Le Alpi sono considerate “water towers“ e il loro ruolo nell’immagazzinamento della risorsa acqua e nella formazione dei deflussi è fondamentale e strategico per ampi territori europei, grandi quantità di popolazione, oltreché per le attività socio-economiche dei principali Paesi.
I deflussi che si generano in montagna per fusione della neve alimentano in primavera e estate il reticolo delle acque superficiali, ricaricando le falde acquifere e assicurando la disponibilità di acqua per i diversi usi: potabile, irriguo, industriale, energetico.
La capacità di quantificare la risorsa neve e modellarne la disponibilità, sia in caso di eccesso (piene), sia in caso di deficit (siccità), è un elemento strategico per i gestori.
Più di 15 anni fa, la Regione Autonoma Valle d’Aosta, tramite il suo Centro funzionale, ha avviato una collaborazione con Arpa Valle d’Aosta, la Fondazione CIMA (Centro Internazionale in Monitoraggio Ambientale) di Savona, che è anche centro di competenza del Dipartimento di Protezione Civile nazionale, e la Compagnia valdostana delle acque Spa per lo sviluppo degli strumenti modellistici relativi alla risorsa idrica (inizialmente previsione delle piene e poi, più ampio, modellistica idrologica a 360°).
Grazie a questa scelta lungimirante, ora sono disponibili catene modellistiche a supporto dei decisori caratterizzate da elevata accuratezza e operatività.
Tutti i giorni, sulla base di informazioni provenienti da diverse fonti, come reti automatiche, osservazioni manuali, dati satellitari, è possibile conoscere la quantità di acqua immagazzinata nel manto nevoso, anche noto come Snow Water Equivalent – SWE, e le portate dei principali corsi d’acqua.
Queste attività hanno acquisito ancora più interesse nell’attuale contesto di cambiamento climatico, che pone sfide importanti nella gestione dell’acqua (anche in vista di potenziali conflitti in caso di scarsità) e nella protezione del territorio dai rischi associati (siccità e inondazioni).
L’importanza delle osservazioni manuali e l’attività di formazione
Un tassello importante della conoscenza dello Snow Water Equivalent – SWE è costituito dalle osservazioni manuali, che sono realizzate in Valle d’Aosta con alta frequenza (su oltre 70 punti di monitoraggio) da
- Corpo Forestale della Valle d’Aosta,
- servizio di guardiania della CVA (dighe),
- servizio di sorveglianza del Parco Naturale Mont Avic,
- servizio Meteomont del Centro Addestramento Alpino (esercito)
- guide alpine
- ufficio neve e valanghe.
Per questo motivo, è fondamentale procedere con il costante aggiornamento e formazione degli operatori e delle operatrici che contribuiscono al popolamento della rete: nell’ambito del XIV° Corso per Allievi Agenti del Corpo forestale della Valle d’Aosta, gli esperti di Arpa Valle d’Aosta, insieme ai ricercatori di CIMA, hanno organizzato un’attività formativa a Cervinia, composta da una sessione teorica e un addestramento sul campo.
La formazione, destinata appunto al personale del Corpo forestale della Valle d’Aosta che si occuperà anche di tale compito una volta assegnato alle diverse stazioni territoriali, si è focalizzata
- sulle tecniche di rilievo,
- sui criteri per la scelta dei siti,
- sulla capacità di lettura dei versanti innevati soggetti alle dinamiche di accumulo e fusione, controllati dalle condizioni meteorologiche.