In questo periodo di lockdown per l’emergenza COVID-19 i benefici sull’ambiente, su corsi d’acqua e tratti di mare segnalati da molte associazioni ambientaliste e dalle stesse strutture del Ministero per l’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare hanno dato l’impulso al Ministro dell’Ambiente Sergio Costa per programmare un’intensa attività di monitoraggio dell’ambiente marino così da fotografare il punto zero dello stato del mare.
Questa particolare attività di monitoraggio marino è stata affidata dal Ministro Costa al Corpo delle Capitanerie di porto – Guardia Costiera, che insieme all’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA) ed al Sistema nazionale per laprotezione dell’ambiente (SNPA) hanno iniziato ad effettuare campionamenti delle acque marine per mappare la situazione attuale con l’obiettivo di analizzare e comparare i dati acquisiti in mare durante il periodo di lockdown, con quelli registrati prima dell’emergenza e quelli che si stanno acquisendo nella successiva fase 2.
Oltre al monitoraggio delle acque marine il programma che sarà svolto dal Corpo delle Capitanerie di Porto prevede rilevazioni di immagini subacquee della flora e fauna marina con l’impiego dei nuclei sub della Guardia Costiera, dislocati lungo il territorio nazionale ed il censimento degli avvistamenti inconsueti di specie marine in prossimità di aree di norma fortemente antropizzate.
Il monitoraggio delle acque marine vede impegnato tutto il Sistema Nazionale di Protezione dell’Ambiente con il coordinamento di ISPRA ed il supporto tecnico scientifico fornito dalle Agenzie regionali che operano con il personale specializzato del Corpo delle Capitanerie di Porto.
ARPAT ha accolto favorevolmente la richiesta della Direzione Marittima della Toscana e nella settimana dal 4 all’ 8 maggio scorso è stata avviata la campagna a carattere “straordinario” di monitoraggio ambientale lungo la costa toscana allo scopo di verificare il livello di qualità delle acque in questo particolare momento determinato dall’attuale situazione di lockdown e quindi di assenza di attività umane nei nostri mari.
La Direzione dell’Agenzia d’intesa con la struttura specialistica Settore Mare, ha avanzato alla Direzione Marittima Toscana una proposta specifica sui punti in cui effettuare i campionamenti e sui parametri da analizzare.
La Direzione Marittima ha condiviso con ARPAT la possibilità di effettuare i campionamenti in questione in punti significativi dell’area marino costiera toscana, per i quali l’Agenzia dispone già di informazioni storiche derivanti da precedenti campagne di monitoraggio marino costiero ed ha messo a disposizione un mezzo navale adeguato per l’effettuazione delle attività di campionamento, nel rispetto delle norme anticontagio (distanziamento sociale, uso di DPI specifici) per gli operatori contenute nell’Atto d’intesa tra ARPAT e Direzione Marittima.
I punti in cui è stato effettuato questo nuovo monitoraggio ambientale sono quindi gli stessi del controllo delle acque marino costiere effettuato da ARPAT ai sensi del D.Lgs 152/06 ss.mm.ii che prevede il campionamento di 16 corpi idrici posti lungo la costa toscana comprese le isole.
Per tali punti esiste infatti una serie storica di dati sulla qualità delle acque in maniera tale da poter confrontare i risultati delle analisi non solo con quelle relative al campionamento annuale del gennaio 2020, ovvero prima dell’emergenza covid-19, ma anche con lo storico gli anni precedenti.
Per le stesse ragioni si è proposto di controllare gli stessi parametri analizzati ai sensi del D.Lgs 172/15 ricompresi nelle tabelle 1/A e 1/B ovvero sostanze pericolose prioritarie e non prioritarie e i livelli di trofia dei corpi idrici, correlabile con gli apporti organici (fosforo, azoto, fitoplancton); contestualmente gli operatori del Settore Mare a bordo dei mezzi navali della Capitaneria di Porto hanno acquisito anche i dati chimico fisici lungo la colonna tramite sonda multiparametrica.
Le stazioni scelte per questo monitoraggio, riportate in tabella, rappresentano l’ 89% delle stazioni campionate per la D.lgs 152/06 e ss.mm.ii, a cui si è aggiunto un punto nell’Area Marina Protetta delle Secche della Meloria, già monitorato da ARPAT per il progetto trasfrontaliero IMPACT che affronta la sfida della gestione di aree marine protette (AMP) vicine a zone portuali.
Le analisi sui parametri analizzati ai sensi del D.Lgs 172/15 saranno effettuate dal Settore Laboratorio di Area Vasta Costa ed i risultati saranno trasmessi al Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto.
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