Il cambiamento climatico determina effetti significativi anche sul permafrost alpino causandone la degradazione e modificando la dinamica e le caratteristiche dei ghiacciai rocciosi (rock glaciers) in tutto il mondo.
Si prevede che le variazioni della temperatura del suolo e del contenuto di ghiaccio influenzino le proprietà idrogeologiche dei rock glaciers, alterando il regime di deflusso e la ricarica della falda freatica negli ambienti montani elevati.
Nello studio, che ha visto la collaborazione di ARPA Valle d’Aosta, recentemente pubblicato sulla rivista The Cryosphere “Spectral induced polarization survey for the estimation of hydrogeological parameters in an active rock glacier“, è stato esplorato l’uso di una nuova tecnica geofisica, la polarizzazione indotta spettrale (SIP), per analizzare le proprietà idrogeologiche del rock glacier Gran Sometta nella conca di Cervinia (Valtournenche, IT).
Il funzionamento del metodo SIP e i risultati dello studio
Il metodo SIP fornisce informazioni spaziali continue sulla conducibilità elettrica e la polarizzazione del sottosuolo, correlate alle proprietà idrogeologiche. Utilizzando uno specifico modello per quantificare il contenuto d’acqua e la conduttività idraulica, i risultati SIP mostrano uno strato congelato a 4-6 m di profondità che impedisce l’infiltrazione d’acqua, favorendo un rapido deflusso attraverso lo strato attivo.
Esperimenti con traccianti confermano il ruolo di questa barriera idraulica associata allo strato congelato e permettono di quantificare la velocità dell’acqua nei pori (~10⁻² m/s).
Sotto lo strato congelato, i due lobi che caratterizzano il rock glacier di Gran Sometta presentano contenuti d’acqua e conduttività idraulica differenti.
Il lobo nero (caratterizzato da roccia più scura) si muove più velocemente e ha anche un contenuto d’acqua maggiore, supportando l’ipotesi che questo, concentrandosi alla base del ghiacciaio di roccia, ne influenzi la velocità.
Il lobo bianco (caratterizzato da roccia più chiara), viceversa, si muove più lentamente e il contenuto d’acqua stimato è inferiore a quello del lobo nero, con conseguente dinamica di avanzamento differente.