In occasione del confinamento vissuto nei mesi scorsi, molti enti ed esperti che misurano l’inquinamento ambientale hanno espresso valutazioni sull’impatto che il lockdown ha avuto sulle emissioni in atmosfera e sulla qualità dell’aria.
Anche Arpa Valle d’Aosta ha pubblicato alcuni articoli (La qualità dell’aria durante l’emergenza Coronavirus; Mobilità e Coronavirus; Mobilità e Coronavirus).
Con questo contributo si considerano alcuni aspetti del rapporto tra pandemia e cambiamenti climatici: la riduzione delle emissioni può aver avuto effetti diretti sui cambiamenti climatici? E confrontarci con la pandemia a quali riflessioni ci porta rispetto ai cambiamenti climatici, altro evento di dimensione globale in atto? Abbiamo imparato qualcosa?
L’effetto e la gravità dell’epidemia li abbiamo toccati con mano, sono stati vissuti direttamente sulla persona, e ci hanno assestato un colpo duro inducendoci a sospendere repentinamente le nostre attività ordinarie; i cambiamenti climatici, invece, forse perché con impatti diversificati sui territori, graduali nel loro insieme rispetto ad una percezione quotidiana del tempo, indotti e impattanti su di noi in quanto parte di un sistema globale, non paiono indurci a cambiare comportamenti qui ed ora.
Ne abbiamo parlato con Marta Galvagno. La dottoressa Galvagno lavora all’ARPA della Valle d’Aosta nell’area Effetti sul territorio dei cambiamenti climatici, nello specifico è una esperta riconosciuta a livello internazionale dello studio degli scambi di CO2 negli ecosistemi alpini. Nel contributo multimediale che segue ci propone alcune riflessioni per il futuro, tratte dall’esperienza dei mesi scorsi.
Con questa occasione, l’ARPA della Valle d’Aosta propone un mezzo di comunicazione delle proprie attività, dei risultati ottenuti e delle valutazioni che ne derivano alternativo rispetto agli articoli scritti: confidiamo che il formato multimediale e il tono colloquiale possano rendere più fruibile il messaggio che intendiamo trasmettere.