Quale impatto della siccità 2022 sul fiume Po? Lo studio.

L’estate 2022 nel Nord Italia è stata la più siccitosa di sempre, almeno da quando si misurano le portate del fiume Po (inizio 1800).

La carenza prolungata di precipitazioni, combinata alle temperature elevate ha causato un imponente restringimento dell’alveo del Po.

Questo evento di portata eccezionale ha fatto emergere reperti di epoche lontane e risulta visibile anche dallo spazio, in particolare dalle immagini satellitari dell’ESA – Agenzia Spaziale europea –, messe a disposizione di tutti dal programma Copernicus.

Attraverso l’analisi di circa 2700 immagini satellitari, che abbracciano il periodo dal 2016 al 2023 e una superficie che include circa 550 km di fiume (da Torino fino quasi alla foce), si è stati in grado di sviluppare un algoritmo che quantifica, in ogni tratto del Po, l’impatto della mancanza d’acqua

  • sull’ampiezza,
  • sulla forma,
  • sulla dinamica dell’alveo.

Lo studio, intitolato “Sentinel-2 Reveals Record-Breaking Po River Shrinking Due to Severe Drought in 2022”, pubblicato a metà marzo sulla rivista scientifica internazionale Remote Sensing, è stato realizzato grazie ad una collaborazione tra ARPA Valle d’Aosta, Politecnico di Torino e Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-IGAG).

Grazie a questo studio sono state innanzitutto identificate zone del Po particolarmente vulnerabili e dinamiche, in cui la forma e la dimensione dell’alveo cambiano anche in modo repentino, alternate ad altre più stabili.

È inoltre dimostrato che l’approccio utilizzato permette di evidenziare, oltre alle anomalie climatiche come quella dell’estate 2022, anche aspetti chiave della morfologia fluviale, come l’erosione e il deposito dei sedimenti.

Essendo basato su immagini che vengono acquisite ogni 5 giorni, permette inoltre un monitoraggio in tempo quasi reale delle dinamiche fluviali.

Il punto di forza di questo studio è stato quello di sviluppare un approccio semplice e generalizzabile, che potrà essere applicato in altre regioni e su altri archivi di dati satellitari.

È infatti previsto un approfondimento sull’impatto della siccità 2022 anche in Valle d’Aosta, sull’alveo della Dora Baltea, per il quale sarà necessario elaborare immagini a più alta risoluzione rispetto a quelle usate sul Po.

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