Arpa Umbria, come le altre agenzie ambientali del SNPA, fa parte della REte nazionale di SOrveglianza della RADioattività ambientale (RESORAD).
Le sorgenti di radiazioni ionizzanti si suddividono principalmente in due categorie: naturali e artificiali.
La maggior parte dell’esposizione della popolazione mondiale alle radiazioni ionizzanti è di origine naturale (prodotti di decadimento del radon, raggi cosmici, radiazione terrestre) mentre quella artificiale deriva da attività di tipo medico, di produzione di energia, industriali, di ricerca e militari nonché da eventi incidentali anche transfrontalieri come quello alla centrale nucleare di Chernobyl del 1986 o quello del 2011 alla centrale nucleare di Fukushima. La radioattività di origine artificiale rilasciata nell’ambiente si diffonde e si può ritrovare successivamente in altri compartimenti ambientali come suolo, acque superficiali e sotterranee, piante, ecc.
È per questo che esiste un’importante attività di vigilanza della radioattività sia naturale che artificiale, organizzata a livello nazionale con la RESORAD – di cui Arpa è riferimento per l’Umbria – e, a livello regionale, con la Rete Regionale per il controllo della radioattività ambientale, la cui gestione è affidata all’Agenzia.
Il controllo della radioattività in ambiente e negli alimenti ha lo scopo di individuare i minimi livelli di contaminazione riscontrabili sul territorio regionale e nazionale. Il tutto, in ottemperanza a quanto previsto dalla normativa comunitaria e alle esigenze di rapida risposta in caso di eventi accidentali, a salvaguardia della popolazione.
Il controllo della radioattività è attualmente regolamentato dal DLgs 230/95 e s.m.i., in attesa dell’emanazione del decreto attuativo della Direttiva 2013/59 EURATOM.
Arpa Umbria monitora con sistematicità le matrici aria, acqua ed alimenti, mentre il suolo è oggetto di specifiche campagne di misura.
I RISULTATI DEL MONITORAGGIO
I risultati delle misure effettuate da Arpa Umbria nel periodo 2010-2019 mostrano per lo più valori di concentrazione inferiori alla Minima Concentrazione Rilevabile (MCR) o comunque valori di concentrazione inferiori ai livelli uniformi notificabili (Reporting Levels) fissati dalla raccomandazione 2000/473/Euratom della Commissione Europea per determinate matrici e specifiche categorie di radionuclidi e ai livelli di riferimento della attuale normativa
ARIA
La matrice aria è monitorata attraverso:
- il rateo di dose gamma in aria
- la componente gamma emittente e l’attività beta totale nel particolato atmosferico
- la componente gamma emittente nella deposizione al suolo.
Rateo di dose gamma
Il monitoraggio del rateo di dose gamma rileva in continuo il valore di fondo di radioattività ambientale che è tipico di ogni specifico sito al fine di evidenziare rapidamente anomali incrementi di radioattività attribuibili a rilasci accidentali in atmosfera.
Tale rilievo, attivo sin dagli anni ’90 a Perugia, è stato interrotto nel 2017 a causa del malfunzionamento del sistema di misura per riprendere ad ottobre 2019 con l’installazione presso le terrazze delle sedi Arpa di Perugia e di Terni di due nuove centraline: quella di Perugia per il rilievo della sola dose e quella di Terni con funzioni spettroscopiche per l’individuazione del radionuclide responsabile dell’eventuale incremento del valore di dose.
Particolato atmosferico
Il monitoraggio della radioattività nel particolato atmosferico ha lo scopo di individuare prontamente la componente di radioattività associata alla fase corpuscolare dispersa in aria. Il particolato è campionato giornalmente negli stessi siti di monitoraggio della dose gamma di Perugia e Terni attraverso filtri rettangolari (20×25 cm) che aspirano mediamente 1200÷1400 m3 di aria. I filtri sono misurati nella componente gamma sia singolarmente, per evidenziare rapidamente eventuali anomalie radiometriche, che mensilmente, raggruppati in un unico campione per poter individuare le pur minime tracce dei vari radionuclidi presenti in atmosfera. Su una porzione circolare dei filtri giornalieri è inoltre determinata l’attività beta totale.
