Nel pomeriggio di martedì 28 luglio la Capitaneria di porto di Portoferraio ha avvertito i biologi del settore Mare di ARPAT che un diportista aveva avvistato una tartaruga in situazione di difficoltà, che non riusciva ad immergersi, al largo dello scoglietto di Portoferraio, circa a 3 miglia a largo in direzione di Capraia.
Gli operatori dell’agenzia che si trovavano in mare con l’imbarcazione del Diving Cavo per l’effettuazione del monitoraggio della Posidonia, nell’ambito delle attività svolte dall’Agenzia nell’ambito della Strategia Marina UE, si sono recati sul posto per dare supporto alla Capitaneria di porto e verificare lo stato di salute della tartaruga.
Dopo circa 40′ di navigazione il personale ARPAT ha raggiunto la vedetta della Capitaneria che si trovava vicino alla tartaruga che si muoveva poco, rimaneva in superficie.
Gli operatori dell’Agenzia si sono immersi e hanno raggiunto l’animale che, pur non avendo evidenti segni particolari (ferite o altro), non si immergeva e rimaneva sostanzialmente ferma. Quindi l’hanno issata a bordo dell’imbarcazione, collocandola in una vasca dove è rimasta in osservazione tutta la notte.
Stamani, 29 luglio, grazie alla collborazione della Capitaneria di Porto e dei traghetti di linea, è stata trasportata con la prima corsa del mattino a Piombino presso il Centro recupero tartarrughe di Talamone, dove rimarrà nelle vasche curative del Centro stesso in osservazione per qualche giorno per capire la sua problematica.
La tartaruga sembra una femmina con il carapace di una lunghezza di 65 cm ed una larghezza di 62 cm ed un peso stimato di 30 kg, è in buone condizioni ed abbastanza in carne, il ché fa sperare che si possa riprendere presto.