La Regione Toscana nel 2020, in accordo con il Ministero dell’Ambiente ed il sostegno sia dell’Osservatorio Toscano per la Biodiversità sia di Arpa Toscana, ha individuato un’ampia area marina, dedicata al tursiope, il delfino costiero, ai sensi della Direttiva Habitat e della Legge Regionale 30/2015, denominata “Tutela del Tursiops truncatus” quale proposta di Sito di Importanza Comunitaria (pSIC) con il codice Natura 2000 IT5160021.
La proposta di istituzione del SIC rappresenta la risposta al caso EU Pilot n. 8348/16/ENVI, meccanismo di cooperazione con cui la Commissione europea e gli Stati membri avevano evidenziato carenze nell’istituzione di siti Natura 2000 in Italia, anche a mare, e costituisce la fase finale di un intenso lavoro di informazione e confronto istituzionale che la Regione ha avviato dal 2016 con associazioni, Enti, stakeolders anche attraverso un percorso pubblico di informazione, per individuare quello che di fatto rappresenta il più grande sito nel Mediterraneo per la protezione del tursiope.
Il Sito ha una superficie di oltre 4 mila Kmq ed ha perimetrazione che parte dal promontorio di Piombino, prosegue in orizzontale fino all’isola di Capraia, prosegue fino all’Isola di Gorgona, chiudendo la triangolazione davanti al Comune di Pietrasanta (LU) ed il perimetro è in sovrapposizione alla più vasta area del Santuario Pelagos per la protezione dei mammiferi marini. Il sito è stato designato in particolare per la conservazione del Tursiope, il delfino costiero, specie inserita nell’allegato II della Direttiva e per la cui conservazione viene richiesta l’istituzione di Siti Natura 2000.
Per l’importanza dell’area anche come crocevia del Santuario Pelagos nel Tirreno, dal 2007 è in corso un monitoraggio per valutare lo stato di conservazione della specie tursiope lungo dei transetti che da Livorno arrivano in Corsica ed in Sardegna.
Questi transetti passano all’interno del sito Natura 2000 Toscano e sono monitorati da osservatori esperti posizionati sul ponte di comando dei traghetti di linea. Il monitoraggio è coordinato da Ispra ed è realizzato dall’Università di Pisa e dall’Accademia del Leviatano.
Un recente studio realizzato con i dati raccolti durante questo monitoraggio ha messo a confronto i dati di distribuzione e di presenza del Tursiope, fra i due periodi esennali (2007-2012 e 2013-2018) previsti per il reporting ai sensi della Direttiva Habitat per valutare lo stato di conservazione delle specie, come il tursiope, inserite in Direttiva.
I risultati hanno evidenziato una presenza costante degli animali, anche con individui giovani, grandezza dei gruppi stabili, e una maggiore frequenza nell’area durante la primavera e l’estate.
Lo studio ha tuttavia segnalato, pur senza differenze statisticamente significative, una riduzione sia nella distribuzione che nell’abbondanza degli animali all’interno del sito negli anni più recenti. La motivazione di tale riduzione potrebbe essere dovuta alla natura mobile della specie con la conseguenza che la popolazione potrebbe utilizzare come proprio areale un’area più vasta.
Nella figura si osservano aree HOT spot di avvistamenti del tursiope nei due periodi indagati (2007-2012 linea continua e 2013-2018 linea tratteggiata).
La prosecuzione dello studio nel prossimo periodo esennale, dal 2019 al 2024, permetterà di valutare meglio i trend della presenza, le pressioni ed il suo stato di conservazione in maniera da prevedere eventuali misure di mitigazione da adottare se necessarie per la protezione della specie nel sito.
Il monitoraggio, realizzato grazie all’impegno Corsica Sardinia Ferries che ha ospitato i ricercatori a bordo del ponte di comando delle loro navi, si inserisce in un progetto di più vasta portata coordinato da ISPRA per la conoscenza e monitoraggio di lungo termine di mammiferi e tartarughe marine e principali pressioni nell’area del bacino Mediterraneo (Fixed Line Transect Mediterranean monitoring Network).
Nel 2020 a causa del lockdown legato al Covid-19 il monitoraggio ha subito una interruzione, attualmente è in corso e la sua prosecuzione, anche grazie al progetto Life Conceptu Maris per il quale Ispra è capofila, permetterà di conoscere più appropriatamente lo stato di conservazione di lungo termine del tursiope in questo tratto di costa Toscana.