Valutazione delle comunità ittiche nel monitoraggio ecologico dei fiumi

In base a quanto previsto dalla Direttiva Quadro sulle Acque – 2000/60 UE – ARPAT determina la qualità delle acque superficiali utilizzando come bioindicatori gli organismi acquatici quali macroinvertebrati, macrofite e diatomee.

Per quanto riguarda l’indicatore fauna ittica, previsto anch’esso dalla Direttiva, ARPAT ha avviato i primi campionamenti a livello sperimentale nella primavera del 2020, su 25 stazioni scelte tra quelle della rete del monitoraggio regionale, nell’ambito dell’Accordo tra Regione Toscana e Dipartimento di Biologia dell’Università degli Studi di Firenze “Caratterizzazione, classificazione e tutela della fauna ittica della Toscana ai fini dell’integrazione del piano di tutela delle acque”.

Il metodo ufficiale, approvato in Italia nel 2017 con il manuale Ispra-Snpa NISECI (Nuovo Indice dello Stato Ecologico delle Comunità Ittiche), prevede complesse e specifiche modalità di campionamento ed analisi della struttura delle popolazioni ittiche (composizione, abbondanza e struttura di età). Il metodo prevede che l’applicazione sia possibile solo su corsi d’acqua guadabili, la cui lunghezza del tratto monitorato è standardizzata e fissata dai criteri descritti nel manuale. I pesci catturati vengono trattati con anestetico naturale. Terminato il tratto da campionare, si procede speditamente alla determinazione tassonomica di ogni individuo raccolto, alla misurazione di peso e lunghezza prima della reimmissione nel corso d’acqua.

I corsi interessati dai campionamenti per questa sperimentazione dell’indice NISECI sono indicati nella tabella a seguire in cui si riporta anche lo stato ecologico registrato dal monitoraggio (i MAS indicati tra parentesi non ricadono esattamente nel punto normalmente utilizzato per gli altri tipi di analisi eseguite da ARPAT o sono riferiti a stazioni non più attive ma ripristinate per il NISECI viste le loro caratteristiche di habitat).

CodiceCorso d’acquaStato ecologico NISECI
MAS-038Torrente Arbia Monte Ponte di PianellaModerato
MAS-882Torrente SerpennaCattivo
MAS-040Fiume Merse – Ponte SS 441 – Montieri
MAS-045Torrente Gretano – L’AratriceScadente
MAS-984Torrente Sestaione – Orto botanico
MAS-2023Torrente Limestre a monte immissione LimaModerato
(MAS-513)Torrente MaspinoCattivo
MAS-856Torrente CerfoneBuono
MAS-2017Fosso del Cadone
MAS-2021Torrente Stridolone
MAS-118Torrente Stura – presa acquedottoModerato
(MAS-520)Torrente Vicano di PelagoBuono
(MAS-522)Torrente CiuffennaBuono
MAS-064Torrente Sovara – Ponte SS 73 confine regioneScadente
(MAS-071)Fiume Cecina – SteccaiaModerato
(MAS-015)Torrente Verde – pressi di Guinadi
MAS-137Torrente Era – Loc. San Quirico – ponte per UlignanoBuono
(MAS-131)Torrente Pesa – presa SambucaBuono
(MAS-849)Torrente Rovigo (Rovico)Moderato
MAS-850Torrente Diaterna valle FirenzuolaBuono
(MAS-848)Fiume Lamone – Crespino sul Lamone -tratto monteModerato
(MAS-028)Torrente Vezza – discesa alveo cavaModerato
MAS-832Torrente Turrite Cava valleModerato
MAS-095Torrente Limentra di SambucaModerato
(MAS-552)Torrente Bisenzio/TrogolaModerato


Su 25 stazioni monitorate, il metodo NISECI è risultato inapplicabile in 5 (Fiume Merse, Torrente Sestaione, Fosso del Cadone, Torrente Verde e Torrente Stridolone): nei primi 4 corsi d’acqua la comunità ittica risultava monospecifica, mentre nell’ultimo il deflusso appariva discontinuo e del tutto insufficiente alla sopravvivenza della fauna ittica, almeno nel periodo in cui è stato visitato, nonostante i tentativi di trovare un’altra stazione idonea sul corso.

