Arpa Veneto, in collaborazione con la Regione del Veneto, ha presentato l’annuale rapporto sui rifiuti urbani il 2 e 3 dicembre durante l’Ecoforum di Legambiente che si è svolto a Conegliano, in provincia di Treviso, dove sono anche stati premiati i comuni più “Ricicloni”.
In Veneto nel 2021 la produzione dei rifiuti urbani, pari a 2,272 milioni di tonnellate, rispetto al 2020 ha registrato un aumento del 2% imputabile alla ripresa economica e all’aumento delle presenze turistiche: 50 milioni contro i 32 milioni del 2020. Ma il dato è inferiore a quello del 2019, pre-pandemia, che aveva visto una produzione totale di rifiuti urbani di 2,310 milioni di tonnellate indice di un trend green della regione.
Il rapporto 2021 dunque presenta un set di dati e indicatori che dimostra una ripresa rispetto all’anno precedente, imputabile all’andamento economico post pandemia con l’apertura delle attività produttive, commerciali, turistiche e scolastiche.
In sintesi i dati 2021 confermano il mantenimento degli ottimi risultati raggiunti negli anni in Veneto. La percentuale di raccolta differenziata raggiunge il 76,2%, sopra l’obiettivo del 65% previsto dal decreto legislativo 152/06 per il 2012 e la quota di rifiuti avviati a smaltimento in discarica è già sotto il landfill cap previsto dalla direttiva europea al 2035.
A livello di bacino tutti i contesti superano la media nazionale (63%, dato Ispra 2020) tranne Verona città. Quest’ultimo bacino con il Padova Centro non ha ancora raggiunto l’obiettivo del 65% previsto dalla normativa nazionale. Due bacini invece hanno già superato anche l’obiettivo dell’84% previsto dal Piano regionale del Veneto per il 2030.
Nel 2021 i comuni che hanno superato l’obiettivo del 65% sono 544 (pari all’88% della popolazione), mentre 187 (pari al 29% della popolazione) hanno già raggiunto l’obiettivo previsto al 2030 dal Piano regionale rifiuti (84%).
Anche la gestione nel 2021 resta caratterizzata, come negli anni precedenti, da: un elevato quantitativo di rifiuti avviati a recupero di materia (organico, frazioni secche recuperabili – carta, vetro, plastica, legno, RAEE, spazzamento e ingombranti); una quota significativa di rifiuti avviati a trattamento meccanico e meccanico biologico per la produzione di CSS e biostabilizzato da discarica e termovalorizzazione e un ridotto conferimento in discarica del rifiuto residuo.
Anche il tasso di recupero è particolarmente performante. Il Veneto infatti supera ampiamente gli obiettivi previsti dalla normativa, raggiungendo un tasso pari a 68,9%.