operatrici Arpa VdA impegnate nel monitoraggio dei corpi idrici superficiali

Aggiornamento dello stato di qualità dei torrenti valdostani al 2023

Il processo di classificazione dei corpi idrici superficiali ha durata sessennale e attualmente è in corso il III Piano di Gestione del fiume Po che fa riferimento ai dati di monitoraggio del periodo 2020-2025.

Nel 2023 ARPA Valle d’Aosta ha indagato 63 siti di monitoraggio e ha classificato in modo definitivo 24 corpi idrici (20 corpi idrici naturali e 4 corpi idrici fortemente modificati, detti CIFM).

Questi vanno ad aggiungersi a quelli già conclusi nel triennio precedente per un totale di 68 corpi idrici sui 168 inclusi nella rete di monitoraggio (49 naturali e 19 CIFM).

Lo stato di qualità dei corpi idrici superficiali viene definito dal valore più basso tra il suo stato ecologico o potenziale ecologico e il suo stato chimico.

Allo stato attuale, considerato che tutti i corpi idrici monitorati presentano uno stato chimico buono, lo stato/potenziale ecologico è quello che determina lo stato ambientale complessivo.

La definizione dello stato/potenziale ecologico

Stato/potenziale ecologico per i c.i. conclusi nel quadriennio 2020-2023

Tutti i corpi idrici naturali classificati in modo definitivo raggiungono almeno l’obiettivo di buono stato ecologico (70,6 % sul totale) ad eccezione di un singolo corpo idrico, che è stato monitorato nel 2023 e ha subito un netto peggioramento di stato di qualità rispetto al Piano di Gestione precedente (anno 2018) a causa della combinazione di più pressioni antropiche significative, come derivazioni idroelettriche, irrigue e in via eccezionale idropotabili, aggravate dai fenomeni siccitosi registrati negli ultimi anni.

Classi di qualità dello stato/potenziale ecologico per i c.i. conclusi nel quadriennio 2020-2023

Più del 50% dei corpi idrici fortemente modificati, detti CIFM, monitorati e conclusi tra il 2020 e il 2023 non raggiunge invece il buon potenziale ecologico. Se da un lato i risultati ottenuti confermano quanto era atteso in relazione alla natura di questi corpi idrici – si rammenta infatti che si tratta di corsi d’acqua che hanno subito profonde alterazioni idromorfologiche che di fatto impediscono il raggiungimento dell’obiettivo di qualità – bisogna sottolineare che in alcuni casi lo stato di qualità è ulteriormente peggiorato per l’assenza di acqua in alveo.

La definizione dello stato chimico

Stato chimico per i c.i. conclusi nel quadriennio 2020-2023

Lo stato chimico buono è raggiunto in tutti i 68 corpi idrici fino a oggi monitorati.

In base alla valutazione delle pressioni per i corpi idrici a oggi conclusi, si esprime un giudizio “buono da parere esperto”. Non vengono infatti ricercate le sostanze prioritarie riportate in normativa (D. Lgs. 172/2015), poiché non risultano immesse sul territorio in quantità significative.

Da segnalare che per sei corpi idrici non viene espresso uno stato chimico (Non classificato), poiché per le ripetute asciutte non è stato possibile effettuare un numero di campionamenti di tipo chimico-fisico significativo e in alcuni casi addirittura nessuno di quelli previsti.

Per approfondire

Per chi volesse maggiormente approfondire, sono disponibili i documenti

Nei documenti sopra indicati sono illustrati in maniera puntuale per l’anno 2023 i risultati del monitoraggio delle acque superficiali dei:

  • corpi idrici i cui monitoraggi biologici e chimici sono conclusi per il sessennio 2020-2025 e che sono stati sopra riportati;
  • corpi idrici per cui si hanno al momento a disposizione solo dati parziali e per cui è possibile fornire una classificazione che evolverà ancora fino al termine del sessennio.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.