Nessuno dei corsi d’acqua è risultato allo Stato ecologico NISECI Elevato, mentre è Buono quello dei torrenti Ciuffenna, Cerfone, Vicano di Pelago, Era, Pesa e Diaterna. La maggior parte dei corsi d’acqua presenta uno Stato ecologico NISECI Moderato: torrenti Arbia, Limestre, Stura, Cecina, Rovigo, Lamone, Vezza, Turrite Cava, Limentra di Sambuca, Bisenzio/Trogola. Lo stato ecologico NISECI Scadente è stato attribuito ai torrenti Gretano e Sovara, mentre i corsi con Cattivo Stato ecologico sono i torrenti Maspino e Serpenna.

Si ricorda che lo stato ecologico deriva dal risultato peggiore tra gli indici relativi alle seguenti comunità e parametri chimici: macroinvertebrati, macrofite, diatomee, concentrazione nutrienti attraverso l’indice Limeco, presenza, in concentrazioni superiori allo standard di qualità ambientale, di sostanze pericolose elencate in tab. 1B parte III all. 1 del DLgs 152/06, che comprende tra l’altro tutti i fitofarmaci ricercati dalle varie Agenzie ambientali. Osservando le classificazioni dello stato ecologico nel tempo, si nota come nella maggior parte dei casi la classe di qualità è determinata dagli indici biologici.

Come gli altri indici biologici, anche il NISECI è relativo alla comunità di riferimento o attesa o originaria. NISECI utilizza infatti come principali criteri per la valutazione dello stato ecologico di un determinato corso d’acqua la naturalità della comunità ittica, intesa come completezza della composizione in specie indigene attese in relazione al quadro zoogeografico ed ecologico, e la condizione biologica delle popolazioni presenti, in termini di abbondanza e struttura di popolazione tali da garantire la capacità di riprodursi ed avere normali dinamiche ecologico-evolutive. La finalità dell’indice è dunque quello di evidenziare l’aspetto conservazionistico e naturalistico, mettendo in risalto situazioni dove ancora la fauna ittica è quella originaria in senso biogeografico.

Tuttavia il numero delle specie autoctone è piuttosto basso in tutta la regione e distribuito in modo frammentato in relazione al tipo di orografia e al carattere torrentizio dei nostri corsi d’acqua e quindi l’Indice NISECI rischia di sottovalutare situazioni di pregio da un punto vista della qualità ambientale, che sono sicuramente presenti ma che non vengono valorizzate dal metodo, trattandosi più di un indice conservazionistico che ambientale.

Stanti tali regole di classificazione, è interessante fare un primo confronto tra gli indici biologici (EQB). Nella tabella successiva sono messi a confronto i risultati del NISECI con gli indici macroinvertebrati, macrofite e diatomee del triennio 2016-2018 (dati più recenti attendono la conclusione del triennio 2019-2021).

confronto tra gli indici biologici (EQB)

Dalla sperimentazione svolta in Toscana, emerge la necessità di una revisione delle modalità di campionamento di tutti gli indici biologici: se è stato possibile campionare la fauna ittica, dovrà infatti essere possibile in futuro campionare anche gli altri EQB, magari cercando siti di campionamento idonei nell’ambito di tutto il tratto del corpo idrico e non più limitandosi alla zona circoscritta dalle coordinare riportate nella DGRT 847/13, che descrive il monitoraggio ambientale sui corsi d’acqua.

In secondo luogo, le criticità evidenziate nel calcolo delle varie metriche inserite nel NISECI, relative alla presenza di specie non indigene, alle valutazioni sulla taglia dei vari individui pescati, necessitano il proseguimento della fase sperimentale prima di inserire il NISECI nella classificazione dello stato ecologico, oltre a un necessario confronto con ISPRA quale proponente del metodo così come è strutturato in questo momento e le altre Agenzie per risolvere le criticità riscontrate nel calcolo dell’Indice.

Per approfondimenti leggi: “Caratterizzazione, classificazione e tutela della fauna ittica della Toscana ai fini dell’integrazione del Piano di tutela delle acque”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.