In Veneto, una parte significativa del territorio è costituito da coste marine e da acque di transizione sottoposte a specifici programmi di monitoraggio per consentire la vita dei molluschi.
Acque di transizione sono le acque delle zone di delta ed estuario e le acque di lagune, di laghi salmastri e di stagni costieri. Queste zone possono costituire un habitat ideale per le popolazioni di molluschi e gasteropodi e devono essere opportunamente tutelate e rese idonee a tale scopo. Spetta alle Regioni attuare specifici programmi di monitoraggio delle acque costiere e salmastre (lagune), per consentire la vita e lo sviluppo di molluschi e per contribuire alla qualità dei prodotti della molluschicoltura destinati al consumo umano.
La qualità di queste acque è fortemente collegata alla qualità dei corsi d’acqua, agli scarichi ed alle pressioni diffuse sul territorio. In Veneto sono numerosi e importanti i corsi d’acqua che scaricano a mare o direttamente o tramite lo sbocco di numerose lagune presenti nel delta del Po in particolare.
Il monitoraggio si articola nel campionamento di acqua e di molluschi bivalvi, presenti naturalmente nelle zone oggetto di controllo, e nella successiva analisi batteriologica e chimica dei campioni prelevati.
Sulla base della conformità ai limiti previsti dalla normativa, viene proposta la classificazione annuale di tali acque: nel 2017 il 95% dei campioni monitorati è risultato conforme. Le stazioni non conformi presentano campioni di molluschi con un’elevata concentrazione di coliformi fecali nella polpa, con valori oltre i limiti stabiliti dalla normativa.
La relazione, sintesi dell’attività di monitoraggio svolta, si conclude con un prospetto che presenta i risultati delle classificazioni dal 2002 al 2017, mostrando l’andamento nel tempo dello stato delle acque oggetto d’indagine.
A cura di: Arpav – Servizio centro veneto acque marine e lagunari, Ufficio stampa e comunicazione