Al 31 maggio 2017 l’Anagrafe regionale dei siti contaminati, che non comprende il sito di interesse nazionale di Porto Marghera, contiene 580 siti tra i quali 159 di proprietà pubblica o in cui è l’amministrazione pubblica (Comune, Provincia o Regione) a dover realizzare gli interventi.
In questo elenco sono ricompresi solo i siti in procedura ordinaria e non quelli in procedura semplificata ex art. 249 che riguardano tutte le contaminazioni di ridotte dimensioni; in quest’ultima categoria sono predominanti sia i punti vendita carburante che gli sversamenti accidentali che nella maggioranza dei casi coinvolgono una superficie inferiore ai 1000 mq.
A livello provinciale è Padova la provincia con il maggior numero di siti (142), seguita da Venezia (117) e Vicenza (98).
La superficie totale interessata è pari a 1.686 ha (16.868.922 mq) pari a meno dello 0,1% della superficie regionale; di questa superficie circa 376 ha (3.765.978 mq) interessa siti che hanno raggiunto la conclusione dell’iter di bonifica pari a circa il 23% della superficie totale. La provincia con la maggior superficie interessata da procedimenti di bonifica è Venezia con poco più di 400 ha seguita da Verona con poco più di 350 ha, Padova (250 ha circa) e Treviso (219 ha).
Il numero maggiore di siti appartiene alla categoria dei siti industriali e commerciali (247), oltre il 40% di tutti i siti presenti nell’anagrafe regionale, seguita dai punti vendita carburante o dai depositi carburante (135) e dalle discariche o dai siti attivi nella gestione dei rifiuti (112). Solamente 31 invece sono i siti contaminati dove l’origine della contaminazione è dovuta allo sversamento accidentale di idrocarburi da cisterne o automezzi.
Distribuzione dei siti per stato iter di bonifica
Dei 580 siti totali 92 sono in fase di caratterizzazione del sito, 84 hanno attivato l’analisi di rischio sito specifica, 171 hanno presentato un progetto di bonifica (preliminare o operativo) mentre 104, circa il 18%, sono giunte alla certificazione e quindi alla conclusione dell’iter procedurale; a questi si aggiungono 29 siti per i quali l’analisi di rischio ha evidenziato l’assenza di rischio e quindi la non contaminazione; anche per quest’ultimi si è quindi concluso l’iter procedurale. Sommando quindi i siti certificati con quelli chiusi a seguito di esito positivo dell’analisi di rischio, per circa il 23% dei siti del Veneto l’iter di bonifica è giunto a conclusione.
Ai numeri precedenti vanno aggiunti 26 siti che sono attualmente nella fase di controllo post bonifica, fase che precede la certificazione.
Tale situazione evidenzia un miglioramento rispetto al 2013: il numero di siti in procedura ordinaria è aumentato di circa una ventina di siti a testimonianza che dopo un decennio dall’introduzione della nuova normativa relativa ai siti contaminati (D.Lgs.152/2006) la situazione va stabilizzandosi; a questo si aggiunge il fatto che i siti che sono giunti a conclusione dell’iter sono passati dal 10 al 23% dei siti presenti in anagrafe.
L’infografica sintetizza i dati presentati