Nel 2023 la rete degli strumenti che controllano la qualità del cielo notturno per quantificare l’inquinamento luminoso in Veneto si è arricchita di nuove stazioni di misura.
L’Agenzia ha messo in funzione a settembre una centralina sul tetto del dipartimento di Treviso, seconda stazione “cittadina” dopo quella di Padova.
Tra le stazioni montane, situate dove è possibile apprezzare la bellezza del cielo notturno, è stata installata in ottobre una nuova centralina a Passo Monte Croce Comelico, a 1620 m di altezza, che affianca le altre centraline presenti sulle Dolomiti venete.
La rete, arricchita nel 2023 anche con le nuove centraline installate dall’Associazione Veneto Stellato negli osservatori astronomici amatoriali di Campofontana (VR), Rovigo e Marana (VI), consente di registrare l’andamento dell’inquinamento luminoso, e costituisce l’unica rete organica di misura presente sul territorio nazionale.
Il tema dell’illuminazione notturna interessa da anni Arpa Veneto. La Regione Veneto è stata infatti la prima in Italia a emanare una legge specifica sull’inquinamento luminoso nel 1997 e da allora l’Agenzia è impegnata con controlli sul territorio e verifiche su nuovi impianti, attività formativa dei tecnici del settore e divulgativa per scuole e cittadini.
Arpa Veneto ha un duplice ruolo nel monitoraggio dell’inquinamento luminoso: il supporto tecnico a Comuni, Province e Regione e la realizzazione di attività di indirizzo e coordinamento tramite l’Osservatorio permanente sul fenomeno dell’inquinamento luminoso, a cui partecipano anche il Dipartimento di Fisica e Astronomia dell’Università di Padova e associazioni di astrofili del Veneto.
L’attività dell’Agenzia è notevolmente cresciuta negli ultimi anni grazie all’aumento di sensibilità nei riguardi della tematica e anche per la maggiore richiesta di controllo da parte di associazioni e cittadini.