ll Settore Agenti fisici dell’Area vasta Costa di Arpa Toscana, in collaborazione con i colleghi di Arpa Veneto, ha effettuato una verifica strumentale sull’efficacia della schermatura passiva dell’induzione magnetica realizzata su due edifici di una grande azienda veneta, situata in prossimità del tracciato della linea a 380 kV n. 358 di proprietà di Terna Rete Italia SpA. Il personale tecnico del Settore ha svolto una serie di misure in continua dei livelli di induzione magnetica a 50 Hz presso tale struttura.
Perché realizzare la schermatura passiva?
Durante la fase di costruzione dell’immobile si è venuta a creare l’esigenza di realizzare dei nuovi locali in aggiunta a quelli adibiti a stoccaggio e smistamento merci. Poiché tale modifica portava ad avere dei locali con prolungata permanenza di persone all’interno della fascia di rispetto dell’elettrodotto, per garantire il rispetto dell’obiettivo di qualità all’interno di tali ambienti si è scelto di andare a realizzare all’interno delle strutture murarie una schermatura passiva dell’induzione magnetica. Dalla documentazione tecnica messa a disposizione dall’azienda si ricava che la schermatura è consistita nel rivestire dall’interno le necessarie pareti verticali e orizzontali con del tessuto flessibile realizzato con materiale magnetizzabile in trama ed ordito, accoppiato a lastre di lega di alluminio, garantendo la continuità del materiale.
L’attività di verifica dell’efficacia della schermatura passiva
La verifica strumentale è stata condotta eseguendo sei misure in continua contemporanee dei livelli di induzione magnetica a 50 Hz, sia all’esterno che all’interno delle strutture schermate (locale 1 e locale 2). In dettaglio sono stati posizionati sei sensori di misura nelle seguenti posizioni (si veda planimetria a seguire):
A. sul piazzale sotto il fascio centrale di conduttori della linea (al fine di determinare la correlazione tra livelli al suolo e corrente circolante);
B. sul piazzale in prossimità dell’angolo ovest all’esterno del locale 2;
C. sul piazzale in prossimità dell’angolo sud del locale 1;
D. dentro il locale 2;
E. dentro il locale 1 (nell’angolo sud) al piano rialzato;
F. dentro il locale 1 (nell’angolo sud) al primo piano.
Per modellizzare la campata della linea n. 358 sono state inoltre misurate sul posto le altezze da terra dei conduttori della linea n. 358 (sia sul piazzale in corrispondenza dei punti di misura, che agli attacchi ai sostegni) e le distanze in pianta delle strutture da tali conduttori.
Successivamente sono stati acquisiti i dati sulle correnti circolanti sulla linea n. 358 nel giorno delle misure, registrati ogni quarto d’ora.
Dal confronto immediato tra i risultati delle misure, ottenuti dentro e fuori dalle strutture schermate, si ricava in modo evidente che la schermatura è efficace e che dentro le strutture schermate i livelli di induzione magnetica sono molto contenuti e trascurabili, anche con correnti intense.
Per stimare la riduzione percentuale dei livelli ottenuta con la schermatura è stato necessario determinare i livelli in assenza della stessa nei medesimi punti oggetto di misura: utilizzando un software di simulazione, a partire da opportuna modellizzazione della catenaria della campata della linea n. 358 (ricostruendo il profilo laterale dei tre fasci di conduttori nello spazio), è stato eseguito il calcolo previsionale dei livelli. Utilizzando la corrente massima circolata sulla linea n. 358 durante la sessione di misura, è stato tarato il modello, verificando la rispondenza tra i livelli calcolati e quelli misurati nei punti non schermati.
È stato quindi confrontato il livello atteso negli ambienti interni in corrispondenza dei punti di misura, in assenza di schermatura, con i valori misurati. La riduzione dei livelli misurati rispetto ai livelli previsti in assenza di schermatura è risultata del 95%, confermando l’efficacia della schermatura passiva.
Il fatto che sia tecnicamente possibile schermare l’induzione magnetica a 50 Hz negli ambienti di vita e che essa sia così efficace, rappresenta una importantissima novità tecnica. L’auspicio è che tale novità, al momento non regolamentata dalla normativa vigente, possa essere utilizzata in futuro, non tanto per costruire nuove strutture dentro le fasce di rispetto per gli elettrodotti, ma piuttosto per ridurre drasticamente l’esposizione dei recettori esistenti, che si trovano vicino alle linee elettriche molto impattanti. Inoltre, per evitare il consumo di suolo, tali schermature potrebbero consentire il recupero ed il riutilizzo dei capannoni esistenti, situati in prossimità delle linee ad altissima tensione.
Articolo molto interessante. Il tema del cambio di destinazione d’uso di edifici, tipicamente capannoni industriali, posti in fascia di rispetto è un tema delicato e dal un punto di vista legislativo non esplicitamente delineato. Per esperienza tale situazione viene ricompresa come nuovo edificato e pertanto soggetto agli stessi vincoli: in tali casi la schermatura risulterebbe inefficace ai fini autorizzativi. Personalmente ritengo che la possibilità di utilizzare sistemi di schematura, passiva o attiva che sia, per autorizzare un cambio di destinazione d’uso sia un’ottima soluzione per evitare nuova cementificazione e valorizzare un patrimonio immobiliare. Come evidenza l’articolo oggi esistono le competenze, le tecnologie e le aziende in grado di realizzare sistemi di schermatura e con la collaborazione di gestori e organi di controllo è possibile implementazioni come quella presentata nell’articolo.