Da quasi due decenni ARPAT, attraverso il monitoraggio di 10 sorgenti, effettua il controllo del sistema idrico dell’area geotermica del Monte Amiata. A questa campagna di monitoraggio, a partire dal 2014, si è affiancata un’altra campagna di controllo, effettuata da ENEL GP e da ARPAT, riguardante ulteriori 9 stazioni di prelievo di acque sotterranee e 8 stazioni di prelievo di acque superficiali e 4 piezometri, per un totale complessivo di 31 punti di prelievo fra acque sotterranee e superficiali.
Sebbene la vigente normativa preveda la ricerca del tallio solo nell’ambito delle procedure di bonifica, dal 2014, dopo la scoperta di concentrazioni significative di questo metallo nelle acque potabili della zona di Valdicastello Carducci e Pietrasanta (Lucca), il tallio è stato aggiunto all’elenco dei parametri per la determinazione del profilo chimico delle acque monitorate.
Con la ricerca del tallio, avviata nelle acque superficiali e sotterranee del Monte Amiata, si intende contribuire allo studio condotto recentemente dalla Regione Toscana attraverso l’ARS, denominato INVetta, le cui conclusioni sono previste entro il 2019.
- Arpa Toscana
- Anno di pubblicazione: 2019
- Periodicità: irregolare
- temi: Acqua, energia