Con l’inizio della stagione fredda sono tornati a presentarsi i problemi legati all’inquinamento atmosferico, in particolare alle polveri sottili, con superamenti del valore limite giornaliero per la protezione della salute umana. I primi mesi autunnali del 2018 sono stati tuttavia piuttosto favorevoli alla dispersione degli inquinanti, diversamente dalla tendenza media degli anni precedenti, e hanno fatto registrare un numero molto basso di giorni di superamento del valore limite del PM10. Il grafico mostra il numero di superamenti per il periodo ottobre-gennaio, confrontati con l’analogo periodo dello scorso inverno, in un sito rappresentativo della zona di pianura del Veneto.
Si osserva una differenza molto significativa tra le due annualità per i mesi di ottobre e novembre, che nel 2018 sono stati caratterizzati da una quasi totale assenza di superamenti del valore limite giornaliero del PM10, mentre nel 2017 avevano fatto registrare un numero consistente di sforamenti del limite, specialmente ad ottobre. Tale diversità è da attribuirsi a condizioni meteorologiche molto differenti tra i due anni. Nel 2018 i mesi di ottobre e novembre sono stati caratterizzati da temperature più alte della media e da precipitazioni abbondanti, soprattutto in occasione degli eventi estremi di fine ottobre e inizio novembre, che hanno mantenuto elevato il rimescolamento dell’atmosfera. Al contrario il mese di ottobre del 2017 aveva fatto registrare i primi episodi significativi di inversione termica già nella seconda e terza decade, con numerosi superamenti del valore limite del PM10, inconsueti in questo periodo. La situazione di stabilità si è poi protratta anche nel mese di novembre e si sono registrati superamenti del valore limite mediamente un giorno su 3.
I mesi di dicembre sono stati invece abbastanza simili dal punto di vista dell’inquinamento atmosferico, caratterizzati da lunghi periodi di stabilità in entrambi gli anni e da assenza di piogge nel 2018, con numerosi superamenti del valore limite, quasi la metà di quelli consentiti dalla legge in un intero anno civile.
Complessivamente il 2018, grazie soprattutto ai bassi livelli di polveri misurati in autunno, ha fatto registrare valori medi annuali di PM10 significativamente inferiori al 2017. In Veneto infatti nel 2018 non è stato superato in nessuna stazione della rete regionale il limite annuale di 40 µg/m3 ed anche il numero dei superamenti del valore limite giornaliero è stato in netta diminuzione, con una media di circa 45 giorni di sforamento, contro i quasi 70 dell’anno precedente.
Analizziamo, infine, il mese di gennaio, che di solito è tra i peggiori dell’anno per l’inquinamento atmosferico. Sia nel 2018 che in questo inizio anno, a gennaio si sono verificati marcati episodi di stabilità atmosferica e di inversione termica con numerosi superamenti, anche consecutivi, del valore limite giornaliero. Tale situazione ha portato all’adozione, da parte delle amministrazioni dei principali agglomerati urbani, di azioni per la mitigazione dell’inquinamento atmosferico, tra cui limitazioni al traffico veicolare e restrizioni all’utilizzo di apparecchi per il riscaldamento domestico ad alto impatto ambientale, quali gli impianti tradizionali a biomasse. Per informare la popolazione sul contributo significativo di questa sorgente emissiva, spesso sottovalutata dai cittadini, Arpav ha realizzato un’infografica sul corretto utilizzo delle biomasse legnose.
Inoltre, nel contesto dell’adozione di misure per la mitigazione dell’inquinamento atmosferico, Arpav fornisce alle amministrazioni locali il supporto tecnico nella definizione del livello di criticità legato al PM10, secondo le regole stabilite dall’Accordo di Bacino Padano. Ogni lunedì e giovedì l’Agenzia redige il bollettino PM10, dove viene definito lo stato di criticità per le polveri sottili, che serve ai Comuni per l’adozione dei diversi pacchetti di misure emergenziali. Oltre al bollettino, disponibile online, le amministrazioni vengono informate via mail sulla stato di criticità vigente nel loro territorio. Infine, per monitorare l’evoluzione della situazione di criticità, sono disponibili online le mappe di previsione della concentrazione del PM10, generate utilizzando la modellistica a scala regionale, che forniscono un’ulteriore informazione sull’andamento delle polveri fino a due giorni da quello in corso.
Sul tema dell’inquinamento atmosferico Arpav ha prodotto un’infografica nella quale sono contenuti semplici consigli per la popolazione da seguire in situazioni di criticità per le polveri sottili.
A cura di: Arpa Veneto, Osservatorio Regionale Aria