Nel grafico è riportato il numero dei campioni in cui i valori di Cs-137, radionuclide di maggior interesse ancora riscontrabile in atmosfera a seguito dell’incidente alla centrale di Chernobyl, è risultato inferiore o superiore alla Minima Concentrazione Rilevabile (MCR).
Sono anche riportati il numero dei campioni in cui è stata riscontrata presenza di I-131 dovuto alla nube radioattiva proveniente da Fukushima e di Ru-106 misurato in Italia e nord Europa a seguito di un rilascio accidentale avvenuto probabilmente presso un sito di produzione di sorgenti radioattive dell’Europa dell’est.
L’incremento del numero di campioni misurati a partire dal 2011 è dovuto all’avvio sistematico della misura giornaliera iniziata a seguito dell’incidente di Fukushima.
Tutti i valori misurati risultano ampiamente al di sotto dell’RL (Reporting Levels) di riferimento fissati dalla normativa europea.
Deposizione totale
La determinazione della radioattività nella deposizione totale al suolo, pur non essendo compresa tra le attività previste dalla Raccomandazione 2000/473/Euratom, è comunque ritenuta significativa ai fini della quantificazione della radioattività che si deposita al suolo. Il monitoraggio di questa matrice è stato eseguito nei medesimi punti di campionamento del particolato atmosferico e della misura della dose gamma delle sedi Arpa di Perugia e Terni e, sempre a Terni, anche nelle zone industriali di Prisciano e Maratta. Da gennaio 2020 il monitoraggio di tale matrice a Terni è stato interrotto in seguito ad una riorganizzazione della rete di monitoraggio che, in una logica di ottimizzazione, ha puntato per il capoluogo ternano sull’installazione di una strumentazione maggiormente performante per la misurazione del rateo di dose gamma, in grado di effettuare anche un’analisi di tipo qualitativo e di rilevare eventuali anomalie in tempi maggiormente rapidi.
Il grafico riporta il numero delle misurazioni in cui i valori di Cs-137, radionuclide di maggior interesse ancora riscontrabile in atmosfera a seguito dell’incidente alla centrale di Chernobyl, è risultato inferiore o superiore alla Minima Concentrazione Rilevabile (MCR).
Come per il particolato atmosferico, anche per le deposizioni lo I-131 è stato rilevato solo a seguito delle piogge cadute durante il transito della nube radioattiva proveniente dalla centrale nucleare di Fukushima.
Tutti i valori di concentrazione misurati risultano ampiamente al di sotto dei valori di riferimento.
ACQUA
La matrice acqua è monitorata attraverso la componente gamma emittente:
- nelle acque reflue urbane;
- nelle acque fluviali e lacustri;
- nel Detrito Minerale Organico Sedimentabile (DMOS) fluviale;
- nei sedimenti lacustri.
Nelle acque potabili è invece monitorata la componente alfa e beta emittente e la concentrazioni di radon e il trizio.
Acque reflue
Il monitoraggio è effettuato all’uscita dei principali impianti urbani di depurazione regionali. Nel grafico è riportato il numero delle determinazioni in cui la presenza di radionuclidi gamma emettitori è risultata inferiore al valore di Minima Concentrazione Rilevabile (MCR) e di quelle in cui è stata rilevata la presenza di radionuclidi artificiali a vita breve derivanti da attività di radiodiagnostica.
La matrice in oggetto ha interesse prettamente regionale e, pertanto, non sono previsti RL (Reporting Levels) di riferimento. I valori riscontrati risultano comunque ampiamente inferiori ai valori di concentrazione previsti dalla normativa.
Acque superficiali
I corpi idrici superficiali monitorati sono il Tevere (Ponte Nuovo di Torgiano) e il lago Trasimeno (centro lago).
Nel grafico è riportato il numero delle misurazioni in cui i valori di Cs-137, radionuclide di maggior interesse ancora riscontrabile in atmosfera a seguito dell’incidente alla centrale di Chernobyl, è risultato inferiore o superiore alla Minima Concentrazione Rilevabile (MCR).
