Nel 2022 più del 95% delle aree e più del 98% dei km di costa controllati sono risultati in classe eccellente: numeri molto vicini a quelli del 2021, quando le aree erano state il 96% ed i km di costa il 98,9%, e molto simili anche al biennio precedente. Per quanto riguarda le restanti aree, il 4,3% è risultata in classe “buona” e 0,4% in classe “sufficiente”.
Salivoli, nel comune di Piombino, è la sola area, in Toscana, in classe sufficiente. Al termine della stagione 2021 quest’area era stata declassata da eccellente a buona, a causa di 2 episodi di inquinamento legati agli apporti del vicino Rio Salivoli (il cui sbocco a mare è compreso all’interno del divieto portuale). Nel 2022 l’ulteriore peggioramento è stato determinato da un aumento medio delle concentrazioni batteriche rispetto alla stagione 2018, non considerata nel calcolo della nuova classe, che viene eseguito utilizzando i dati delle ultime 4 stagioni balneari elaborati su base statistica. Da anni questa zona è soggetta a controlli supplementari e specifici per capire le fonti della contaminazione, anche se il maggior indiziato risulta essere il Rio Salivoli, spesso inquinato da reflui urbani non depurati.
Nel 2022, 8 aree hanno visto una classificazione modificata rispetto al 2021. Questo può accadere per svariati motivi, possono essere le condizioni meteo-climatiche, che si stanno rapidamente modificando con eventi di pioggia brevi ed intensi e prolungati periodi di siccità ad incidere sulla qualità delle acque di balneazione in una determinata area. Infatti, le cosiddette “bombe d’acqua” mettono a dura prova il sistema fognario e di depurazione, causando l’arrivo in mare di acque contaminate ed il conseguente divieto di balneazione. Questi fenomeni provocano il superamento dei limiti normativi dei parametri microbiologici fino a far peggiorare la classe di una determinata area, come accaduto, ad esempio, per l’area di San Vincenzo Porto Sud.
In altri casi, pur in assenza di eventi estremi, il solo aumento relativo delle concentrazioni batteriche porta ad un risultato analogo con mutamenti di classe apparentemente inspiegabili, com’è successo in alcune aree di Carrara e Massa.
Al contempo, è possibile assistere a fenomeni opposti, ovvero diminuzione di concentrazioni e miglioramento di classe, come nel caso dell’area “Rio Felciaio” nella provincia di Livorno. Questa, dal 2020, era sottoposta ad un divieto temporaneo per problemi di inquinamento, dovuti, quasi sicuramente, agli apporti di acque reflue non trattate provenienti dal Rio stesso, nel 2022 è migliorata di ben 2 classi, passando da scarsa a buona. In questo caso, il Comune di Livorno ed il gestore ASA sono impegnati nel risanamento del Rio Felciaio, in particolare, nel sollevamento delle acque verso il depuratore, dato che il tratto terminale è quasi completamente tombato, quindi difficilmente ispezionabile. I lavori realizzati nel corso degli ultimi anni hanno iniziato a dare risultati, sperando che, nel 2023, il risanamento sia definitivo.
Questi cambi, in ogni caso, riguardano un numero molto piccolo di aree ogni anno.
Con riferimento, invece, ai campioni, nel 2022, l’1,8% dei campioni ha superato i limiti normativi per almeno uno degli indicatori microbiologici di contaminazione fecale; la percentuale aumenta leggermente, quindi, rispetto al 2021 quando era 1,1%, ma è comunque inferiore agli anni precedenti: nel 2020 era 2,5% e nel 2019 2,7%. Minori, invece, rispetto agli anni precedenti i casi di inquinamento con concentrazioni microbiche particolarmente elevate, ovvero con valori superiori al doppio dei limiti normativi; nel corso della stagione balneare 2022 sono stati infatti 8, inferiori al 2021 (11), oltre che al 2020 (25) e 2019 (16).
La maggior parte dei casi di contaminazione delle acque di balneazione si sono verificati alla fine della stagione, tra metà agosto e settembre, perché il 2022, da maggio in poi, è stato caratterizzato da un lungo periodo di precipitazioni scarse o assenti. Quando sono arrivate le prime perturbazioni, caratterizzate da eventi intensi, improvvisi e localizzati, hanno creato seri problemi a tutto il sistema di collettamento e depurazione delle acque di scarico, che lungo la costa toscana soffre da tempo per varie criticità (difetti di progettazione; scarsa e/o cattiva manutenzione e/o obsolescenza di impianti e condotte; carenze infrastrutturali; commistione tra acque nere e bianche; abusivismo, ecc.), che interferiscono con la qualità delle acque di balneazione.
Visualizza il Rapporto sul controllo delle acque di balneazione per la stagione 2022