Il 75% dei rifiuti marini è costituito da materiale plastico. Arpa Toscana è coinvolta nel monitoraggio di questi rifiuti ai sensi della Direttiva sulla strategia marina. In primavera e in autunno li campiona su 5 spiagge della costa Toscana. L’Agenzia monitora anche la presenza di microplastiche nelle acque del mare. In un video un panorama delle attività svolte.
Il tema dell’inquinamento da plastica coinvolge attivamente anche Arpa Toscana che ogni anno, in primavera ed autunno, campiona i rifiuti presenti in 5 spiagge della costa toscana, per definirne quantità ed eventuali trends delle stesse e possibili fonti di inquinamento. La categoria “plastica e polistirene” è quella maggiormente presente nei monitoraggi finora effettuati dall’Agenzia.
Il rifiuto dalle spiagge può finire o tornare in mare e frammentarsi in particelle sempre più piccole, le cosiddette microplastiche, di dimensioni inferiori a 5 mm, che si accumulano sulla superficie dell’acqua.Le microplastiche possono veicolare virus, batteri, favorire il rilascio di inquinanti ed anche entrare nelle catene alimentari se ingerite dagli organismi marini e giungere all’ uomo tramite il consumo degli alimenti.
Arpat è impegnata nel monitoraggio dei rifiuti spiaggiati e delle microplastiche nell’ambito della Direttiva quadro sulla Strategia Marina, emanata dall’Unione Europea per il raggiungimento o mantenimento di un buono stato ambientale degli ecosistemi marini entro il 2020.
La Direttiva pone infatti particolare attenzione alla quantificazione dei rifiuti spiaggiati e quelli presenti sulla superficie del mare, le microplastiche.
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