Tutti i valori misurati risultano ampiamente al di sotto dell’RL (Reporting Levels) di riferimento.
Detrito Minerale Organico Sedimentabile (DMOS) fluviale e sedimenti lacustri
Il DMOS è campionato nel fiume Tevere (Ponte Nuovo di Torgiano) mentre nel Trasimeno sono campionati sedimenti a Castiglione del Lago, Passignano, Tuoro e Isola Polvese.
Il grafico riporta il numero delle misurazioni in cui i valori di Cs-137, radionuclide di maggior interesse ancora riscontrabile in atmosfera a seguito dell’incidente alla centrale di Chernobyl, è risultato inferiore o superiore alla Minima Concentrazione Rilevabile (MCR).
In tutti i campioni di DMOS come pure in tutti i sedimenti del lago Trasimeno risulta sempre presente Cs-137 ancora attribuibile all’evento Chernobyl. Lo I-131 è presente solo nel DMOS in quanto derivante da attività di scarico di tipo ospedaliero.
Per le matrici in oggetto non esistono RL (Reporting Levels) di riferimento. I valori riscontrati risultano ampiamente al di sotto dei valori di concentrazione previsti dalla normativa.
Acque potabili
Il monitoraggio della radioattività nelle acque potabili è stato avviato nel 2011 in modalità conoscitiva, mentre dal 2019 è stato strutturato in linea con quanto previsto dal Dlgs 28/2016. Il controllo prevede il monitoraggio dei principali acquedotti regionali attraverso 4 campionamenti annuali, equamente suddivisi tra Gestori e USL. Le determinazioni hanno riguardato la dose totale indicativa tramite lo screening della componente alfa e beta totale e di particolari radionuclidi per gli acquedotti che hanno superato i livelli di screening e il radon. La determinazione del trizio è stata sospesa per un periodo di 5 anni, non essendo presenti sul territorio fonti di pressione, come anche evidenziato dai risultati del precedente monitoraggio. I gestori hanno eseguito autonomamente le determinazioni sui campioni prelevati, mentre Arpa Umbria ha eseguito le determinazioni sui campionamenti effettuati dalle USL.
Nel grafico sono riportati il numero dei campioni con attività inferiore alla Minima Concentrazione Rilevabile (MCR), come pure quelli in cui tale valore è stato superato o sia stato superato il valore di screening.
Tutti i valori misurati risultano ampiamente al di sotto dei valori di riferimento della normativa.
ALIMENTI
Nel latte e negli alimenti è monitorata la componente gamma emittente.
Latte e prodotti di origine animale
Il grafico riporta il numero delle misurazioni in cui i valori di Cs-137, radionuclide di maggior interesse ancora riscontrabile in atmosfera a seguito dell’incidente alla centrale di Chernobyl, è risultato inferiore o superiore alla Minima Concentrazione Rilevabile (MCR). Il Cs-137 rilevato nei prodotti di origine animale è a carico prevalentemente di carne di selvaggina proveniente per lo più da paesi dell’Europa dell’est.
Lo I-131 misurato nel 2011 in due campioni di latte di ovino è invece conseguenza del transito della nube radioattiva proveniente dalla centrale nucleare di Fukushima. Tutti i campioni superiori al valore di MCR sono comunque al di sotto dei valori di riferimento previsti dalla normativa.
Prodotti di origine vegetale, alimenti prima infanzia e pasto completo
Il grafico riporta il numero delle misurazioni in cui i valori di Cs-137, radionuclide di maggior interesse ancora riscontrabile in atmosfera a seguito dell’incidente alla centrale di Chernobyl, è risultato inferiore o superiore alla Minima Concentrazione Rilevabile (MCR).
I campioni che superano il valore valore di MCR sono relativi a funghi, frutti di bosco e bevande al succo di mirtillo. Tutti i campioni superiori al valore di MCR sono comunque al di sotto dei valori di riferimento previsti dalla normativa.
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