Nell’udienza tenutasi il 20 gennaio 2020 dinnanzi al Giudice dell’Udienza Preliminare del Tribunale Penale di Vicenza, è stata accolta l’istanza dell’Agenzia Regionale per la Prevenzione e Protezione Ambientale del Veneto di costituirsi parte civile nel processo Miteni, domanda formalizzata dall’avvocato Fabio Calderone, del foro di Padova, lo scorso novembre.
Luca Marchesi, Direttore generale Arpav, ha espresso soddisfazione per la decisione che riconosce il costante impegno dell’Agenzia ambientale veneta nella tutela dell’ambiente e della popolazione.
L’azienda Miteni è imputata per aver concorso all’avvelenamento della falda acquifera destinata al consumo umano nel sottosuolo dell’azienda e delle acque superficiali e potabili, nonché di aver provocato il relativo disastro ambientale.
Oltre ad Arpav sono state accolte anche le richieste di altre istituzioni pubbliche, fra cui la Regione del Veneto e la Provincia di Vicenza e numerosi Comuni del territorio. Sono state accolte le istanze volte a far entrare nel processo, quali responsabili civili, due multinazionali, la giapponese Mitsubishi Corporation Inc. e la lussemburghese International Chemical Investitors S.E.
Nel 2013 Arpav aveva identificato nel sito dell’azienda la principale causa dell’inquinamento nella produzione di sostanze perfluoroalchiliche. L’ingente attività tecnico scientifica svolta dall’Agenzia in tutti questi anni a presidio dell’inquinamento da Pfas ben oltre i compiti istituzionali è oggetto della richiesta di risarcimento al momento quantificata in oltre sette milioni di euro, oltre al danno all’immagine.
La prossima udienza è fissata per il 23 marzo.