Intervista a Giovanni Agnesod, direttore generale di Arpa Valle D’Aosta. Continuiamo con lui il “giro d’Italia” con i direttori generali delle agenzie ambientali che compongono il Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente per capire da loro come stanno affrontando l’attuale periodo di crisi e come pensano di poter contribuire ad uscirne in una logica di “transizione ecologica”, come sempre più spesso si legge nei documenti ufficiali.
Il Paese sta affrontando una crisi sanitaria, e sociale ed economica con pochi precedenti, ma al contempo sta lavorando per uscirne e costruire una prospettiva di ripartenza. In quale modo il SNPA, e gli enti che lo compongono, può dare il proprio contributo perché questa ripartenza sia nel segno dell’ambiente?
La ripartenza dovrà essere nel segno di una considerazione complessiva delle varie dimensioni interconnesse caratterizzanti l’attuale crisi globale.
Il confronto con la complessità non ci spiazza di sicuro: il Sistema nazionale a rete per la protezione dell’ambiente opera sul territorio, la sua attività è caratterizzata e qualificata dal confronto con i molteplici fattori tra loro interdipendenti, che concorrono alle dinamiche del sistema ambiente.
Questa necessaria connotazione – a noi ben chiara – della prospettiva di ripartenza, si esprime sui vari livelli della nostra attività. Ne sottolineo alcuni.
Innanzitutto, da titolo della legge istitutiva, il Sistema è “a rete”. Va proseguito il percorso in atto di rafforzamento del presidio coordinato di temi e problemi sull’intero territorio nazionale. Dunque metodi di rilevazione, acquisizione ed elaborazione dati, per una costruzione dell’informazione ambientale, che siano ben definiti, validati, condivisi e applicati in modo armonico sul territorio, con omogeneità di azione sul terreno comune di presidio dei Livelli essenziali delle prestazioni tecniche ambientali, impegno su attività mirate alle specificità territoriali, intervento efficace sui problemi locali emergenti, anche avvalendosi di collaborazione strutturata tra le componenti del Sistema, con comunicazione tempestiva dei dati acquisiti.
La puntualità è una componente essenziale della produzione di informazione ambientale, necessaria per una efficace comunicazione in dialogo con la collettività, a tutti i livelli e con le sue varie componenti.
È da sottolineare l’importanza della sensibilizzazione sui temi e problemi ambientali.
L’attuale crisi globale ha come punto di innesco percepito il pesantissimo impatto diretto e immediato sulla salute delle persone. I problemi ambientali possono essere caratterizzati da dinamiche spazio-temporali molto variabili e gli impatti devono essere considerati anche su prospettive più estese.
Su questo c’è ancora molto cammino da fare, e non semplice.
È sotto gli occhi di tutti, che il sistema di interconnessione digitale telematico, esperienza di globalità che nel suo affermarsi caratterizza il nostro tempo, tende spesso e porsi come campo di auto-proposizione dei sistemi-individui, prima ancora che supportare e incentivare una estensione della dimensione sistemica del tenuto come valore da parte della collettività.
Molto significative sono le esperienze in corso di coinvolgimento dei cittadini nella partecipazione alla raccolta di informazioni ambientali – la “Citizen Science” – in collaborazione con le nostre Agenzie, in modo da rendere protagoniste le persone nella costruzione di conoscenza su dinamiche ambientali che tutti riguardano, e accrescerne la consapevolezza.
Particolare attenzione va rivolta al mondo giovanile, dove appare affermarsi una sensibilità alla cruciale rilevanza dei problemi ambientali, anche intensificando le collaborazioni già in atto con le istituzioni scolastiche.
L’impegno del Sistema sui campi operativi di sua competenza dovrà costituire un esempio e un riferimento per il nostro Paese: procedere insieme, in confronto reciproco, con un programma strutturato di attività, aperti allo scambio di contributi con altri Enti, puntuali nell’intervento su problemi specifici emergenti, e con larga visione sulle prospettive insite nelle complesse dinamiche dell’ambiente.
Se la ripartenza del Paese deve essere nel segno dell’ambiente, quali potrebbero essere i problemi che ancora impediscono il consolidamento di un forte Sistema nazionale di protezione ambientale, da affrontare e risolvere una volta per tutte?
Nel ruolo istituzionale che compete al Sistema vanno evidentemente assicurate risorse finanziarie specifiche e adeguate ad assicurare i livelli essenziali delle prestazioni tecniche ambientali, la cui definizione e il cui conseguimento costituiscono obiettivo prioritario sancito dalla L.132/2016, e gli sviluppi in continuo di attività richiesti dal necessario ruolo di avanguardia del Sistema nell’affrontare temi e problemi emergenti, inerenti e caratterizzanti la complessità ambientale.
Sono poi necessarie condizioni contrattuali per il personale delle Agenzie adeguate alle professionalità e competenze richieste per le varie e specifiche attività.
Entrambi i punti suddetti sottendono un distacco formale dalla dimensione del Sistema Sanitario Nazionale, con riferimenti finanziari e contrattuali presenti fin dalla prima istituzione delle Agenzie. Esso deve, beninteso, accompagnarsi con un consolidamento della collaborazione operativa, su un piano paritario, con il Sistema Sanitario medesimo nel perseguimento dei fondamentali obiettivi di prevenzione primaria.
Da sottolineare la necessità di apertura a nuove assunzioni, in modo da provvedere al necessario potenziamento di ambiti operativi richiedenti sviluppo, e assicurare il naturale ricambio generazionale del personale a fine attività.
