Una delle attività di Arpa Veneto nel progetto Life Phoenix consiste nel determinare la presenza di PFAS nelle matrici acqua e terreno per testare sia l’efficienza degli strumenti di mitigazione adottati, che la distribuzione dei contaminanti nei siti di monitoraggio individuati.
Il mulino, infatti, consente la preparazione simultanea di più campioni solidi, cioè un’apparecchiatura a quattro postazioni utilizzata nella fase iniziale del processo analitico, ma determinante per le prestazioni del metodo di prova, che consente in tempi brevi l’ottenimento di un particolato omogeneo con un elevato grado di polverizzazione.
Lo strumento già a inizio 2019 è stato installato e collaudato presso il laboratorio Arpav di Venezia ed è utilizzato per la triturazione, vagliatura dallo scheletro e macinazione dei campioni di laboratorio.
Attualmente l’apparecchiatura è utilizzata per la preparazione di campioni di laboratorio quali terreni, sedimenti, sabbie e fanghi, ma può essere utilizzato per il trattamento di materiali con caratteristiche chimico fisiche più problematiche quali rifiuti costituiti da materiali cementizi, ceramici, legnosi o addirittura rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE) e materiali plastici.
Il laboratorio Arpav di Venezia analizza circa 700-900 campioni all’anno. In partiocolare, per il progetto Life PHOENIX finora sono stati analizzati circa 300 campioni di terreno da quando è iniziato lo specifico piano di monitoraggio (2018). Pur con l’emergenza sanitaria da coronavirus, tutte le attività analitiche dei laboratori Arpav, anche quelle previste dal progetto, si sono svolta con continuità.
Maggiori informazioni su Life PHOENIX si possono trovare nel sito di progetto o nella pagina dedicata sul sito dell’agenzia.