ad esempio i Carabinieri forestali), problematiche più o meno rilevanti. Su questo aspetto il Ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, ha più volte insistito, prevedendo – fra l’altro – nel “Regolamento degli ispettori del Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente” (che deve essere adottato con DPR), modalità a disposizione di cittadini, enti e associazioni “che vorranno denunciare gli illeciti ambientali. Un’azione in più per scoraggiare chiunque pensi di poter inquinare, deturpare, distruggere il nostro ambiente facendola franca”.
Arpa Toscana monitora da anni le attività svolte a seguito delle segnalazioni ambientali dei cittadini, riferendone poi attraverso articoli del proprio notiziario Arpatnews [2013-2015 – 2016 – 2018]. Per quanto riguarda il 2019 questo resoconto è stato particolarmente dettagliato. Infatti, dopo aver descritto il quadro riepilogativo regionale, sono stati pubblicati una serie di articoli per ciascun territorio, indicando le principali problematiche emerse da questa attività.
Nel 2019 ARPAT ha ricevuto 1.216 segnalazioni provenienti da cittadini singoli o organizzati. Il territorio da cui proviene il maggior numero di segnalazioni è la provincia di Firenze (Dipartimento di Firenze, Empoli e Settore Mugello), con 264, seguita da Pisa, 199, e Livorno, 167 ( Dipartimento di Livorno e Piombino). Registrano più di 100 segnalazioni anche Lucca, 121, Arezzo, 108 e Prato, 107. Un numero minore giunge dal territorio di Grosseto, 47, seguito da Massa, 59, Siena, 68, e Pistoia 76.
Le strutture ARPAT maggiormente coinvolte nei procedimenti avviati dai cittadini sono il Dipartimento di Pisa con 195, Firenze con 155, Livorno con 126 e Prato con 106.
I Comuni maggiormente interessati dalle segnalazioni dei cittadini sono Pisa, 98, Prato, 86, Firenze, 80, e Livorno, 72:
- a Pisa circa un terzo delle segnalazioni provengono dal Litorale (zona di Calambrone e Tirrenia) seguite da quelle provenienti da Ospedaletto. Un buon numero sono anche quelle inerenti la zona di San Piero a Grado dove nel settembre del 2019 i cittadini hanno lamentato forti odori dovuti allo spandimento di materiale sul suolo
- a Prato la metà delle segnalazioni sono riferibili alla zona sud della città;
- a Firenze, le segnalazioni sono provenienti, in diversi casi, dal Quartiere 2, dal Q1 e dal Q5;
- a Livorno invece emerge che circa la metà delle segnalazioni proviene dalla zona dell’ex Q1, corrispondente all’area Nord che comprende il Porto industriale, confinante con Stagno. Significative anche le segnalazioni relative alla zona di Rosignano Marittimo.
L’inquinamento atmosferico, con o senza presenza di odore, risulta il motivo prevalente delle segnalazioni dei cittadini in tutta la Toscana, sono riconducibili a questa matrice più della metà delle segnalazioni complessivamente pervenute nel corso dello scorso anno.
Oltre a questa, le altre matrici più frequenti risultano: suolo e rifiuti, risorsa idrica e rumore.
Per quanto riguarda le tematiche ambientali suddivise per strutture, anche in questo caso, si conferma che l’inquinamento atmosferico, emissioni con o senza odore, è risultato il principale problema lamentato. A Empoli, Piombino, Pistoia e Siena anche le segnalazioni riguardanti gli scarichi idrici sono state numerose mentre, in generale, un minor numero di segnalazioni riguardano le questioni attinenti il rumore e i rifiuti, altre infine si mostrano molto residuali.
L’andamento delle segnalazioni nel corso dell’anno mostra un numero costante di arrivi nei primi 4 mesi, subisce un calo nel mese di maggio, per poi risalire nei mesi estivi fino ad ottobre ed infine scendere, in maniera piuttosto drastica, nei mesi di novembre e dicembre, periodo che ha corrisposto con la modifica delle modalità di presentazione delle segnalazioni da parte dell’Agenzia.
Premesso che il regolamento ARPAT sul procedimento amministrativo prevede che le strutture abbiano un tempo massimo di 30 giorni per dare una prima risposta all’istanza del cittadino, possiamo dire che tutte rispettano il termine dato.
Il tempo necessario per fornire la risposta dipende spesso dalla complessità delle problematiche segnalate. La durata media del procedimento nei dipartimenti è di circa 18 giorni, per quanto riguarda le singole strutture si va da un minimo di 9 giorni nel Dipartimento di Siena fino a 30 giorni in quello di Livorno.
Alla fine di febbraio 2020, quasi tutte le segnalazioni pervenute risultavano chiuse.
Con riferimento, invece, all’esito, si ha una situazione differenziata nelle diverse strutture.
Il procedimento in sostanza può terminare con una delle seguenti casistiche:
- controllo o comunicazione di un controllo programmato o richiesta di supporto ai Comuni chiamati ad effettuare verifiche preventive [a fine febbraio erano stati 346 gli accertamenti effettuati a seguito di segnalazione mentre 160 i controlli programmati];
- comunicazione di risposta predisposta sulla base della normativa e del patrimonio di conoscenze in possesso delle singole strutture;
- archiviazione d’ufficio, trasmissione per competenza ad altri enti o ritiro da parte del segnalante.