Nella prima parte del 2017 anche il territorio veneto è stato interessato da una carenza di precipitazioni, piuttosto inusuale per il nostro clima con molteplici ripercussioni soprattutto per il mondo dell’agricoltura, ma che dall’analisi dei dati storici non è da considerarsi così eccezionale.
L’analisi dei dati registrati dalla rete di monitoraggio Arpa Veneto gestita dal Servizio meteorologico, permette di inquadrare nel contesto climatico regionale e locale la situazione di siccità registrata in questi ultimi mesi; di seguito vengono presentati alcuni dati e indici specifici elaborati a livello regionale.
Nel complesso il deficit di pioggia dei primi 6 mesi dell’anno (Fig. 2 e Fig. 3) ammonta, mediamente sul territorio regionale, a circa 110 mm corrispondente al 20% in meno rispetto alla media. L’area che mostra le differenze maggiori è la pianura centro-meridionale, tra le province di Padova e di Rovigo, in cui gli scarti di pioggia sono prossimi anche al 50% in meno.
Figura 2 e 3
Tuttavia, analizzando i dati storici relativi agli ultimi 23 anni, la siccità del primo semestre non è da considerarsi così eccezionale, almeno per la parte centro-settentrionale della regione. Infatti, il grado di siccità raggiunto in questi primi sei mesi dell’anno, si colloca al 8° posto della serie, dopo gli anni 2003, 2005, 2000, 1997, 2006, 2012 e 1994. In alcune località della pianura meridionale, invece, le precipitazioni registrate nel primo semestre rappresentano apporti tra i più scarsi della serie storica 1994-2016.
Al fine di considerare anche l’andamento termico e le conseguenti perdite d’acqua del terreno dovute ai processi di evaporazione e di traspirazione ad opera della vegetazione, un altro indicatore efficace è il bilancio idro-climatico. Questo indicatore fornisce una stima del bilancio complessivo tra precipitazioni e perdite per evapotraspirazione in uno specifico periodo di tempo. I dati relativi al primo semestre dell’anno 2017 (Fig. 4) mostrano come per gran parte del territorio regionale tale indice sia negativo, con valori di deficit anche di oltre 200 mm in alcune aree delle province di Verona, Vicenza, Padova e Rovigo. Rispetto alla media di riferimento il bilancio risulta ovviamente inferiore, soprattutto a causa della scarsità di piogge, ma in parte anche a causa delle frequenti anomalie termiche positive di inizio primavera e di giugno.
figura 4
Le condizioni di siccità registrate pongono in evidenza la questione del corretto utilizzo e dell’ottimale gestione dell’acqua, risorsa primaria ed essenziale per l’ambiente e per l’uomo, anche in una regione così ricca d’acqua come il Veneto. In agricoltura, assume particolare rilevanza, quindi, adottare sistemi irrigui a più elevata efficienza, anche mediante l’adozione di irrigazione a manichetta, anche per colture estensive come il mais, o a goccia, come per le colture arboree o per la vite, in sostituzione dei sistemi meno efficienti come lo scorrimento o l’irrigazione a pioggia.
Anche in considerazione del cambiamento climatico in atto e delle crescenti esigenze idriche da parte delle attività umane, l’acqua diviene quindi risorsa sempre più preziosa e da tutelare, non solo sotto l’aspetto qualitativo ma anche quantitativo.