È fondamentale consolidare il ruolo di riferimento del SNPA nei confronti degli organi politico-amministrativi, a livello nazionale e regionale, dando piena attuazione a quanto previsto dalla Legge istitutiva del Sistema, in termini generali dall’articolo 3, il cui comma 4 stabilisce che dati e informazioni statistiche derivanti dalle funzioni svolte dal SNPA costituiscono riferimento tecnico ufficiale per le attività della pubblica amministrazione (anche con riferimento agli elementi conoscitivi da attività di ricerca finalizzata, comma 1, c – mia sottolineatura in qualità di co-coordinatore del TIC VII che di questo si occupa…), e in modo particolare dall’articolo 13 comma 2, dove è stabilita l’espressione di parere vincolante del Consiglio SNPA sui provvedimenti del Governo aventi natura tecnica in materia ambientale.
A questi fini, appare importante il coinvolgimento del Sistema in modo sistematico anche nelle fasi di predisposizione documentale.
È necessario pervenire rapidamente alla definizione dei LEPTA, di importanza centrale, sia nel rapporto istituzionale con Regioni e Ministero, sia nella pianificazione strutturale delle attività a rete del Sistema.
Per quanto riguarda in particolare i rapporti con altri Enti, sul piano istituzionale e di collaborazione operativa, anche per partecipazione a progetti internazionali, emerge il fatto che il SNPA è istituito dalla L.132/2016, ma non ha personalità giuridica, e questo è un limite.
Sulla base di condizioni di rinnovata forza e autonomia il SNPA può svolgere un ruolo importante nello scenario che si sta profilando in Italia e in Europa?
I requisiti sono quelli detti: forza e autonomia. La forza operativa del Sistema, richiedente i passaggi sopra indicati, è il fondamento della sua autonomia: riferimento sistematico a criteri metodologico-operativi scientifici che, pure applicati al caldo contesto territoriale con tutte le istanze, gli interessi e le connesse contrapposizioni che lo percorrono, da essi si mantengono indipendenti. Questo è il requisito essenziale della terzietà, che deve connotare il Sistema e tutti gli enti che lo compongono nello svolgimento delle proprie funzioni istituzionali, così come porsi come carattere distintivo nel riconoscimento di ruolo da parte della collettività, terreno questo su cui c’è ancora molto cammino da fare.
Il ruolo del Sistema è importantissimo: scienza, metodo, ricerca finalizzata e innovazione, calate nella complessità territoriale delle dinamiche ambientali.
Forse proprio a questa profonda originalità e novità di posizionamento è collegata una certa difficoltà di riconoscimento del ruolo del Sistema che ancora si percepisce da parte dell’opinione pubblica: chi decide sui temi ambientali? Politica e pubblica amministrazione; chi porta all’attenzione i problemi, ciò che non va? Comitati di base; chi sanziona? Gli organi giudiziari; la voce della Scienza? I ricercatori; l’esposizione a fattori di potenziale impatto sulla salute? Il Sistema sanitario.
E le Agenzie, il Sistema nazionale a rete per la protezione dell’ambiente?
Le Agenzie sono sistematicamente e profondamente impegnate sui fronti caldi della complessità ambiente-territorio, con il prezioso impegno appassionato dei nostri collaboratori, nella consapevolezza della partita epocale in gioco, della relazione diretta delle nostre attività con il territorio e le persone, e con la realizzazione valorizzante delle proprie capacità professionali. Il nostro ruolo non sempre viene adeguatamente percepito nella sua rilevanza, e nella sua centralità per ogni scenario prospettico di evoluzione ambientalmente sostenibile.
La tua Agenzia ?…
ARPA VdA opera pienamente nella prospettiva di partecipazione e rafforzamento delle attività essenziali e condivise di Sistema, unitamente allo sviluppo di attività connesse alle particolari specificità del proprio territorio.
Un esempio attuale e importante di impegno sulle attività essenziali di Sistema è la proposta di condivisione a livello di SNPA del software OPAS – di cui ha curato negli anni passati lo sviluppo e già oggi condiviso con le Agenzie richiedenti – per una omogenea gestione delle reti di monitoraggio della qualità dell’aria, dall’acquisizione del dato strumentale fino all’invio delle informazioni richieste dall’UE attraverso analisi ed elaborazione dati, comprendendo gestione degli standard di riferimento e dei controlli di qualità, gestione delle manutenzioni, il tutto su base informatica aperta a modifiche apportabili sulla base di esigenze specifiche dalle Agenzie utilizzatrici, e condivisibili a loro volta.
Specificità della Valle d’Aosta è chiaramente il territorio alpino in cui è interamente situata la nostra regione. Le alte catene di monti, simbolo di forza e integrità naturale nei lontani tempi della mia giovinezza, costituiscono oggi contesti ambientali particolarmente sensibili agli impatti delle variazioni climatiche in corso, con effetti non ad essi circoscritti, ma estesi e fortemente condizionanti il territorio circostante: rischi idrogeologici, disponibilità di risorsa idrica, impatti sulle attività agro-silvo-pastorali, necessità di azioni di adattamento.
Da qui l’impegno, condiviso in collaborazione con tutte le altre Agenzie interessate, nello sviluppo e rafforzamento di attività di monitoraggio e ricerca sulle dinamiche ambientali in atto nelle varie componenti ambientali tipiche dei territori di montagna.
(Intervista a cura di Sara Favre, Arpa Valle D’Aosta)